Irene Ginanni, delegata per la Diocesi di Pistoia al Convegno Ecclesiale di Firenze, racconta le sue impressioni di questi giorni speciali per la Chiesa italiana.

UNA CHIESA IN MOVIMENTO

La prima impressione che vorrei tentare di raccontare è quella di una Chiesa in movimento sulla spinta dello Spirito Santo e in cammino con il suo pastore, Papa Francesco. Ho visto tante persone, giovani, adulti, famiglie, anziani provenienti da tutta Italia percorrere le strade di Firenze, stupirsi per le sue meraviglie architettoniche, rallegrarsi per l’ospitalità ricevuta, vibranti di gioia nell’attesa del Papa. Nella Cattedrale tutti ci siamo commossi fino alle lacrime ascoltando le testimonianze di coloro che hanno saputo consegnare ai nostri cuori e alla nostra intelligenza le proprie vite, composte di ferite e di amore, affinché fossimo capaci di sentirci tutti fratelli, figli di un unico Padre. Abbiamo ascoltato nel discorso e nell’omelia di Papa Francesco parole di verità e di luce che hanno saputo dare un senso nuovo e profondo al nostro essere Chiesa: contemplare il Volto di Gesù, farci guardare da Lui, servire nella carità i nostri fratelli.

VOGLIA DI FARE

La seconda impressione che ho dentro è quella di una voglia di fare, di agire, di mettere in moto le tante risorse e i tanti talenti che abbiamo a disposizione per il servizio di tutti nel nome di Gesù: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“. Il significato delle riflessioni e dei lavori dei gruppi è stato proprio questo mettere in comunione le idee e le esperienze. La formula “sinodale” dei gruppi ha permesso a tutti di testimoniare la propria vita di fede, nelle vittorie e nelle mancanze, per tornare nelle nostre case, comunità e parrocchie e subito mettersi in cammino ad annunciare la vita bella nel Vangelo.

UN NUOVO UMANESIMO

Un’ultima considerazione: il nuovo umanesimo è stato declinato non in maniera astratta e ideale, ma concreta e reale. Sulle base delle indicazioni donate alla Chiesa italiana da Papa Francesco, siamo stati invitati a riflettere e a farci interrogare dall’incarnazione di Dio nel piccolo bambino di Betlemme, dalla “gloria di Dio che sfolgora nell’umiltà della grotta di Betlemme o nel disonore della Croce“.