In merito a quanto vediamo scritto sui giornali o riferito da vari mezzi di comunicazione, si precisa che la doverosa, necessaria e rispettosa accoglienza delle persone che professano altri culti e religioni non si fa offrendo spazi per la preghiera all’interno delle chiese destinate alla liturgia e all’incontro della comunità cristiana. Per quella si possono trovare benissimo altri spazi e altri luoghi ben più adatti e più rispettosi anche di chi ha una fede diversa. I motivi sono tanti e talmente ovvi che non è necessario nemmeno richiamarli.
I sacerdoti che, con l’approvazione del vescovo, stanno provando a mettere in atto un concreto progetto per i “richiedenti asilo” attraverso un’associazione creata allo scopo, hanno ribadito che il loro pensiero e la loro volontà di apertura agli immigrati sono stati in parte travisati, dal momento che non è assolutamente loro intenzione creare situazioni di confusione che non aiutano certo l’accoglienza.
Sono per altro ben consapevoli della necessità di agire in questo campo con grande attenzione e rispetto sia di chi viene che della popolazione residente, al fine di realizzare una vera integrazione sociale.
+ Fausto Tardelli