Una sintesi dell’incontro dedicato a etica, economia e transizione ecologica, a cura dell’Ufficio per la Pastorale del lavoro, rilancia gli impegni della Settimana sociale

Sulla scia della Settimana Sociale dei Cattolici italiani, celebrata a Taranto lo scorso ottobre, la Diocesi di Pistoia ha organizzato, presso l’auditorium della Bcc Alta Toscana a Vignole, un incontro di restituzione dal titolo Etica, economia e transizione ecologica. Alla presenza di monsignor Tardelli vescovo di Pistoia, hanno animato l’incontro Sergio Gatti, vice presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali nonché direttore generale di Federcasse, Alessio Colomeiciuc, consigliere della Cciaa di Pistoia e Prato, Luca Gori, ricercatore presso la Scuola S. Anna di Pisa e un pubblico attento e interessato.

Il vescovo Tardelli, mettendo in risalto la volontà di dare continuità al lavoro iniziato a Taranto (città simbolo delle criticità legate al rapporto lavoro-ambiente), ha rivolto un invito a guardare alle tante, più o meno piccole, Taranto del territorio e alla necessità di farsi carico della responsabilità che abbiamo verso le generazioni future.

Nell’introduzione Luca Gori ha rimarcato quanto gli ultimi anni siano stati un acceleratore di processi che, scardinando le ripartizioni del Novecento, hanno abolito i confini fra singoli, pubblico, privato, no profit nel campo della solidarietà, stabilendo connessioni e superando confini in attività che una volta non si parlavano fra loro. In ultimo, la riformulazione dell’art. 9 della Costituzione ha introdotto un riconoscimento specifico della tutela dell’ecosistema in una prospettiva intergenerazionale.

«Non è procrastinabile un profondo cambiamento di rotta per una vera transizione ecologica che non metta più il profitto innanzi alla salute e al benessere dei cittadini » ha esordito Sergio Gatti, richiamando il lavoro svolto dai delegati alla Settimana Sociale, con la convinzione che il cambiamento non avviene solo dall’alto ed è fondamentale il concorso della nostra “conversione” come singoli, cittadini e come comunità.

Le buone pratiche di ecologia integrale già ci sono, vanno individuate e fatte emergere. Si riconoscono perché si misurano e si valutano; promuovono il lavoro buono; praticano la partecipazione e fanno rete; valorizzano e mettono in rete le risorse multidimensionali locali e ascoltano i bisogni del territorio e, infine, si fanno comunità per costruire comunità.

Siamo credibili solo se siamo in grado di dare concretezza e pertanto, ha chiosato Gatti, a conclusione dei lavori della Settimana Sociale di Taranto, sono state affidate alle nostre parrocchie quattro piste di conversione e di generatività: la costruzione di Comunità energetiche; la finanza responsabile; il consumo responsabile; l’Alleanza intergenerazionale proposta dai giovani.

Uno sguardo sulla realtà locale, per molti tratti tagliente e crudo, lo ha gettato Alessio Colomeiciuc portando la riflessione sui dati che vedono Pistoia, con i suoi 290mila abitanti, a dover fare i conti con un indice di “vecchiaia” elevato; i cittadini che non lavorano sono più di quelli occupati: la forza lavoro è impegnata per il 62%; la disoccupazione giovanile è al 34%; 54mila persone sono inattive e 100mila sono i pensionati. Due distretti, il calzaturiero e quello del mobile sostanzialmente spariti, un distretto (quello florovivaistico) alle prese con processi di ristrutturazione e fallimenti. Una crescita, per le aziende, pari a zero; importanti asset bancari emigrati altrove e depositi bancari che in breve tempo sono passati da 3 a 7 miliardi a testimoniare quanto la parsimonia possa celare il timore per il futuro.

Con la consapevolezza che per costruire comunità occorra partire dall’ascolto dei bisogni del territorio, raccogliendo l’invito del Vescovo a preservare sempre la speranza, l’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, facendo tesoro delle domande e delle provocazioni emerse durante il convegno, è già al lavoro per organizzare un focus d’approfondimento.