Alcune parrocchie, appartenenti a diverse confessioni, sono pronte a fare rete e ad adottare buone pratiche che possano contribuire alla salvaguardia del Creato

La cura del creato è un elemento che va oltre le differenze religiose ed è un fronte comune del nostro tempo, un argine per non spingere l’umanità troppo oltre quel limite di salvaguardia del pianeta che appare sempre più vicino, se non abbondantemente superato.

In questo contesto si inserisce il percorso verso le comunità energetiche che l’Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Pistoia porta avanti ormai da quasi un anno, immediatamente all’indomani della 49esima Settimana Sociale svoltasi a Taranto nell’ottobre del 2021.

Un percorso che in questa settimana ha visto un punto di congiunzione con altre comunità cristiane del territorio – la Chiesa Evangelica Valdese di Firenze, la Chiesa Evangelica Battista di Pistoia, la Parrocchia Ortodossa del Patriarcato di Mosca a Pistoia e la Parrocchia Ortodossa del Patriarcato Rumeno di Pistoia nell’incontro “Ascolta la voce del Creato – invito al confronto su buone pratiche per uno stile di vita responsabile”, svoltosi nella sala parrocchiale di San Biagio a Pistoia.

«Tutto quello che interessa l’uomo deve interessare anche la Chiesa sottolinea Selma Ferrali, Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Pistoia – La comunità energetica è un modo per ricostruire la comunità stessa, perché quando si condividono aspetti della quotidianità si torna ad essere in relazione. Da questi principi ci siamo avventurati in questo percorso dove siamo partiti da una prima comunicazione a tutte le parrocchie, per metterle a conoscenza di questa volontà di avviare le comunità energetiche. Una volta ricevute le prime adesioni abbiamo fatto un primo incontro online con Confcooperative per approfondire i primi passaggi e, successivamente, grazie al supporto dell’Assessore regionale all’ambiente, siamo entrati in contatto con l’Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR) ed organizzato questo momento di incontro qui a San Biagio».

Nell’incontro grande spazio dedicato ai passaggi necessari per il completamento normativo delle misure a sostegno delle comunità energetiche, approfonditi e presentati dall’ingegner Simone Tartaro dell’Arrr.

«In attesa dei decreti attuativi governativi – sottolinea Tartaro – necessari per costituire i nuclei delle comunità energetiche con dimensioni fino ad 1 Megawatt, è però già possibile organizzare queste comunità. Come Arrr, su mandato della giunta regionale, cerchiamo di svolgere un lavoro informativo capillare per poter far trovare pronte tutte le varie realtà che già si stanno predisponendo all’avvio in quello che è un percorso molto innovativo rispetto a quello che è ad oggi il mercato dell’energia rinnovabile in Italia». Dopo i decreti legislativi degli ultimi due anni, le misure attuative delimiteranno operativamente le forme giuridiche e produttive di queste comunità.

Il progetto regionale

Nello scorso mese di marzo la Regione Toscana ha delineato le comunità di energia rinnovabile come soggetti giuridici e ha individuato un percorso volto a promuovere e sostenere le comunità energetiche definendone le attività. La delibera 336 del 2022 dà mandato alla Direzione regionale competente di definire le migliori forme possibili di collaborazione con il Gestore Servizi Elettrici (Gse), per promuovere la diffusione delle Comunità di energia rinnovabile, assegnando alla Arrr una specifica attività di diffusione delle comunità energetiche finalizzata a garantire l’animazione territoriale.