In piazza San Francesco a Pistoia un concerto rock dedicato ai giovani che parteciperanno al pellegrinaggio verso Roma

Il 10 agosto i Reale in concerto a Pistoia. Abbiamo incontrato Alessandro Gallo, il leader del gruppo, per conoscere la loro storia e il loro cammino musicale e di fede. I Reale, infatti, sono ad oggi una delle poche realtà musicali in Italia in grado di coniugare ottime produzione musicali travolgenti e fede.
Alessandro, chi sono i Reale?

I Reale sono una rock band di christian music italiana, un gruppo di amici che mette la sua professione al servizio di una missione: nel nostro piccolo, rendere il mondo un posto migliore, essendo felici e portando chi ascolta la nostra musica, nel luogo in cui si trova, un pò di felicità. Cerchiamo di farlo testimoniando che credere in Dio non distrugge i sogni, ma al contrario li amplifica e porta alla felicità vera.

Tu e tua moglie vi siete incontrati nella Comunità Cenacolo di Suor Elvira. È grazie a lei che aveva scelto questa strada di vita e testimonianza. Da allora ad oggi com’è cambiata la vostra vita?

Sicuramente l’esempio di Suor Elvira ci ha dato il coraggio di fare le scelte che abbiamo fatto e stiamo facendo oggi. Noi diciamo sempre che Elvira è stata una grazia, perché ci ha fornito le “armi”, formandoci come credenti, e ci ha insegnato a credere in Dio in un modo che salva la vita e la semplifica anche nella quotidianità, attraverso tante piccole scelte concrete. Abbiamo capito che sarebbe inutile pregare se questo non aiutasse a superare i momenti di difficoltà e le tantissime porte in faccia che abbiamo trovato in questi anni. La nostra vita è cambiata a partire dal momento in cui abbiamo incontrato Elvira e ci siamo fidati di come lei ci ha riportato a Dio. Poi, una volta incontrato Gesù, è Lui che si fa strada nella nostra vita sostenendoci e aiutandoci a cambiarla ogni giorno.

Il vostro è uno straordinario percorso musicale costellato da tanti successi. Quali sono i pezzi a cui siete più affezionati e perché?

“Straordinario percorso musicale costellato da tanti successi” è una frase molto ricca, anche se in verità per il momento ci sentiamo degli operai in una missione che usano la musica e le canzoni (ringraziando ogni giorno Dio che continua ad ispirarle). Nei pezzi a cui siamo più affezionati rientra sicuramente “Alla porta del cielo”, che è la canzone che ci ha fatti conoscere maggiormente; poi quando siamo sul palco e dobbiamo decidere la scaletta, ci accorgiamo subito che ci sono alcuni pezzi a cui siamo più legati, come “Da sopra i tetti”, “Ogni mia scelta”… canzoni che in modo particolare caratterizzano ciò che siamo. In realtà dipende molto dalla situazione in cui ci troviamo, perché ci siamo resi conto che queste canzoni parlano veramente alla nostra vita e agli stati d’animo che stiamo attraversando. Dio ha ispirato davvero una canzone per ogni momento: quando c’è da gioire, si gioisce bene; quando c’è da soffrire, si comincia a sperare, e così via.

 La particolarità del vostro concerto è che al centro della vostra proposta musicale c’è Gesù stesso. I giovani che vi seguono o ascoltano i vostri concerti come vivono questa vostra identità cristiana?

Il consiglio che ci permettiamo di dare è quello di chiedere proprio ai giovani, al termine del concerto, come hanno vissuto ciò che hanno appena visto ed ascoltato. Per quelle che sono le nostre esperienze, ciò che facciamo non è mai un problema per i giovani; direi che forse troviamo maggiori ostacoli nei cuori più adulti, talvolta proprio in chi ha la responsabilità dei giovani stessi. C’è spesso molta difficoltà, da parte di chi ci chiama per un concerto, a vivere magari un quarto d’ora di Adorazione, mentre nei giovani abbiamo trovato molto sostegno, rispetto ed accoglienza, anche se non sempre condividono o pensano a Dio nella stessa maniera. Abbiamo visto che quando i giovani incontrano coerenza e rispetto, rispondono con coerenza e rispetto, e si avvicinano. Quando trovano una felicità vera non si allontanano! Queste sono spesso le paure degli adulti, dei formatori, degli educatori, di chi ha la responsabilità dei giovani, che pensa che Gesù sia passato di moda, che non vada più bene, che li allontani. Per la paura di questo molte volte non si nomina più Gesù, non Lo si porta più, non si fa più Adorazione, ma noi vi diciamo: siamo pieni di messaggi e testimonianze di giovanissimi e giovani, soprattutto dai 16 ai 30 anni, che condividono e appoggiano quello che facciamo.

 Come avete accolto l’invito di venire a Pistoia per tenere un concerto rock nel cuore della città per comunicare a tanti giovani la bellezza di credere in Dio?

