Venerdì 12 febbraio, presso la Parrocchia delle Casermette, si è svolto il terzo incontro dell’itinerario diocesano in preparazione alla GMGLa serata è stata guidata da Padre Leonardo Vezzani SJ, che vive a Roma presso la cappellania dell’università della Sapienza.

È stato, come le scorse volte, non solo un momento di riflessione, ma anche una bella occasione di incontro tra i giovani della nostra diocesi, che tra qualche mese potranno vivere insieme l’esperienza della GMG. Gli iscritti sono già 560.000 e l’Italia è il secondo paese più rappresentato con 83.000 pellegrini.
Chi desidera venire con noi a Cracovia può iscriversi entro il 13 marzo seguendo le indicazioni che trovate
sul sito diocesano CLICCANDO QUI!

Ricordiamo a tutti che il prossimo incontro diocesano è fissato per venerdì 4 marzo alle 21 in Cattedrale in occasione delle “24 ore per il Signore, un momento speciale di adorazione eucaristica e riconciliazione voluto dal Papa. In questa occasione celebreremo insieme una liturgia penitenziale con la possibilità di accostarsi personalmente al sacramento della Riconciliazione.

Francesca Tuci ha provato a riassumere l’incontro con padre Vezzani incentrato su due parole chiave della GMG di Cracovia: «pellegrinaggio» e «Beatitudini». La GMG, infatti, non è un viaggio qualsiasi, ma un vero e proprio pellegrinaggio. Il tema della GMG 2016 è dedicato alle beatitudini: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7).

Le beatitudini: un pellegrinaggio spirituale

Questo è il titolo che è stato scelto per l’incontro di venerdì scorso tenuto da P. Leonardo Vezzani nella chiesa delle Casermette.

Che cos’è un pellegrinaggio?
Facile: è un viaggio!
Un viaggio per andare dove?
Di solito un viaggio per andare nei luoghi “sacri”: Lourdes, Fatima, Roma, Gerusalemme…
E perché decidiamo di partecipare ad un pellegrinaggio?
Eh, bella domanda!

La serata si è incentrata su un brano della Bibbia tratto dal Pirmo Libro dei Re in cui si narrano le vicende del profeta Elia che, minacciato di essere ucciso dalla regina Gezabele, decide di scappare nel deserto. Qui viene trovato dall’angelo del Signore che lo invita a non disperare e a mettersi in cammino (vedi 1Re 19,1-18).

La storia di Elia rappresenta la nostra storia: in fondo anche noi, quando ci sentiamo spaventati da qualcosa, cerchiamo in tutti i modi una via di fuga e scappiamo nel nostro deserto; ci allontaniamo dalle nostre responsabilità, ci facciamo prendere dalla paura! E il Signore ce lo permette anche!

Poi arriva un momento però, in cui l’angelo del Signore viene a cercarci: e chi è questo “angelo”? È la persona giusta al momento giusto: quella persona che riesce a farti capire dove stai sbagliando e a rimetterti “in carreggiata” per raggiungere “il monte di Dio, l’Oreb”.
Può bastare questo?
Certo che no, siamo testoni: basta niente per tornare fuori strada! Ma il Signore non demorde e farà di tutto per riportarci a casa.

Ecco il punto centrale del tema: il pellegrinaggio è un po’ tornare a casa, un ritorno alla vita! Se la fuga ci porta verso il deserto, luogo di morte e solitudine, il pellegrinaggio dovrebbe essere un viaggio verso la vita! Piccolo dettaglio: è necessario essere sinceri con noi stessi e capire perché siamo scappati; come ha ricordato padre Leonardo “dobbiamo imparare a chiamare le cose che ci accadono con il loro nome!” Altrimenti facciamo come il profeta, che alla domanda “Che fai qui Elia?” risponde: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». Come a giustificare un’azione sbagliata puntando il dito solo sugli altri.

Cosa c’entrano le beatitudini col pellegrinaggio? Secondo me sono una speranza per chi è solo nel deserto e non riesce a trovare la strada per tornare a casa. Sono la «focaccia cotta su pietre roventi» e «l’orcio d’acqua» (1Re 19,6) che ci danno la forza per continuare a camminare.

Che ne dite: siete pronti al pellegrinaggio? …pronti alla GMG?

Don Fulvio Baldi
Responsabile Ufficio Diocesano PG