Stazioni quaresimali
UNA ANTICA NOVITÀ
Cinque soste intorno al Vescovo nelle Chiese del Centro Città per un cammino penitenziale verso la Pasqua

Quest’anno a Pistoia con la Quaresima riprende vita l’antico rito della «Statio»: stare davanti al Signore nell’atteggiamento di lode, pronti per testimoniare e annunciare Gesù Cristo e il suo Vangelo.

Viene ripresa e contestualizzata l’antichissima tradizione romana delle stationes quaresimali, nelle quali i fedeli insieme ai pellegrini presenti nella città eterna, si radunano e fanno sosta – “statio” appunto – presso una delle tante “memorie” dei Martiri, che costituiscono le fondamenta della Chiesa di Roma. Si fa così memoria di quanti con il loro sangue hanno reso testimonianza a Cristo, ed il loro ricordo diventa stimolo per ciascun cristiano a rinnovare la propria adesione al Vangelo.

Quindi non una novità, ma una riscoperta voluta dal Vescovo Fausto.

Abbiamo infatti documentazione antichissima delle statio a Roma.

Già con alcuni Padri della Chiesa, nel Pastore di Erma e poi in Cipriano, Tertulliano e in altri Padri, abbiamo indicazioni in merito. Che cos’è dunque la statio? Innanzitutto, una veglia, accompagnata dal digiuno, con la quale ci si prepara a vivere un avvenimento importante.

Si riprende la terminologia militare, come sottolinea sant’Ambrogio, per cui la statio ci rimanda all’immagine della sentinella che vigila nell’accampamento.

Questo atteggiamento si collega ad uno dei motivi essenziali della quaresima:  vigilate, state attenti e compite in particolare opere di penitenza, di carità e di digiuno. Queste opere vengono collegate tra loro e proposte per creare un atteggiamento di conversione profonda attraverso, appunto, la vigilanza, le pratiche e gli esercizi di pietà.

Concretamente, la statio diventa poi l’incontro della comunità cristiana che si raduna intorno al suo Vescovo in una chiesa “secondaria” da cui parte, accompagnata dal canto delle litanie dei santi, una processione verso la chiesa “stazionale”, nella quale viene celebrata l’Eucaristia.

Malgrado il passare dei secoli, questi riti conservano il loro valore, perché ricordano quanto importante sia , anche in questi nostri tempi, accogliere senza compromessi le parole di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc9, 23).

La Quaresima «è un periodo che ci ricorda il dovere della penitenza e che ci offre un programma di più espressiva preghiera» (Paolo VI).

Come pellegrina che cammina verso la salvezza, con un impegno di riconciliazione e rinnovamento nella misericordia, la chiesa pistoiese si “mette in marcia” con una processione penitenziale alla settimana che ci invita a camminare insieme, sostenendoci vicendevolmente, guardando alla Croce che ci precede e a Colui che l’ha abbracciata per amore nostro.

Parlare oggi delle “Stazioni quaresimali” può sembrare una cosa d’altri tempi, superata dalla frenetica vita anche della nostra Pistoia. In questa prospettiva, uscire di casa per andare a pregare in una chiesa del centro insieme a fratelli di altri quartieri, uniti dalla preghiera, può sembrare un’idea strana e fuori tempo.

Ma a ben vedere è invece un modo forte di manifestare la propria fede nella Chiesa che è unita intorno al Vescovo e alla sua storia spirituale.

Il tempo forte di Quaresima e della Pasqua è un momento privilegiato per compiere un cammino interiore e rinnovare la propria vita spirituale, come Chiesa che cresce alla scuola dei suoi testimoni e nell’esperienza di comunione e di preghiera. Proprio l’idea della preghiera in comunione è una delle caratteristiche peculiari delle Stazioni quaresimali insieme all’altro elemento importantissimo, quello della memoria dei testimoni.

La Comunità Cristiana che è in Pistoia che si raccoglie in preghiera col Vescovo in alcune “chiese memoria” dei suoi testimoni nella fede (non a caso sono state scelte San Paolo, Sant’Andrea, San Bartolomeo, San Giovanni e la Cattedrale, scrigno della reliquia di San Giacomo) è una realtà dinamica, che cerca nelle radici della sua storia la forza per scrivere il proprio futuro.

È una Chiesa che vuole trovare nei suoi santi la forza del cammino e la direzione certa per poter raggiungere le stesse mete, gli stessi traguardi.

Si cammina nella certezza che Egli è risorto e che la sua Pasqua dà significato e vigore al nostro impegno

Appuntamento quindi alle ore 21.00:

il 19 febbraio presso la Chiesa di Santa Maria del Soccorso per procedere poi – per la celebrazione della Messa – verso San Bartolomeo;
il 26 febbraio presso la Chiesa della Misericordia per procedere poi – per la celebrazione della Messa – verso San Paolo;
il 4 marzo presso il Battistero per entrare processionalmente in Cattedrale per la Celebrazione Penitenziale nell’ambito delle “24 ore per il Signore”;
l’11 marzo presso la Chiesa del Carmine per procedere poi – per la celebrazione della Messa – verso Sant’Andrea;
il 18 marzo presso San Leone per procedere poi – per la celebrazione della Messa – verso San Giovanni.

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Federico Coppini