Per la solennità dell’Immacolata, martedì 8 dicembre alle ore 18, durante il pontificale presieduto dal Vescovo Tardelli, Gianni Gasperini, seminarista della nostra diocesi, riceverà il ministero del lettorato.

Il Lettorato, come gli altri ministeri istituiti dalla Chiesa, è un impegno a servizio della fede, ed è un compito particolare che ha la sua radice ed il suo fondamento nella Parola di Dio.
Il rito è molto semplice: il vescovo consegna nelle mani di colui che deve essere istituito ministro il libro delle Sacre Scritture dicendogli i compiti che dovrà svolgere.
Così il lettore potrà non solo leggere nell’assemblea liturgica, ma anche educare alla fede bambini e adulti e guidarli a ricevere degnamente i sacramenti. Avere un compito come questo centrato sulla Parola di Dio, che parte dalla proclamazione delle letture fino all’insegnamento potrebbe far pensare, a chi come me è sulla strada del sacerdozio, di incominciare ad avviarsi verso scenari inimmaginabili di catechesi, predicazioni varie ed evangelizzazione in mezzo alla gente e di essere seguito dalle folle proprio come Gesù.
Penso invece a Giovanni Battista: “sono voce di uno che grida nel deserto”.
Ecco, mi sto avviando nel deserto, allora.

Prima di tutto nel deserto del mio animo, con tutti i miei limiti e le mie contraddizioni, pensando che la Parola di Dio dovrebbe prima risuonare dentro di me che tra la folla; e poi nel deserto di quel mondo che ancora non la accoglie.
Come duemila anni fa, Giovanni grida ancora oggi nel deserto dei nostri cuori che non si lasciano riempire dalla sua Presenza.
Questo è per me il lettorato: imparare ad accettare la dura scuola del deserto.
È un lavoro molto faticoso lasciare che risuonino dentro di te parole che non sono le tue; ma in tutto questo comincio a scoprire una bellezza infinita: consegnarsi a Cristo e alla sua Chiesa libera dal pensiero che tutto sia nelle tue mani e che il mondo sia salvato dalle tue belle parole e dai tuoi utili progetti.

Per questo considero il ministero del lettorato come un grande dono.
In un mondo definito solo da ciò che si riesce a realizzare con le proprie mani; io ricevo dalle mani del vescovo quello che, invece, realizza me ed il mondo.

Gianni Gasperini