Il 20 novembre u.s., a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, il Papa ha firmato la lettera apostolica Misericordia et misera. Al suo interno Papa Francesco sintetizza l’intera esperienza di questo anno di grazia, affermando, allo stesso tempo, che il tempo della misericordia continua per tutti e per ognuno, perchè nessuno si senta escluso dalla misericordia di Dio e possa essere accolto dalla potenza della sua tenerezza. La Lettera prende il nome dal commento di Sant’Agostino al brano evangelico dell’incontro tra Cristo e l’adultera (cfr Gv 8,1-11). Un episodio che manifesta la forza del perdono nello “stile” proprio di Gesù: “Misericordia et Misera, sant’Agostino “non poteva trovare espressione più bella e coerente di questa per far comprendere il mistero dell’amore di Dio quando viene incontro al peccatore: «Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia»”.

Il testo illustra la necessità di continuare a vivere e celebrare la misericordia, presentando ricche puntualizzazioni sul rapporto tra liturgia, Sacra Scrittura e misericordia. Non mancano segni concreti che invitano la Chiesa a camminare ancora, con maggiore evidenza, sulle strade della misericordia. In particolare Papa Francesco precisa che i missionari della misericordia saranno confermati nel loro servizio; anzi, estende «a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato d’aborto». Allo stesso tempo, «perché si possa recuperare la piena comunione con la Chiesa cattolica», il Papa riconosce l’assoluzione sacramentale conferita dai sacerdoti della Fraternità san Pio X (meglio noti come lefebvriani). Il Papa invita anche a valorizzare la parola di Dio attraverso l’istituzione di una domenica dedicata alla Sacra scrittura. Non manca un appello concreto a praticare la misericordia “sociale”, con la proposta di celebrare una giornata mondiale annuale dei poveri.

Il passaggio relativo all’aborto, che estende a tutti i sacerdoti la facoltà di revocare la scomunica connessa al peccato di aborto procurato ha suscitato un ampio dibattito ed è stato talora presentato in modo fuorviante.

Queste sono le parole del Papa in Misericordia et Misera (n.12): «Concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto… Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre».

In merito il presidente del Movimento e Centro di Aiuto alla Vita di Pistoia Giancarlo Brusoni commenta le enunciazioni del Pontefice così:

Il Corriere della Sera di martedi 22 novembre si è aperto con un titolone: “Aborto il perdono del Papa”. A leggere quel titolo si potrebbe pensare che per Papa Francesco l’aborto sia un peccato meno grave di quanto valutato dai suoi precedessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Quest’ultimo ribadì che la vita umana inizia nel seno materno e rimane tale fino all’ultimo respiro. In realtà in merito alla considerazione del peccato di aborto Papa Francesco non cambia nulla. Il pontefice, nello spirito di misericordia che lo anima da sempre, è però consapevole della sofferenza e del dramma che vivono per l’aborto sia la donna che i medici che lo praticano. Ha solo voluto aiutare la conversione e il pentimento di quanti sono coinvolti (parenti compresi) nella tragica vicenda della perdita volontaria del bambino.

Papa Francesco ci ha spiegato, fra l’altro, che spesso la donna sceglie di abortire ingannata dalla cultura che vede in quel gesto un diritto. D’altra parte anche noi del Movimento per la Vita non abbiamo mai respinto la donna che è venuta a noi per cercare aiuto e comprensione, anzi l’abbiamo invitata ad aiutarci a soccorrere quante si trovano o si sono trovate nella sua stessa situazione. Da queste donne il Movimento ha avuto solo dei ritorni bellissimi. Il Papa, d’alrra parte, non ha sminuito la gravità del peccato di aborto. L’aborto resta sempre una ferita tremenda perchè diretta a togliere la vita.

Vogliamo ricordare che l’Associazione è in contatto con il telefono vere SOS Vita ( 300 813 000 ) 24 ore su 24, che di volta in volta segnala i casi di aiuto che gravitano su Pistoia e Provincia. Vi è tuttavia, la costituzione di un numero per le emergenze: 338 5029893.

Il Centro di aiuto alla Vita sostiene ogni vita nascente; non conosce differenze di religioni e nazionalità, in quanto aiuta tutti coloro che si trovano in situazioni di vero disagio.
Daniela Raspollini