Riparte il cammino verso il diaconato permanente nella Chiesa di Pistoia. Con la celebrazione di oggi si compie la prima tappa di un percorso di discernimento vocazionale iniziato nel settembre 2019, che porterà i candidati all’ordine del diaconato. Sono Giuseppe Topia, 50 anni, di San Pietro in Vincio; Franco Pacini, 51 anni, della Parrocchia di San Michele Arcangelo a Vignole; Marco Lo Bracco, 53 anni della parrocchia della Vergine; Gian Marco Marianelli, 51 anni, della parrocchia della Vergine. I quattro aspiranti sono stati accompagnati da don Diego Pancaldo nel cammino di discernimento e preparazione: «I nostri diaconandi vivranno il rito dell’ammissione all’ordine sacro – afferma Pancaldo – primo passaggio verso il sacramento dell’ordine del diaconato e momento di riconoscimento pubblico della validità del loro percorso vocazionale ». Un cammino e una lunga preparazione si è svolta sotto diversi aspetti: «ci sono stati incontri mensili relativi ai documenti magisteriali sul diaconato permanente per avere chiari orientamenti e richieste. Insieme – continua il sacerdote – lavoriamo sul tema vocazionale specifico per i passaggi decisivi al diaconato: il servizio alla Parola e la carità». Il vescovo ha recentemente istituito una commissione per la formazione dei diaconi permanenti di cui fanno parte il diacono Raffaello Pratesi e la moglie, padre Pietro Villa, e lo stesso don Diego Pancaldo. La commissione seguirà il percorso dei quattro candidati perché la loro formazione sia completa, sia sul piano teologico che pastorale che spirituale. Nelle parrocchie di provenienza i quattro candidati svolgono vari servizi. È dai parroci, infatti, che sono arrivate le segnalazioni dei candidati. Ai diaconandi saranno affidati ulteriori incarichi pastorali che serviranno a completare la formazione». Accanto alla formazione spirituale è stata importante anche quella teologica: «alcuni — spiega don Pancaldo — hanno iniziato gli studi nella scuola di formazione teologica diocesana. Altri, che avevano completato il triennio della Scuola diocesana devono integrare i corsi sostenuti e aggiornarsi nelle discipline richieste per la formazione».

Daniele Raspollini