I pensieri dei giovani attorno alla croce. Un “diario di bordo” tra ombra e grazia

«Ritrovata Umanità è un cammino di luce nella notte, è il filo teso che conduce quando si smarriscono i passi». Bernardo, seminarista della Diocesi di Fiesole, descrive così il libro maturato dalla sensibilità di alcuni giovani come lui e dalle fotografie di Mariangela Montanari. Un volume che raccoglie testi diversi, meditazioni, poesie, piccole ma profonde intuizioni spirituali scaturite da una coinvolgente via Crucis celebrata nella Basilica di San Miniato al Monte a Firenze.

Un viaggio notturno, tra le attese e le inquietudini di un tempo che inaspettatamente è precipitato nello smarrimento globale della pandemia. «All’interno di questa tensione, che trova spazio in un buio scenario carico di attesa, ci incontriamo noi — spiega Bernardo —: ragazzi diversi per età, passioni, paure e strade. Insieme riscopriamo quanto l’Altro sia prezioso e faccia parte dello stesso cammino al quale desideriamo accostarci, insieme impariamo ad arare un campo fecondo per un futuro rinnovato e una più luminosa Umanità ». «Strade, carismi, sensibilità diverse — aggiunge Martina Ricci —, ma tutti legati da un unico fattore comune: essere innamorati della realtà. Da qui, una scintilla si è accesa nei nostri cuori e, piano piano, ha preso forma con una luce sempre più intensa, sempre più nuova».

La notte che attraversano i giovani autori e nella quale conducono, passo passo le foto di Montanari è lo spazio del limite, nel quale si incontrano la croce, le traiettorie e i volti degli uomini, in preghiera o in ricerca, le croci della Basilica olivetana e quelle inscritte nei cuori. In questa notte, spiega Maddalena, «il lacerante desiderio di qualcosa d’altro impedisce di trovare pace. Il cuore, inappagato, arde di sete. Ogni uomo nella profondità del suo essere cerca un punto di riferimento, una mano protesa, un occhio che benedica il suo esistere. A volte le ferite, la fragilità che lo abita, gli impediscono di alzare lo guardo da quegli angoli di ombra in cui si rifugia, cercando di non farsi ferire dal mondo».

È in questa notte che si aprono, attraverso le parole e le suggestioni visive di Montanari, anche forme che ricompongono l’umano attraverso l’incontro, la luce, la preghiera, i segni che parlano della grazia, per chi legge e, in primo luogo, per chi scrive. «E poi — spiega Maddalena — accade l’impensabile: il Dio che siede nell’alto è invece accoccolato in un vicolo accanto a ciascuno di noi. Il Figlio di Dio ha conosciuto il desiderio che ogni uomo porta in sé profondamente. Il desiderio di essere rialzati, il desiderio di resurrezione». Un desiderio amplificato dagli anni della pandemia, così turbati e agitati dalla paura e dalla consapevolezza delle fragilità: «vale la pena provare a seguire questo desiderio, per ritrovarsi, ma soprattutto per essere ritrovati, ed è quello che abbiamo cercato di fare, guidati dallo sguardo di foto che scolpiscono gli istanti e i cuori».

«Ritrovata Umanità — spiega Martina Ricci, giovane coordinatrice del progetto con Bernardo Baldini e coautrice con Edoardo Ansilotti, Maddalena Giannelli, Francesco e Giuseppe Lo Gioco, Eldegar Maria Mencucci e Federico Quocchini — siamo noi, otto ragazzi tra i 20 e i 30 anni, universitari e lavoratori, provenienti da Firenze e dintorni, che ci siamo ritrovati nel novembre 2019 tra gli spazi e i silenzi della basilica di San Miniato al Monte».

Il loro lavoro è poi accompagnato dalla prefazione di Chiara Giaccardi e l’introduzione di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte.

Ritrovata Umanità, Gli Ori, Pistoia 2021, pp. 95, Euro 22.