Oggi parlo un po’ di politica. Non ci si meravigli, è vero che il Regno di Dio non è di questo mondo ma ha però a che fare con esso e deve cominciare a realizzarsi nella storia. Quindi sì alla politica, una delle forme più alte di carità.

Ma esiste una politica ispirata al Regno di Dio? Certo. Ispirata ma non dettata in tutte le scelte concrete. L’orizzonte deve essere ben chiaro, come pure i valori non negoziabili: poi, per concretizzarli, è normale che ci sia un pluralismo di scelte. Purché però non contraddicano l’orizzonte e quei valori. I cattolici farebbero bene a ripassare un po’ di Dottrina sociale della Chiesa, invece di mimetizzarsi ora qua ora là, quasi timorosi di una identità, quella cattolica, che significa tutt’altro che chiusura ed autoreferenzialità. Una visione integrale dell’uomo e della società e una piena consapevolezza dei valori irrinunciabili è la base comune per ogni scelta concreta. Poi ci possiamo anche dividere. Non c’è niente di male.

Dentro la comunità cristiana guai a lanciarsi anatemi reciproci dettati dallo schieramento politico a cui ci si sente più vicini. Nella Chiesa si deve imparare a rispettarsi, accogliersi, apprezzarsi reciprocamente, dialogare e correggersi fraternamente se del caso, ponendoci tutti in ascolto comune del Vangelo e degli insegnamenti della Chiesa. Di tutti però. Anche di quelli che non piacciono.

Fausto Tardelli, vescovo

(Tratto da La Vita-Pistoia Sette, dorso diocesano di Avvenire)