di Ugo Feraci

Cosa succede nella Chiesa di Pistoia? Così leggo sui social e la domanda galleggia nella mente a lungo durante il giorno. Ecco, dunque, quel che mi pare succedere. Succede che ci si adegua ai protocolli e i fedeli tornano alla Messa. Anzi, molti si impegnano volentieri per rendere tutto più facile e sicuro. Succede che per la prima volta dopo il Covid è organizzato un incontro più ampio con catechisti e animatori, mentre in diocesi dopo mesi, i gruppi si trovano di nuovo e si percorrono vie alternative per vivere insieme, alla luce della fede, anche questa strana estate. Succede che la carità va avanti, anzi cresce, perché ci si è accorti che il virus ha messo allo scoperto la fragilità di tante famiglie e situazioni marginali. Succede che forse ancora di più, in questo tempo di travaglio, c’è attesa di Vangelo.

Forse mi scordo qualcosa? È vero, succede che i mesi precedenti hanno riproposto l’importanza della preghiera personale e in famiglia, della lettura delle Scrittura e della meditazione personale, hanno fatto riscoprire che le cose più belle e significative sono quelle donate e proprio gli altri. Succede, d’altra parte, che questo tempo abbia messo in evidenza il ruolo dei sacerdoti. Volenti o nolenti tirati sempre più dentro le possibilità dei social e fuori dalle rincorse quotidiane e le faccende spicciole, catalizzatori di attenzione da parte di una comunità che cerca punti di riferimento, ma soprattutto la possibilità di ritrovarsi insieme e cerca chi aiuti a farlo, chi aiuti a pregare e a trovarsi, insieme, davanti al Signore.

Sì, va bene, ma c’è dell’altro ed è quello che ci raccontano anche i giornali. Succede che ci sono scandali e polemiche. E questo addolora, turba la fede, incrina fiducia, lascia l’amaro in bocca. Succede che si raccoglie quel che si è seminato. E questo non è affatto nulla di nuovo. Succede anche che si accusa e si condanna senza misericordia, come se in fondo quell’inquisizione che tanto non piace, in fondo ogni tanto ci potrebbe fare quasi comodo. Un autodafè sulla piazza per placare gli animi e acquietare le coscienze — ma con le mascherine e a debita distanza — potrebbe sostituire la giostra dell’orso che quest’anno non si corre. Succede che si semplifica, quando la realtà è sempre complessa e fatta di storie, di persone in carne ed ossa. Succede che le mezze verità diventano dogmi da difendere e che le polemiche interessano più della verità in sé.

E poi mi verrebbe da rigirare la domanda e chiedere: che cosa succede nella politica italiana? Com’è che siamo diventati così interessanti? Ma davvero c’era bisogno di trovare a Pistoia l’appiglio per muovere battaglie politiche? Che succede alla politica che passeggia, incontra o offende dentro e fuori certe parrocchie?