GIORNATA DIOCESANA DI AVVENIRE

La Conferenza Episcopale Toscana, su proposta della direzione del Avvenire, ha stabilito di tenere nelle Diocesi della Regione una Giornata del quotidiano cattolico, fissandone la data per domenica 25 ottobre 2015, quasi alla vigilia del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze.
Avvenire uscirà con un inserto speciale di 20 pagine tutto dedicato, nell’occasione della Giornata, alla nostra Regione.
La Giornata ha lo scopo di sensibilizzare i cattolici alla lettura del quotidiano cattolico, tramite una diffusione speciale di copie alle Messe nel numero più largo possibile di parrocchie in Toscana.

La Diocesi di Pistoia avrà la sua pagina, all’interno della quale verranno proposti sei articoli: gli argomenti sono vari, ma sviluppano tutti il legame tra la chiesa pistoiese e il suo territorio.
Si parlerà del culto di San Jacopo, con particolare riferimento alla festa di quest’anno e al gemellaggio con Santiago; dell’emergenza profughi; del cammino verso l’assemblea sinodale che si terrà in novembre; parleremo di Pistoia attraverso un percorso “artistico e umano”; faremo un bilancio del Progetto Policoro.

La giornata diocesana di “Avvenire” – scrive il nostro Vescovo Tardelli – mi dà modo di sottolineare l’importanza dei mezzi di comunicazione nella vita e nella missione della comunità cristiana.
Il contesto culturale attuale ha tra le sue caratteristiche principali quella di essere fortemente “mediatico”, coi suoi lati positivi e negativi insieme.
Oggi, tutto si svolge come in una piazza mediatica. La vita stessa si vive o si rischia di viverla filtrata attraverso i media. Il Direttorio della chiesa italiana per le comunicazioni sociali ci ricorda che per svolgere la sua missione in questo nuovo contesto culturale, la Chiesa, che esiste per evangelizzare, deve innanzitutto prenderne atto.
Al Direttorio fa eco l’invito pressante e accorato di Papa Francesco, testimoniato da gesti semplici ma estremamente comunicativi.
La Chiesa “in uscita” è anche una Chiesa dentro i flussi mediatici, dentro quella piazza, senz’altro rischiosa e ambigua ma inevitabile, della comunicazione sociale”.
La diffusione di “Avvenire” – conclude Mons. Tardelli – ci deve dunque coinvolgere con consapevole impegno, fugando senza incertezze quelle bizzarre obiezioni che a volte vengono fuori persino dalle nostre fila. L’annuncio del Vangelo e la formazione cristiana hanno bisogno anche di questi mezzi e di calarsi in quel contesto mediatico che caratterizza la nostra epoca”.

Martina Notari