Lunedì 17 dicembre mons. Tardelli ha incontrato i degenti dell’ospedale e i volontari della Cappellania ospedaliera.

 
«Sto alla Porta!» (Ap 3,20) È alla luce di questa parola del libro dell’Apocalisse che abbiamo vissuto la visita del nostro vescovo in ospedale; una visita sempre attesa, gradita e significativa.
Prima di recarsi dagli ammalati il vescovo ha salutato il personale ospedaliero e i volontari della Cappellania esortandoli ad essere pronti e disponibili al prossimo sofferente che “bussa” alla porta del nostro cuore.
Mons. vescovo ha insistito sull’atteggiamento di “umanità” verso il malato, il sofferente, la persona anziana: anche i più sofisticati strumenti tecnologici non riusciranno mai a comunicare quel calore umano che il prossimo bisognoso attende! Cristo, d’altra parte, si è sempre accostato alle persone con parole e gesti di tenerezza. Nella preghiera celebrata insieme abbiamo riflettuto sulla lettera indirizzata alla chiesa di Laodicea (Ap  3,14-22): una chiesa, «nè fredda, nè calda», bisognosa quindi di essere scossa e risvegliata: «sii zelante e convertiti, ecco sto alla porta e busso…».
Papa Francesco insiste tanto sulla necessità di una chiesa in “uscita”, non ripiegata su se stessa, non asfittica! Il Natale ci ricorda che Dio è uscito da se stesso, dal suo paradiso per farsi incontro alla nostra umanità. «Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre, Signore!» (D. M. Turoldo)
Il vescovo, recandosi in alcuni reparti dell’ospedale, ha portato una parola di conforto, un sorriso, una carezza, una benedizione ai pazienti, lasciando loro la bella immagine della “Madonna dell’Umiltà”, con l’augurio di sentirla sempre vicina come Madre tenerissima.
Cappellania Ospedaliera di San Jacopo – Padre Natale Re