Intervista all’assessore regionale Federica Fratoni: «Oltre l’epidemia, verso un nuovo equilibrio» A Pistoia la centrale operativa della Protezione civile

di Edoardo Baroncelli

L’impegno per la sicurezza, i numeri dell’emergenza, il lavoro per il superamento della crisi in atto. In dialogo con l’assessore regionale all’ambiente con delega alla protezione civile Federica Fratoni.

Assessore, qual è stato il ruolo del sistema di Protezione civile in Toscana durante l’emergenza legata al Covid–19?

Il sistema di Protezione civile toscano ha giocato un ruolo fondamentale, accanto e a fianco del sistema sanitario. Gli addetti e i volontari, che desidero ringraziare per le straordinarie energie messe in campo, sono stati impegnati nella fornitura e la gestione delle strutture a supporto degli ospedali e nel supporto alla popolazione, con la distribuzione di beni di prima necessità e con il supporto psicologico. Inoltre sono stati e sono tuttora impegnati nella consegna dei dispositivi di protezione individuale (Dpi): in questi mesi sono state consegnate milioni di mascherine.

Pistoia ospita la Centrale operativa remota per le operazioni di soccorso sanitario, qual è il bilancio delle attività?

Pistoia ospita una delle due centrali Cross nazionali, l’altra è a Torino, che ha sede nell’ex ospedale del Ceppo e che in questi mesi ha svolto un ruolo prezioso nel coordinare gli interventi sanitari, non solo nella nostra regione ma anche nel resto d’Italia. Dal 4 marzo e per 67 giorni, la Cross ha lavorato incessantemente per mappare i posti letto in tutta Italia e organizzare i trasferimenti. La Cross di Pistoia è una struttura di eccellenza che ha ricevuto i complimenti del Dipartimento nazionale di Protezione civile e che siamo orgogliosi di ospitare in Toscana e in particolare a Pistoia. In totale 116 sono stati i pazienti trasferiti, di cui 76 affetti da Covid e 40 non affetti da Covid. Le missioni sono state L’ effettuate utilizzando sia ambulanze (32 missioni), che elicotteri (39) e aerei (45). Il comune dal quale sono partiti il numero più alto di trasferimenti è stato Bergamo (60 pazienti), seguito da Milano con 19. In totale sono stati 15 i comuni italiani interessati dal servizio, tutti al nord. Undici i pazienti da Cremona, 5 da Lecco, 4 da Brescia, 3 da Sesto San Giovanni, 2 da Como, da Monza, da Pavia, da Gallarate e 1 da Varese, da Lodi, da Piario, da Seriate e da Voghera. Varie anche le destinazioni di cui la maggioranza (38) in Germania, 14 in Piemonte, 11 in Friuli, 9 in Toscana, 8 in Veneto, 7 nel Lazio, 6 in Abruzzo, 6 in Puglia, 6 in Umbria, 4 a Trento, 2 in Calabria, 2 in Molise, 2 in Sicilia e 1 in Liguria.

La Toscana ha recentemente approvato la nuova legge di Protezione civile, quali sono le novità?

La nuova legge è stata approvata all’unanimità in Consiglio regionale il 17 giugno scorso, completando un iter che armonizza la normativa regionale con il nuovo Codice nazionale di Protezione civile. Nella nuova legge è centrale la semplificazione delle procedure, si rafforzano il ruolo delle Province e quello del volontariato. Si mantiene il livello organizzativo territoriale, riconoscendo tuttavia un ruolo di indirizzo alla Regione e si definisce per la prima volta un modello toscano per la gestione delle emergenze, caratterizzato da procedure interne semplificate e più snelle per garantire operatività lineare, efficace e tempestiva. Non solo, viene rivisto anche il concetto di superamento dell’emergenza, inteso non più solo come ritorno allo stato iniziale ma anche come raggiungimento di un nuovo equilibrio, sulla base dei bisogni della comunità. Previsione e prevenzione infine sono parole chiave, anche in considerazione di un rafforzato concetto di resilienza, che parte da una maggiore consapevolezza dei rischi e partecipazione da parte della comunità. È un risultato importante che mi riempie di soddisfazione, perché frutto di un lavoro attento e meticoloso nonché condiviso con i vari soggetti interessati. Non solo, questa legge arriva in un momento particolare, di emergenza legata al Covid–19, che ha visto la Protezione civile ricoprire un ruolo fondamentale, impegnata sempre in prima fila, con operatori e volontari, a fianco del sistema sanitario.

Nel sistema di Protezione civile istituzioni, volontariato e cittadini giocano un ruolo fondamentale. Quali sono le buone pratiche che possiamo mettere in campo?

Solo tutti insieme possiamo raggiungere l’obiettivo di diffondere tra la cittadinanza le buone pratiche di protezione civile. In questa ottica va letta la decima edizione di Io Non Rischio 2020, la campagna nazionale sulle buone pratiche sui rischi di terremoto, alluvione e maremoto, di cui la Toscana è capofila grazie al suo forte coinvolgimento da sempre. In Toscana sono ben 159 le associazioni di volontariato che hanno manifestato interesse verso Io Non Rischio, che coinvolgono 84 comuni e tutte le province e la città metropolitana. Quest’anno la campagna vorrà consolidare il rapporto tra sindaco, autorità locale di protezione civile e il volontariato locale.