L’invito l’abbiamo accolto con grande gioia, nell’essere nel cuore di Pistoia in un evento così bello insieme a tanti ragazzi e ragazze della Toscana e non solo! Vi dico però, ciò che abbiamo nel cuore: che ci sia un pubblico numeroso o no, oppure che l’evento abbia portata nazionale o locale, per noi è sempre una grande opportunità in due direzioni: in primo luogo è un’opportunità per noi di superarci ancora una volta, salendo sul palco e dando il meglio delle nostre possibilità, per dimostrare che anche suonando canzoni che parlano di Dio si può testimoniare la gioia, la ribellione, la rivoluzione, la felicità della Fede, testimoniando che si può vivere da vivi. Inoltre è un’opportunità di ricevere la bellezza del condiviVere questa esperienza, nel vedere che anche nel cuore di una sola persona che vive il concerto insieme a noi sorga almeno il dubbio che Dio esista, o che magari qualcuno possa trovare le risposte che sta cercando in quel periodo della sua vita.

 Attualmente la band è al lavoro per la produzione del nuovo album ..quando uscirà?

Ormai siamo agli sgoccioli dell’attesa per il nuovo album, che uscirà il 15 agosto in digitale e anche in formato CD. Abbiamo fatto una scelta sicuramente anti-discografica e non commerciale, perché in quel giorno tutto è chiuso e moltissimi sono via per le vacanze. Ma ogni lavoro lo abbiamo sempre affidato a Maria e non potevamo certamente far uscire questo album per noi fondamentale se non nel giorno più importante per Lei. Inoltre non ci siamo affidati ad alcuna distribuzione se non la nostra: il nostro CD si potrà ordinare esclusivamente attraverso la piattaforma di e-commerce presente nel nostro sito: come qualsiasi altro store online, si potranno aggiungere al carrello i CD per vederli poi recapitati direttamente a casa propria. Anche questa è una scelta sicuramente non commerciale (…non ho capito se coraggiosa o incosciente…) che ci permette di rimanere coerenti e liberi da qualsiasi vincolo di distribuzione che possa far spostare l’asse dalla diffusione del messaggio a quanto stiamo guadagnando: non vogliamo che la paura dell’introito vada ad inquinare la diffusione del messaggio che stiamo portando. L’album si potrà comunque pre-ordinare già a partire dal 1 agosto su iTunes (in digitale) e sul nostro sito (formato CD).

 Che cosa ti sentiresti di consigliare a chi si trova a lavorare con i giovani?

Capisco che non sia un compito facile, se penso che ogni suggerimento che io potrei dare ai giovani suonerebbe ipocrita…io alla loro età ho sbagliato tanto, cercando la felicità. Direi a chi lavora con i giovani di dir loro: cerchiamo la felicità. Se l’obiettivo non è svegliarsi al mattino felici della vita che si sta vivendo, la vita non ha più senso. E direi loro che la vita non ha senso di essere vissuta per se stessi. Purtroppo però, certe cose le capisci sbattendoci la testa. Direi ai giovani: alzatevi dal divano, spegnete il cellulare due ore al giorno e uscite, magari andando a dare da mangiare alla Caritas, o facendo viaggi, andando in missione, guardando con i vostri occhi cosa succede nel mondo là fuori. Però capisco che oggi la battaglia con internet, con il telefonino, è quasi “impari” oserei dire, però i giovani cercano la rivoluzione, la “lotta”…direi loro che se cercano la rivoluzione, non è dentro un telefonino o a dei commenti, bisogna alzarsi ed uscire di casa, cominciare ad aprire gli occhi su quello che sta succedendo e vedere cosa io posso fare per rendere il mondo un posto migliore. Facendo questa cosa io ho trovato la felicità, e la felicità è coincisa con l’incontro con Dio: nei posti in cui io stavo bene, c’era Gesù. Come ho detto prima, certamente mi sento di dire a chi vive ogni giorno con i giovani di parlare loro di Gesù, del suo coraggio, del suo amore, con passione e coerenza, senza paura di vederli andare via.

 Visto che incontrerete i giovani in cammino verso il sinodo che proseguiranno per Roma cosa vorreste che rimanesse nei loro cuori?

Vorrei che rimanessero la gioia e la rivoluzione della Fede. Però più di ogni altra cosa, vorrei che proprio i giovani sentissero per primi il bisogno che nel loro cuore rimanga qualcosa, di non andare a Roma cercando tre giorni di gita, vivendo passivamente quello che altri hanno pensato che loro debbano vivere, ma che vadano a Roma per alzare la mano e dire che hanno bisogno di non sentirsi da soli, che hanno bisogno di essere felici davvero, bisogno di cose nuove, bisogno di una vicinanza nuova e vera, bisogno di essere accolti, spronati ed illuminati, bisogno di una casa che diventi il loro futuro, come noi desideriamo che la Chiesa sia la casa del nostro futuro, per noi e per i nostri figli… vorrei che nel loro cuore nascesse questo desiderio di felicità vera, non il fatto che i Reale hanno suonato bene o no…che resti nei loro cuori la sete di Dio!

Daniela Raspollini