Sabato 1 ottobre la Diocesi di Pistoia si è raccolta nella Basilica di San Pietro a Roma in occasione del Pellegrinaggio Giubilare. Un momento speciale per sperimentare la grazia e la gioia di essere Chiesa. Quello giusto, perché –secondo le parole del Vescovo Tardelli nella sua omelia – “alle critiche, ai distinguo, alle prese di distanza e alle riserve, deve far posto la gioia e la gratitudine di essere chiesa, di essere popolo di Dio, nel modo che Cristo ha voluto. E di esserlo inoltre nelle nostre terre pistoiesi, pratesi, fiorentine, chiesa particolare riunita intorno al successore degli apostoli che è il vescovo”.
Una gioia possibile, perché sorretta dall’amore di Cristo. “Perciò –  ha precisato il Vescovo – cercare di rimanere con tutto noi stessi nel Signore, amandoci come veri fratelli e quindi irradiando nel mondo la gioia del Vangelo, dev’esser l’intendimento di ogni programma o progetto pastorale, di ogni iniziativa e azione pastorale. Se così non fosse, sarebbero tutte chiacchiere inutili”.

Durante la concelebrazione il vescovo ha anche affidato il mandato ai catechisti e agli operatori pastorali, collocando l’inizio dell’anno pastorale 2016/2017 nella luce della gioia che proviene da Cristo: “il succo del vostro servizio è trasmettere la gioia dell’incontro con Cristo, – ha precisato il Vescovo -la gioia di Colui che è la via, la verità e la vita, l’unico Salvatore”.

Il magistero di Papa Francesco, d’altra parte, invita tutti a riscoprire e sperimentare la gioia di vivere il Vangelo e annunciarlo (come testimonia l’esortazione Evangelii Gaudium) e il pellegrinaggio a Roma ha offerto l’opportunità di fare esperienza della radice profonda della gioia del Signore, cioè l’incontro con la sua Misericordia. Un’esperienza che diventa impegno per i singoli e per tutta la Diocesi: “Abbiamo attraversato la porta Santa – conclude il Vescovo Tardelli – nell’anno che Papa Francesco ha dedicato, con sapiente intuizione, alla misericordia, da ricevere e da donare. Ecco allora che noi siamo qui oggi anche per impegnarci solennemente a essere misericordiosi come il Padre. E lo facciamo partendo da una constatazione: che noi non siamo misericordiosi come dovremmo essere (…) Decisamente vogliamo incamminarci sulla via della misericordia. Ognuno facendo quello che può, ma sicuri che se ci raccomandiamo allo Spirito Santo, il nostro cuore sarà trasformato, a poco a poco cambierà e da cuore di pietra diventerà di carne e saremo in grado di ascoltare il grido dei poveri e di chi è nel bisogno, sia materiale che spirituale, rispondendovi con la fantasia della carità”.

Il pellegrinaggio a Roma ha registrato una straordinaria partecipazione di pellegrini. “La risposta della Diocesi è stata massiccia, davvero soddisfacente – precisa don Piero Vannelli, responsabile dell’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi -; si calcola la presenza di quasi un migliaio di persone. Molte parrocchie si erano organizzate in proprio, altre si sono unite fra loro per raggiungere Roma e vivere il grande evento giubilare della diocesi. Tutti si sono ritrovati in San Pietro per riscoprire la bellezza di essere chiesa e la ricchezza della nostra fede.

Il pellegrinaggio -continua don Piero- è stato vissuto con notevole intensità, dando ampio spazio alla riflessione sui temi del Giubileo e alla preghiera in un clima di fraternità. Durante il viaggio, nel passaggio della Porta Santa e in Basilica si è respirato il clima di una vera e propria famiglia.

Secondo il programma, infatti, alle ore 12 tutti i gruppi della diocesi si sono riuniti nei pressi di Castel Sant’Angelo per dare inizio alla processione guidata dal Vescovo lungo un apposito percorso pedonale riservato ai pellegrini. Verso le ore 13.30, in un clima di preghiera i pellegrini hanno attraversato con emozione la Porta Santa per poi sostare davanti alla tomba dell’apostolo Pietro. Alle ore 15.00 il Vescovo ha quindi presieduto la Santa Messa all’altare della Cattedra. Una volta usciti dalla Basilica il gruppo della nostra diocesi, guidato dal vescovo, ha anche avuto l’onore di recitare il Rosario ai microfoni di Radio Vaticana. Dopo la recita del rosario alle ore 18, per i pellegrini è arrivato il momento del viaggio di ritorno. Tutti erano certamente un po’ stanchi ma contenti di questa esperienza e decisi a essere gioiosi testimoni del Signore e a vivere la misericordia come il Padre la vive per noi: “Misericordes Sicut Pater”.

Daniela Raspollini