Cosa imparare a lezione dall’apostolo

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di don Luca Carlesi

Alla scuola dell’apostolo Giacomo. Pregare, meditare, continuare ad amare». È il titolo della lettera del vescovo Tardelli per il nuovo anno pastorale. Nel 2021 infatti, sarà celebrato un anno santo dedicato all’apostolo Jacopo. Ma che scuola è quella dell’apostolo? Una scuola di preghiera, da intendere alla luce dell’episodio evangelico in cui la madre di Giacomo e Giovanni chiede a Gesù di far sedere i suoi figli uno alla sua destra e uno alla sinistra. La preghiera a cui Gesù educa Giacomo e noi con lui, è la preghiera svincolata da orizzonti mondani, richiesta di aiuto per vivere il Vangelo, perché nella sequela di Cristo l’apostolo ha imparato a chiedere secondo la volontà di Dio.

Una scuola di preghiera, da intendere alla luce dell’episodio evangelico in cui la madre di Giacomo e Giovanni chiede a Gesù di far sedere i suoi figli uno alla sua destra e uno alla sinistra. La preghiera a cui Gesù educa Giacomo e noi con lui, è la preghiera svincolata da orizzonti mondani, richiesta di aiuto per vivere il Vangelo, perché nella sequela di Cristo l’apostolo ha imparato a chiedere secondo la volontà di Dio.

Jacopo può aiutarci a ripensare. In un contesto culturale segnato dal pendolarismo tra idolatria della ragione e rifiuto della ragione la meditazione è la via di mezzo, equilibrio che coniuga la verità con la carità, la legge con l’umanità. Jacopo e il fratello Giovanni erano soprannominati boanerghes, cioè figli del tuono per il loro carattere focoso. Entrambi hanno imparato in prima persona che meditare da cristiani è anche saper passare da eccessi irrazionali a un comportamento ragionato e pacato. Che non vuol dire rinunciare a un annuncio profetico e di denuncia. Alla scuola dell’apostolo, infine, si continua ad amare. L’amore però non si consuma in un atto eroico, né soltanto in un sentimento. «Potete bere il calice che io bevo?» domanda Gesù a Giacomo e Giovanni.

Continuare ad amare dice l’amore come fedeltà al proprio impegno. Dall’apostolo, il primo martire, impariamo la vita come dono, che stare alla destra o alla sinistra significa condividere con Gesù una vita di servizio. E in spirito di servizio pregare, meditare, continuare ad amare.