S. Papa Francesco - Conferenza Episcopale Italiana 16-05-2016 @Servizio Fotografico - L'Osservatore Romano

Si svolge a Roma in questi giorni (21-24 maggio) la 71a Assemblea Generale della CEI.
Anche Mons. Fausto Tardelli è impegnato con gli altri vescovi italiani nei lavori che quest’anno si concentrano attorno al tema: Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo.
Una sessione sarà dedicata all’aggiornamento del Decreto generale concernente “Disposizioni per la tutela del diritto alla buona fama e alla riservatezza”; sono quindi previste alcune determinazioni in materia giuridico-amministrativa, tra cui la presentazione e l’approvazione della ripartizione delle somme derivanti dall’8xmille per l’anno 2018.
L’apertura dei lavori è stata affidata a Papa Francesco, che ieri, 21 maggio, incontrando i vescovi italiani ha rivolto un discorso breve e diretto su tre “preoccupazioni” che riproponiamo nella sintesi resa nota dalla CEI.
«Prima preoccupazione: la crisi delle vocazioni. “È in gioco la nostra paternità – ha detto Francesco -. È il frutto avvelenato della cultura del provvisorio e del relativismo, legata anche al calo delle nascite e agli scandali”. “È triste – ha aggiunto – vedere questa terra fertile e generosa di vocazioni entrare in una sterilità vocazionale senza trovare rimedi efficaci”.
Perché non pensare – ha suggerito – ad una più concreta e generosa condivisione fidei donum anche tra le diocesi italiane? Siete capaci di fare questo?”.
Seconda preoccupazione: povertà evangelica e trasparenza. “La povertà è madre della vita apostolica e muro che la protegge. Senza povertà non c’è servizio. Chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone, conducendo una vita di lusso o gestendo i beni della Chiesa come fossero i propri”.
“Abbiamo il dovere – ha affermato Francesco – di gestire i beni con esemplarità, attraverso regole chiare e comuni. Nella CEI si è fatto molto in questi anni, ma si può fare ancora di più”.
Terza preoccupazione: riduzione e accorpamento delle diocesi. Papa Francesco ha ricordato di averne parlato già a maggio del 2013. “Si tratta – ha detto – di una esigenza pastorale studiata ed esaminata più volte. Già Paolo VI nel ‘64 e nel ‘66 aveva parlato di numero eccessivo delle diocesi. Un argomento datato e attuale, trascinato per troppo tempo. È ora di fare quello che è possibile fare”.
“Ora lascio a voi la parola – ha concluso il Pontefice – e vi ringrazio per la vostra parresia”.
Il dialogo è proseguito poi a porte chiuse, alla presenza del Papa e dei Vescovi solamente».
La relazione finale sui lavori di questa settimana sarà presentata dal Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente CEI giovedì 24 maggio.
(ucs)