L’associazione “Insieme per la Terra Santa” di Pistoia che dal 2009 promuove progetti umanitari: preoccupano le limitazioni di accesso ai territori cisgiordani entrate in vigore a settembre

A settembre sono entrate in vigore in Cisgiordania nuove norme che regolano in maniera stringente la vita degli stranieri in quei territori. Sono state stabilite dal Cogat, il dipartimento delle forze armate israeliane responsabile per gli affari civili nei Territori palestinesi occupati, e coinvolgeranno tutti quei cittadini che vivono in Cisgiordania per un periodo di tempo prolungato, spesso per volontariato o per lavoro.

«Nella “Procedura per l’ingresso e il soggiorno degli stranieri nell’area di Giudea e Samaria” dove Giudea e Samaria sono i nomi biblici che Israele usa per definire la Cisgiordania palestinese) – sottolinea Franco Niccolai, presidente dell’associazione Insieme per la Terra Santa – si elencano una serie di restrizioni che riguardano persone legate sentimentalmente e poi, attraverso gravose limitazioni alla durata dei visti, uomini d’affari, programmi di aggiornamento professionale nella sanità, organizzazioni umanitarie e numerosi altri settori. I cittadini stranieri in Cisgiordania per motivi di lavoro o per attività di volontariato dovranno informare entro trenta giorni il Ministero della Difesa israeliano se hanno avviato una relazione sentimentale con un palestinese. Se poi il rapporto dovesse evolvere in un matrimonio, la coppia interessata dovrebbe andarsene entro 27 mesi dal Paese per un periodo “di riflessione” di almeno mezzo anno».

Non solo i legami sentimentali al centro di queste nuove normative. «La Procedura colpisce anche gli studenti stranieri e il programma Erasmus – prosegue Niccolai – le università in Cisgiordania potranno disporre di un massimo di 150 visti per gli studenti stranieri e di 100 per i docenti. La Commissione europea, con dichiarazione della commissaria Mariya Gabriel si è detta “preoccupata” per le restrizioni imposte e ritiene che Israele dovrebbe piuttosto facilitare l’accesso degli studenti alle università palestinesi, “dal momento che Israele stesso trae grandi benefici dal programma Erasmus. Le norme ‘rendono molto più difficile per le persone venire a lavorare nelle istituzioni palestinesi, fare volontariato, investire, insegnare e studiare’. Queste le parole, scritte da Jessica Montell, direttore esecutivo dell’ong israeliana Ha-Moked in una petizione presentata all’Alta Corte israeliana contro la Procedura».

«Le nuove regole – conclude Niccolai – specificano che i cittadini stranieri che arrivano con un permesso per la sola Cisgiordania sono obbligati a viaggiare per via terrestre e possono utilizzare l’aeroporto israeliano Ben Gurion solo in casi eccezionali. Esse non si applicano a coloro che visitano Israele e gli insediamenti ebraici. E noi? Davanti alla realtà di questi provvedimenti ci coglie l’angoscia per la consapevolezza della nostra impotenza».

L’impegno di Insieme per la Terra Santa

Insieme per la Terra Santa è nata a Pistoia nel 2009. Ad oggi conta circa 40 iscritti, ed è presieduta da Franco Niccolai con l’assistenza religiosa di don Cesare Tognelli. Fin dalla sua costituzione l’associazione si è impegnata sul territorio pistoiese per fare conoscere le realtà della Terra Santa, coinvolgere la cittadinanza nei progetti che favoriscono la pace fra ebrei, cristiani e musulmani e – non ultimo – aiutare le comunità di Terra Santa. L’associazione organizza poi conferenze ed incontri, pellegrinaggi, raccoglie fondi con cene, lotterie e mercatini. Tra i risultati più importanti raggiunti in questi anni, il supporto per alla Hogar Nino Dios di Betlemme che assiste ragazzi palestinesi disabili e alla Caritas di Betlemme che ospita anziani palestinesi bisognosi.

Dario Cafiero