Agesci e Cngei hanno mobilitato la rete dei gruppi del territorio per coordinare un’accoglienza strutturata che vada oltre le esigenza immediate

Il perdurare del conflitto in Ucraina, con l’aggravarsi della situazione ed il progressivo e costante afflusso di profughi verso l’Europa, rende necessarie risposte sempre più strutturate ed efficaci per trovarsi preparati ed accogliere chi scappa dalla guerra. In questo solco si inseriscono le attività di sostegno all’accoglienza promosse ed attuate dall’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) e dal Cngei (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) di Pistoia, organizzate di concerto con la Prefettura di Pistoia.

La struttura di supporto dell’Agesci/Cngei va ad essere impegnata su tutti i fronti: in estrema sintesi ciascun gruppo della provincia va a farsi carico delle prime necessità di uno o più nuclei familiari di profughi ai quali vanno ad essere individuati luoghi per l’ospitalità, in famiglia o alloggio, con relative utenze e vitto.

Dopo la primissima accoglienza, nella struttura territoriale gestita e supervisionata dall’Agesci/Cngei i referenti e i volontari a supporto forniranno anche vestiti, medicine e giocattoli per i più piccoli per accompagnarli in un reale inserimento sociale. Proprio per i più piccoli ed i ragazzi è prevista anche la possibilità di frequentazione dei gruppi scout. Ma ogni gruppo, tramite le competenze e professionalità dei propri soci e delle relative famiglie, potrà offrire nei vari casi anche assistenza psicologica, insegnamento della lingua, attività sportive e ludiche. Una vera rete dell’accoglienza finalizzata non solo all’ospitalità ma, soprattutto, all’inserimento nella comunità ed alla conoscenza reciproca. Tutte attività che la Prefettura e gli enti competenti per ciascun settore, completeranno fornendo assistenza sanitaria, garantendo l’inserimento scolastico e, dove possibile, anche l’eventuale collocamento lavorativo. I vari gruppi dell’Agesci/Cngei, a partire dal mese di marzo, si sono mossi avviando rapide consultazioni interne dei propri soci, e delle rispettive famiglie, per verificare quanti fossero i nuclei familiari di profughi o singoli profughi che ciascun gruppo potesse ospitare, indicando fin da subito la disponibilità di alloggi e posti letto, precisando se trattasi di abitazioni in cui i profughi verranno ospitati e convivranno con la famiglia ospitante ovvero di alloggi messi a loro esclusiva disposizione e per quanto tempo.

La Zona di Pistoia, sulla base delle disponibilità ricevute dai Gruppi, ha presentato e presenterà alla Prefettura un più completo ‘Progetto di accoglienza’ dettagliato nel quale verranno indicate, con riferimento a ciascun gruppo, tutte le informazioni così da coordinare gruppi, zone ed istituzioni interessate sul preciso al numero di profughi che potranno essere accolti ed ai servizi che ad essi verranno offerti. Una struttura estesa e fortemente organizzata in grado di fornire non solo estemporaneo, ma sempre utile, supporto, ma di muoversi in modo coordinato e cercando di individuare da subito le varie possibilità e fornire l’aiuto nel modo più diretto possibile. Nei tanti e vari rivoli di assurdità che genera un conflitto ormai in via di svolgimento da quasi due mesi, infatti, l’organizzazione e l’aiuto puntuale sono una piccola oasi per far ritrovare una normalità di pace e comunità a chi ha dovuto abbandonare tutto.

Dario Cafiero