Solidarietà Casalinga è un’idea fresca per parlare di sentimenti e regalare sorrisi anche sul web

DI DARIO CAFIERO

Un buono senza scadenza per condividere un gesto d’affetto, una canzone o anche una passeggiata. Quella di “Solidarietà casalinga” è la risposta al coronavirus che Letizia Neri, 34enne della provincia di Pistoia, ha messo nero su bianco, prima sui social poi sull’omonimo sito –solidarietacasalinga.it – con opzioni per tutti i gusti: dal buono “Fotografia” a quello “Indovinello”, ma anche semplicemente “Ascolto”, o “Cosa buffa” o “Passeggiata in natura”. Tutte azioni intrise della speranza.

Come e quando ti è venuta l’idea?

A inizio aprile, come risposta a un periodo di crescenti difficoltà: oltre all’impossibilità di stare con gli affetti, nelle ultime settimane è venuto pure a mancare il mio cane, dopo 15 anni. In una serata di scambi di messaggi in chat con amici, anche loro non al massimo e con qualche difficoltà, per gioco ho inviato loro i primi “coupon”, i primi buoni con abbracci per dare anche una risposta positiva alla situazione. L’ho fatto per cercare un modo che ci facesse prendere nuovamente contatto con la voglia di condividere qualcosa. Da lì poi ho pubblicato questi buoni sul mio profilo Facebook, un luogo dove in tanti hanno condiviso rabbia e paura, ed è partito sorprendentemente tutto: tante persone mi hanno contattato per questo gioco e hanno richiesto di condividere e inviare

ad altri questi buoni.

In che modo possono essere condivisi i buoni? Basta cliccare nella sezione “Download” e scaricarli. Una volta condivisi sul profilo, gli utenti che li vedranno potranno sia fare una richiesta personale di sostegno che a loro volta postarli e ricondividerli, ampliando le persone da coinvolgere.

C’è qualche richiesta che ti ha sorpreso più di altre? 

Sicuramente gli operatori del terzo settore e del mondo del volontariato che si sono interessati. Stiamo vedendo come poterlo fare, ma sono contenta che questi buoni possano diventare uno strumento di supporto e che permettano di superare le distanze.

Questi giorni così particolari cambieranno le persone? 

«Credo che questo tempo abbia dato la possibilità a tantissimi di stare da soli e di pensare alla propria “economia emotiva” – ha ricordato ancora Letizia – per pensare a chi ho intorno, chi avere vicino nella mia vita e decidere chi coinvolgere. Una selezione che diventa ancora più importante se guardiamo ai social, alla nostra presenza digitale, a come gestiamo la nostra comunicazione su questi strumenti senza farsi travolgere. La tecnologia e il mondo digitale devono essere solo uno strumento per l’uomo e non un luogo dove riversare rabbia e frustrazioni, pericolosamente contagiose. Proprio per questo ho cercato di rispondere a quello che stavo vedendo intorno a me con questa idea, con dei valori universali da poter condividere. Sono convinta – ha continuato – che da un lato, purtroppo, ci sarà chi rimarrà ancorato ai propri falsi bisogni facendosi ancora trascinare dalla frenesia di prima, illudendosi di riempire vuoti; ma dall’altro ci sarà anche chi avrà investito questo periodo per riflettere in maniera profonda e riorganizzare la propria vita, cercando di rimettere nuovamente al centro la propria felicità, magari stando più con i propri affetti e individuando le vere priorità».