Giovedì 24 novembre, alle ore 21.00 in Seminario a Pistoia, l’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile propone una serata di riflessione insieme a Franco Vaccari, presidente dell’Associazione Rondine, cittadella della pace. A lui abbiamo rivolto alcune domande in vista del prossimo appuntamento.

L’associazione Rondine Cittadella della Pace è una onlus che svolge un ruolo attivo nella promozione della cultura del dialogo e della pace; in che modo?  

A Rondine si può incontrare tutto il mondo, ragazzi provenienti dal luoghi di conflitto di ogni angolo del pianeta, terre lacerate dall’odio, dalla distruzione. Di fronte ad un dramma epocale di dimensioni così vaste come la guerra, la tentazione sarebbe di non far nulla, perché come si può trovare una soluzione a questo? Eppure a Rondine abbiamo scoperto che è possibile fare qualcosa se si cambia prospettiva, se si riparte dalla persona, dall’uomo. Il conflitto esiste a tutti i livelli ma per incidere sui grandi conflitti internazionali, è necessario ripartire dalla vicenda umana. Pensiamo solo che milioni di persone nascono con la convinzione di avere nemici dall’altra parte del muro, la cui missione è solo quella di sterminarli. Persone a cui la Storia ha affidato un destino già scritto solo per il fatto di essere nati in quella terra. A Rondine giovani appartenenti a questi popoli vivono per due anni con il proprio “nemico” e la meraviglia è che scoprono di poter diventare amici. Questo accade proprio perché nella quotidianità si riscoprono persone, imparano a ricostruire la fiducia, si confrontano e alla fine condividono un unico sogno comune: quello di vivere in pace. E allora nasce una nuova alleanza per trasformare questo desiderio in realtà e costruire un futuro senza guerre.

Il tema scelto dalla pastorale giovanile della nostra diocesi è Wanted!, perché vuole rivolgersi ai giovani come cercatori ricercati. Ancora oggi lei si sente un ..cercatore ricercato? 

Io mi reputo “un cercatore di inganni”, nel senso che la sfida che mi ha sempre accompagnato in questi anni è quella di svelare e dissolvere l’inganno che c’è dietro la parola nemico. Perché il nemico è una costruzione che nasce all’interno di una relazione malata.

Abbiamo infatti costruito per secoli nemici che non esistevano. Ci siamo uccisi convinti che gli altri lo fossero. Ogni volta che ci siamo trattati da nemici ci siamo reciprocamente strutturati come tali, fino al punto del non ritorno.

Più abbiamo ucciso nemici più sono risorti fantasmi ossessivi. Più ci illudiamo di difenderci da un tipo di nemico e più il nemico diviene totale, riemerge all’interno dell’ultima barriera protettiva.

C’è un inganno alla radice della produzione di questi oceani di dolore e di rabbia. Non resta che il coraggio di guardarci negli occhi, sostenere i conflitti, e vedere la persona prima della bandiera, prima della sua storia. Qualunque essa sia.

Come ricercato spero di esserlo da parte di persone che cercano di uscire dall’inganno, spero di no se si tratta di persone che vogliono farmi fuori! A parte gli scherzi, bisogna rendersi conto che dietro i conflitti ci stanno molti interessi e il tentativo di svelare certe logiche, di abbattere falsi miti può risultare scomodo. Ma questo non ci ha mai fermato.

Nel suo  incontro a Pistoia porterà ai giovani la sua testimonianza: cosa le preme sottolineare attraverso il suo impegno come fondatore della Associazione Rondine?

Il messaggio è semplice quanto immensamente grande: aprirsi all’altro, rifiutare la logica della paura che ci fa alzare muri. I muri non proteggono, questa è solo un’illusione; i muri dividono, e ci rendono soli, incapaci di vivere il dono della vita nella sua pienezza. Solo se investiamo nella relazione possiamo costruire una società forte solida capace di affrontare i propri conflitti e sanarli. Una società ricca, proprio grazie alla sue  diversità. Rondine si è sempre rivolta ai giovani perché loro è il futuro, ma a noi adulti la responsabilità di dare loro gli strumenti per affrontare le complesse sfide di una contemporaneità sempre più attraversata dal conflitto ad ogni livello. La nostra società ha bisogno di rimettere al centro la relazione, il dialogo, l’apertura all’altro, per questo da due anni abbiamo avviato un nuovo progetto che si rivolge proprio ai ragazzi italiani che vogliono mettersi alla prova ed essere protagonisti attivi della propria comunità, al servizio del bene comune. Proprio in questi giorni abbiamo aperto il bando della terza edizione del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine che dà la possibilità a circa trenta diciassettenni di tutta Italia di trascorrere un anno scolastico alla Cittadella della Pace di Arezzo a stretto contatto con i giovani dello Studentato. Un’opportunità formativa all’insegna dell’innovazione didattica, dell’intercultura e dello sviluppo relazionale, che cerca offrire ai ragazzi un’opportunità di crescere e sviluppare strumenti per affrontare le sfide sempre più complesse della contemporaneità oltre che il sostegno per sviluppare il proprio progetto di ricaduta sociale nella propria città al termine dell’anno scolastico. Per chi volesse maggiori informazioni è possibile visitare il sito http://quartoanno.rondine.org/”.

Daniela Raspollini