Nel quadro della XXXIII Giornata Internazionale della Pace, della Cultura e della Solidarietà che si svolgerà a Pistoia Domenica 29 Novembre p.v. con il tema “Popoli solidali, ponti di pace nel mondo col coraggio della legalità, accoglienza e riconciliazione”, avrà luogo anche il Premio Internazionale di narrativa e poesia “Giorgio La Pira”, uno degli avvenimenti letterari di spicco per la città di Pistoia. Il Premio si ispira a Giorgio La Pira, figura intramontabile della nostra storia e simbolo del Premio stesso, che in uno dei suoi tanti messaggi espresse il pensiero di “far convergere le città per far convergere le Nazioni”. Le sue parole semplici ed universali, la sua testimonianza e la sua lezione, sono il suggello di questo Concorso ed anche il grande soffio di speranza che oggi lievita le coscienze degli uomini.

Abbiamo rivolto alcune domande al  Presidente del Centro Studi “G. Donati” Giancarlo Niccolai per presentarci questa importante e iniziativa.
Oltre quattrocento sono stati i lavori letterari presentati per il vostro Premio. Con quale criterio sono stati individuati i vincitori di questa XXXIII edizione? Quali novità emergono in questo vasto panorama letterario?

Il Premio Internazionale “Giorgio La Pira” che il Centro G. Donati organizza da trentatré anni lo ha intitolato al Sindaco Santo di Firenze, un uomo alla continua ricerca del dialogo e costantemente impegnato in favore della pace, della solidarietà e della giustizia. Oltre 400 i lavori presentati e le commissioni giudicatrici sono state impegnate nell’individuare i vincitori. La parola scritta è stata anche in questa occasione uno strumento di crescita nonché uno straordinario veicolo di dialogo.

“Il Mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerra”. Questo messaggio di Giorgio la Pira risuona forte nella sua tragica attualità in questo tempo che ha sete di pace e giustizia. Qual è il contributo che il Centro Donati ha dato alla nostra città e alla nostra Chiesa in questi anni per promuovere la pace tra i popoli?

Il sindaco santo, Giorgio La Pira, è ancora oggi un faro nella ricerca della pace. Lo stesso cardinale di Firenze, al termine della messa celebrata da Papa Francesco in occasione dell’ultimo convegno della Chiesa italiana, ha ricordato la sua figura. Sia con il premio per la pace, sia con altre iniziative sul territorio pistoiese che hanno visto il coinvolgimento di figure di rilievo nazionale e internazionale per la promozione di un mondo più giusto, il Centro Donati dalla sua costituzione ha coinvolto tanti giovani in un cammino di pace e di riconciliazione fra i popoli.
Il Centro, in occasione della celebrazione delle Giornate della Pace, della Cultura e della Solidarietà, ha ricordato tante figure tra le più significative del cattolicesimo democratico italiano e certamente del giornalismo cattolico.

Possiamo rintracciare una continuità tra i tanti premiati?

La scelta dei premiati è da ricollegarsi idealmente alle precedenti “giornate”. Personalità nazionali ed internazionali impegnate nel promuovere la pace, la solidarietà e la giustizia.

Può presentarci brevemente le personalità premiate in questa edizione? Tra di loro figurano nomi molto noti, come Romano Prodi e la Comunità di Taizè..

Anche quest’anno i premiati sono personalità ed esperienze che sono un segno visibile di come la pace sia possibile e richieda persone impegnate costantemente in percorsi di solidarietà, legalità, giustizia e pace.
Fra i premiati figurano Romano Prodi, che nel suo impegno politico ha costantemente operato come artigiano della pace (pensiamo anche solo alla questione albanese di fine anni ’90, la crisi algerina sempre di quegli anni, è da presidente della commissione europea la gestione misurata e saggia delle guerre in Kosovo, Afghanistan e Iraq); il Corpo della Guardia di Finanza per il suo impegno nelle missioni di pace e la sua costante attività a tutela della legalità; la Casa della carità “Angelo Abriani” per il suo impegno per i poveri, riconosciuto anche dal cardinale di Milano C.M.Martini; la Comunità monastica ecumenica di Taizé, parabola di comunione, per la sua testimonianza di una riconciliazione fra cristiani delle diverse confessioni; la Rondine Cittadella della pace come promotrice di percorsi per la risoluzione dei conflitti internazionali anche attraverso la formazione alla pace di tanti giovani.

Questa edizione prevede anche una menzione speciale per alcune note iniziative della nostra Diocesi. Può motivarci questa scelta?

Il comitato del Centro Donati ha deciso, come del resto anche negli anni precedenti, di sottolineare come nella nostra città operino persone e siano presenti iniziative che aiutano a rendere Pistoia luogo di incontro e di servizio per la pace e la giustizia a favore dei più fragili, i giovani. Per questo la decisione di fare una particolare menzione di un’opera diocesana, il Centro Giovani che a partire dalla sua costituzione grazie alla intuizione profetica del vescovo Scatizzi e fino a oggi ha operato servendo le marginalità e quelle periferie verso le quali il Papa continuamente richiama la nostra attenzione. Poi il Doposcuola della parrocchia di Montale, che compie quest’anno il primo lustro dalla sua costituzione, che coinvolgendo la comunità cristiana a un servizio attivo e gratuito al servizio dei piccoli e dei ragazzi è stato capace di rafforzare relazioni di amicizia e solidarietà. Esperienze che la chiesa e la nostra comunità deve sostenere e promuovere anche nell’impegno che nuove ne possano nascere.

Il Centro richiama l’ attenzione sull’importanza di fare memoria. Dimenticare il passato mette a rischio il futuro di tutti. Quali iniziative ha intrapreso in merito?

Numerose sono le iniziative programmate e realizzate dal Centro Studi Donati, soprattutto sul versante della pace e della solidarietà promuovendo il dialogo “interreligioso” nonché, puntuali iniziative culturali non dimenticando mai, il filo conduttore che sta al centro del Centro G. Donati.

Lei è anche direttore del periodico di informazione edito dal Centro Studi. Come è nato questo vostro organo di stampa? 

Sin dall’inizio della costituzione dell’Associazione, si è dato vita alla realizzazione di un periodico “Dibattito Democratico” aperto a quanti desiderino manifestare il proprio pensiero su i maggiori importanti problemi del momento. Quindi una “voce” che si è fatta “ascolto” in questi anni.

Daniela Raspollini

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