Venerdì 27 aprile lectio magistralis del noto storico dell’arte sul patrimonio artistico diocesano

PISTOIA – La Visitazione è tornata a casa. Dopo il grande successo dell’esposizione nella chiesa di San Leone, il capolavoro di Luca della Robbia ritrova posto nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas a Pistoia. Un rientro accompagnato da una novità significativa: la Visitazione sarà infatti collocata in una diversa posizione, più rispettosa della documentazione antica, in linea con quella attestata prima dello smontaggio dovuto al secondo conflitto mondiale.

Il ritorno del gruppo di Della Robbia sarà accompagnato dalla presenza e dalle parole dello storico dell’arte Antonio Paolucci. Volto notissimo, anche ai meno esperti, Paolucci ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi: studioso del Rinascimento, soprintendente, ministro dei Beni Culturali, direttore dei Musei Vaticani, senza mai perdere le qualità del fine conoscitore e del grande divulgatore. I suoi contributi appaiono sulle principali riviste d’arte e su importanti quotidiani, tra cui il mensile di Avvenire “Luoghi dell’Infinito” di cui è collaboratore da tanti anni.

Venerdì 27 aprile, alle ore 17, in San Giovanni Fuorcivitas Antonio Paolucci offrirà una relazione sul patrimonio artistico della Diocesi di Pistoia. Un intervento che guiderà i presenti alla scoperta di tesori, forse ancora sconosciuti ai più, presenti nel territorio diocesano. Il suo intervento sarà preceduto da un’introduzione della Dott.ssa Maria Cristina Masdea, funzionario della Soprintendenza, già curatrice dell’esposizione in San Leone. Porterà i suoi saluti il vescovo di Pistoia Mons. Fausto Tardelli. La partecipazione è aperta all’intera cittadinanza.

LA VISITAZIONE

Il gruppo della Visitazione fu realizzato da Luca della Robbia intorno al 1445 per l’altare della Compagnia della Visitazione nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas di Pistoia ed è una delle prime opere in terracotta invetriata, tecnica di cui Luca è considerato l’inventore. L’artista per primo applicò alla scultura in terracotta una copertura in smalto stannifero che rendeva la superficie lucida e resistente, iniziando una produzione di grande successo. Il gruppo raffigura l’incontro tra Maria e Elisabetta, come è narrato nel Vangelo di Luca (Lc 1, 39-45). Maria, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio del concepimento di Gesù, va a trovare la cugina Elisabetta che, nonostante l’infertilità e l’età avanzata, è al sesto mese di gravidanza. Appena Elisabetta sente il saluto di Maria, il bambino che ha in grembo (Giovanni il Battista), sussulta di gioia. Maria risponde innalzando a Dio un canto di lode, il Magnificat.