I tempi cambiano, ma nel cuore il ricordo e la testimonianza di chi ci ha amato rimangono indelebili e rappresentano il legame fondamentale tra generazioni

di Suor Delfina

Il nonno era morto. Come è usanza dalle mie parti, i figli decisero di lasciare ai parenti e agli amici una foto ricordo. Con quale pensiero accompagnare la foto? Con una frase biblica o con parole di elogio per la sua vita? Fu il nipotino a suggerire ciò che avrebbero dovuto scrivere sul retro: «Grazie, nonno, perchè sei esistito». Come aveva potuto trovare un pensiero così profondo un bambino di dieci anni? In cuor suo aveva capito che la vita è un dono e che il nonno, la sua, l’aveva regalata alla famiglia, sempre, a piene mani. Per il giorno del compleanno della nonna , lo stesso nipote scrisse su un biglietto qualsiasi, non privo di errori ortografici: «Tu sei la nonna più bella e più buona del mondo. Tu ci sei, sempre, in qualsiasi momento, per tutti». La nonna si commosse, piegò il biglietto e lo mise nel cassetto insieme alle sue cose più preziose.

Ecco chi sono i nonni per i figli e per i nipoti. Sono coloro che mettono a disposizione quanto resta, tanto o poco, della loro vita, senza calcoli e senza pretese, anche quando hanno già lavorato tanto e avrebbero diritto di pensare a sè. I nonni ci sono per tutti. Non è necessario far loro presenti difficoltà e problemi. Con gli occhi del cuore già hanno visto, già hanno messo in conto, già sono arrivati ad offrirti supporto e sostegno. La loro presenza è diventata, oggi, così indispensabile da suscitare in noi una domanda: come farebbero le famiglie a gestirsi se non ci fosse l’aiuto dei nonni?

I nonni di oggi sono diversi dai miei che non erano istruiti, non guidavano la macchina, non avevano il televisore. I miei nonni non andavano in villeggiatura, non avevano ferie, non possedevano una casa al mare o in montagna. Avevano poche cose da condividere, poco denaro da spendere in giocattoli alla fiera del paese. Di regali, dalla loro vita però, ne ho ricevuti tanti: tempo, pazienza, esperienza, compagnia. Mi hanno raccontato tante storie, mi hanno insegnato a coltivare l’orto e a impastare il pane.

Hanno fatto tanti lavori straordinari perchè nella nostra casa venisse installata la luce elettrica e arrivasse l’acqua potabile. Si sono sacrificati perchè a noi fosse possibile studiare, prendere un diploma, una laurea. Mai una spesa inutile. I nostri sogni erano diventati i loro. Sogni da realizzare. Sono morti carichi di anni e di fatiche, ma anche di saggezza e di sapienza. La loro memoria è “in benedizione”. Riposano nel cimitero del mio paese dove il vento e gli uccelli fanno da padroni.

Quei nonni mi hanno insegnato a guardare spesso il cielo, di giorno e di notte. Mi hanno abituata a scrutarne il mistero. Tutto avveniva secondo disegni provvidenziali, oltre i confini dei miei orizzonti. Se la grandine distruggeva i raccolti dei campi e della vigna, il nonno piangeva ma non imprecava. Ho toccato con mano quanto fosse robusta la loro fede e quanta forza traessero dalla preghiera del Rosario a cui, nelle sere d’inverno, furono sempre fedeli. Preghiera che anche noi recitavamo, in ginocchio con le braccia appoggiate ad una sedia. In modo diverso, con altri mezzi, altre possibilità economiche, anche ai nostri giorni, i nonni sono fondamento e colonna della famiglia. Ad essa regalano la vita, l’esperienza. Si fanno carico di tante situazioni, intervengono con grande disponibilità. Sono contenti di essere utili, vogliono essere utili, desiderano contribuire e creare felicità.

Forse, anche oggi i nonni seminano e custodiscono i germi di fede che nascono nei cuori dei nipoti, come ha fatto la nonna del Papa che spesso lui ricorda. Spero che tanti bambini traggano, dalla saggezza, dalla sapienza dei loro nonni l’esempio per crescere, come Gesù, nella casa di Nazareth in età e grazia. Noi abbiamo bisogno che i nonni esistano e siano presenti, ma non dimentichiamo che a noi toccano impegno e fantasia per aiutarli ad invecchiare bene, a sentirsi circondati da un amore tenero e premuroso. Così la vita saprà sempre di miracolo.

Proviamo, qualche volta, a dire grazie ai nonni che ci dispensano, in abbondanza non solo le cose della terra ma anche quelle del cielo: la fede e la preghiera.