Guerra. Morti. Feriti e distruzioni a non finire. Uno spettacolo orribile, da più di un mese. Qualcuno se ne viene fuori dicendo che di guerre ce n’erano anche prima. Certo! E allora? Siccome a quelle non abbiamo prestato attenzione, per far tutti uguali, bisognerebbe non dar troppo peso neanche a questa? Ma che ragionamento è? Voglia Dio che finalmente ci si accorga dell’atrocità e insieme dell’assurdità della guerra! E che ci ravvediamo da quella vergognosa indifferenza che in passato ci ha fasciato gli occhi e il cuore.

Poi c’è chi crede di conoscere bene cause e trascorsi e quindi se ne viene fuori a dire che sì, è vero, Putin ha aggredito, però è stato provocato: che cosa avrebbe dovuto fare? Ragionando così, costoro fanno un po’ la stessa figura di chi, di fronte alla violenza sulle donne, attribuisce la colpa al loro abbigliamento provocante. Esiste forse una provocazione, sia pure effettiva e grave, che giustifichi una guerra? Assolutamente no.

Qui però voglio fare un altro discorso. Vorrei portare l’attenzione su di un pensiero che secondo me è fondamentale: la guerra, tutte le guerre, quello che sta accadendo in Ucraina, ci dicono drammaticamente una cosa: che l’umanità si deve convertire. Che ognuno di noi si deve convertire a Dio e agli altri. Ci dicono che se continuiamo tranquillamente a violare la legge santa di Dio, queste situazioni non cesseranno.

+ Fausto Tardelli, vescovo