Don Favillini ripercorre la storia di una presenza monastica in una città che cambia

Quando vent’anni fa nacque la Fraternità apostolica intorno alla Parrocchia di San Paolo e all’associazione “Casa di Mamre” c’era un gran fermento di presenze di iniziative e di preghiera, soprattutto c’era un gran numero di giovani che a quel tempo vivevano una ricerca di Dio e un impegno a favore dei più disagiati. In questo clima prese forma un po’ alla volta la nostra Fraternità prima in un modo più spontaneo poi nella forma della spiritualità di Gerusalemme.

All’inizio questa nuova realtà non fu capita e accolta da tutti, ma l’incoraggiamento e l’approvazione del Vescovo Scatizzi permise lo sviluppo e un buon inizio. La caratteristica fondamentale della Fraternità consiste nel passare dal tappeto di preghiera alla strada, dall’incontro con il Signore nella liturgia all’incontro con le persone nelle varie circostanze della vita. In questi anni abbiamo incontrato tanta gente e tutt’ora lo facciamo: persone delle più svariate condizioni, gente in ricerca del senso della vita, persone in crisi o ferite… a tutti, dopo l’ascolto e il dialogo, viene proposto di vivere un incontro personale con il Signore poiché solo questo “incontro” può portare nel loro vissuto qualcosa di nuovo, di illuminante, che le parole umane non è possono dare.

L’urgenza pastorale che si notava vent’anni fa era il recuperare la dimensione spirituale della vita cristiana, in quanto si proveniva da un tempo connotato da un forte impegno sociale a scapito della preghiera e della dimensione trascendente: la spiritualità di Gerusalemme che coniugava contemplazione e servizio nel cuore della città (che equivale a dire nel cuore del mondo) era la formula per rispondere a tale esigenza.

Sono state molte le iniziative per rispondere a questa chiamata e per proporre un cammino spirituale adatto alla situazione esistenziale delle persone, l’elemento dell’evangelizzazione è stato quello caratterizzante in quanto, nonostante tutti fossero battezzati, non si conosceva bene l’essenziale del Vangelo e tantomeno come declinarlo per il nostro tempo. Alcuni esempi delle iniziative proposte dalla Fraternità di Gerusalemme sono: le catechesi del primo annuncio della fede (Kerigma), le evangelizzazioni di strada, la consacrazione a Maria, i pellegrinaggi, le vacanze comunitarie, l’accoglienza e l’ascolto, i campi scuola per bambini e ragazzi, la liturgia delle ore aperta a tutti, l’Adorazione Eucaristica continuata, la celebrazione solenne dei primi venerdì del mese.

La situazione di oggi non è molto cambiata. Rispetto a vent’anni fa forse c’è più individualismo, meno spirito di ricerca e questo tempo di pandemia ha peggiorato ancora di più la situazione in quanto ha creato una dispersione, impedendo alle persone di partecipare alle celebrazioni liturgiche e agevolando così un modo di vivere la fede in senso intimistico e individualista. Poi le varie opinioni sul modo di affrontare l’epidemia hanno diviso le comunità cristiane creando spaccature che vanno ad intaccare la comunione e l’unità nella Chiesa.

Non si può dire che oggi non ci sia interesse per la spiritualità, ma si fa sempre più strada una spiritualità senza Dio, una ricerca del benessere interiore, una sorta di panteismo ecologista che purtroppo si distacca da un modo evangelico di vivere la spiritualità. La missione più urgente al giorno d’oggi è riproporre Gesù come Salvatore, come Via e Verità per ritrovare la vera identità umana e anche per imparare una autentica fraternità fra le persone di qualunque estrazione esse siano.

La nostra fraternità attualmente sta vivendo un momento di assestamento. È passata dall’entusiasmo iniziale a tante difficoltà dovute a fattori esterni ed interni e deve ora trovare quel giusto equilibrio che le permetta di vivere bene la sua vocazione. I tempi non sono favorevoli, in quanto la vita religiosa in generale si trova in difficoltà, non ci sono risposte vocazionali, il clima di individualismo cresce, la società è sconvolta da tanti problemi.

Eppure chi ha donato la propria vita a Dio può testimoniare, oggi come ieri, la bellezza, la profondità e l’intensità di una vita nella quale la dimensione spirituale dell’uomo riceve la giusta importanza. Il Signore è fedele: servirlo nei nostri fratelli, con la preghiera e con il servizio, è fonte sempre nuova di gioia e di speranza.

Giordano Favillini

Un fine settimana di festeggiamenti e preghiera

Una frase del Papa, un passaggio del discorso nella piazza San Pietro deserta durante la pandemia accompagna il programma dei festeggiamenti dei 20 anni della Fraternità di Gerusalemme; «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari. Tutti chiamati a remare insieme». Un invito, dunque, a stringersi gli uni accanto agli altri, a riscoprire la bellezza e la forza che scaturiscono dall’essere Chiesa.

I festeggiamenti per il ventennale della presenza in città della Fraternità Apostolica di Gerusalemme prenderanno il via venerdì 27 maggio con un “monologo” di Dio alle 21.15 in San Bartolomeo. Il giorno successivo, sabato 28 maggio una giornata intera di preghiera e di incontri. Alle 10.30 la messa nella Basilica della Madonna; alle 16 una tavola rotonda dal titolo: Gerusalemme. Nel cuore della città. Nel cuore di Dio. L’introduzione sarà a cura di Edi Natali, gli interventi di don Diego Pancaldo, di Fratel Jean-Christophe e dei giovani della fraternità. Alle 19 la recita dei primi vespri dell’Ascensione, mentre alle 21.15 Veglia di Ringraziamento e testimonianze.

Domenica 29 maggio, solennità dell’Ascensione, un secondo giorno di eventi.

Alle 9 nella Chiesa di San Bartolomeo in pantano, la preghiera delle lodi, alle 10 Messa dei 20 anni. Alle ore 13 agape fraterna all’aperto nel giardino di San Bartolomeo. Il pomeriggio è all’insegna della fraternità con giochi e animazioni per le famiglie.

Alle 17.30 è previsto il concerto di Alessandra Setaro. Setaro è una giovane cantante originaria di Taranto che abita a Firenze dove è entrata in contatto con l’esperienza delle Fraternità monastiche di Gerusalemme. Da poco è uscito il suo secondo album “Da qui fino al cielo”. La giornata si chiude alle 18.30 con i Canti di Lode e la preghiera finale.