Don Aldo, uomo di fede e sapiente guida spirituale

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di Anna Agostini

La diocesi saluta don Magnarelli, canonico e penitenziere della Cattedrale di San Zeno. Alle esequie, pur nelle restrizioni, numerosi fedeli. Tanti i carmignanesi affezionati al loro “proposto”

Il giorno 26 maggio ci ha lasciati monsignor Aldo Magnarelli. Con lui la Diocesi perde un sacerdote di grande valore umano e spirituale. Nato il 24 settembre 1932 a Montegiorgio in provincia di Ascoli Piceno si era spostato con la famiglia a Pistoia in tenera età. Nella nostra città aveva frequentato il Seminario Leoniano, del quale sarebbe poi divenuto vice Rettore dal 1957 al 1963. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1957, dal 1963 al 1974 aveva svolto il suo ministero a Canapale per poi spostarsi a Carmignano dove sarebbe rimasto fino al 2000 acquisendo anche la cura della parrocchia di Montalbiolo e l’amministrazione parrocchiale di S. Cristina a Mezzana e di Verghereto.

Ancora molto vivo è l’affetto dei “suoi” fedeli che lo ricordano con queste parole: «Quando fu nominato parroco di Canapale, fu come una sorprendente novità, una folata del vento dello Spirito. Un parroco giovane e pieno di entusiasmo risvegliò gli animi sopiti: molti giovani si riunirono intorno a lui, e ritrovarono il gusto della liturgia e il conforto di una parola comprensiva e formativa. Gli anziani non furono messi da parte, ma valorizzati nelle loro prerogative, ascoltati nella loro esperienza e nella loro memoria. Don Aldo insegnava la fiducia nella Provvidenza, e al tempo stesso si dava da fare per essere al servizio di quella Provvidenza, venendo incontro ai bisogni della gente, facendosi sentire vicino a tutti».

Costretto a lasciare la propositura di Carmignano per motivi di salute, nel 2000 era tornato a Pistoia, presso le residenze del Seminario e in seguito era stato nominato canonico della Cattedrale con il ruolo di penitenziere. Dal confessionale don Aldo ha avuto parole di conforto e ha dato la gioia del perdono attraverso la misericordia di Dio. Lui c’era per tutti, dava consigli e aiuti a giovani, adulti e anziani e nell’ombra, come era nel suo stile, è stato di sostegno a tante persone in difficoltà.

Chi scrive ha avuto l’onore di lavorare a suo fianco per venti anni alla Biblioteca Fabroniana dove il canonico ha ricoperto il ruolo di direttore fino a pochi mesi fa. Sostenitore dell’attività didattica, dell’uso delle moderne tecnologie — a lui si deve il sito internet e un bellissimo video girato nelle settecentesche sale — ha profuso le sue energie anche finanziarie, all’incremento delle collezioni e alla valorizzazione della prestigiosa istituzione con mostre documentarie e pubblicazioni. Il Signore lo ha chiamato a Lui nella ricorrenza di san Filippo Neri: proprio quel giorno nel lontano 1726 il cardinale Carlo Agostino Fabroni donava la biblioteca, tanto amata dal canonico, alla città di Pistoia.