Ricordiamo che sono ancora aperte le iscrizioni per la Formazione degli Animatori degli Oratori Estivi Parrocchiali che avrà luogo nei giorni di 20 aprile, 27 aprile, 4 maggio presso il Seminario vescovile di Pistoia.
La Pastorale Giovanile diocesana propone a tutti coloro che intendono fare l’esperienza dell’oratorio estivo nella propria parrocchia un corso di formazione per animatori. Gli incontri si svolgeranno in seminario a Pistoia dalle 20.45 alle 22.30.
La prima serata sarà guidata da alcuni formatori dell’ANSPI (ORATORIO 20.20L), la seconda da quelli dell’ OPERA DEI RICREATORI di Bologna e la terza da alcuni educatori della nostra Diocesi.
Vista l’importanza di questa iniziativa abbiamo incontrato Silvia Bortolotti, una delle coordinatrici per l’area centro e nord del Progetto formativo ANSPI Oratorio20.20L rivolto agli animatori che intendano formarsi sulle competenze di base per la progettazione, gestione e testimonianza della proposta oratoriana e per l’educazione dei più piccoli. L’ANSPI sarà presente nella nostra diocesi in occasione dell’inizio del corso di formazione in data 20 aprile.
Perché è importante ribadire l’importanza di questa iniziativa?
ANSPI crede molto nell’importanza della formazione di base per coloro che realizzano interventi di animazione ed educazione in Oratorio.
Da più di sei anni porta avanti il Progetto Oratorio 20.20L dedicato a questa finalità. In collaborazione con l’Università di Perugia, precisamente col Dipartimento di Filosofia Scienze Sociali Umane e della Formazione e con la Conferenza Episcopale Umbra, realizza dal 2011 un master per coordinatori e responsabili di Oratorio. Dal 2003, infatti, il contesto oratoriale è stato riconosciuto come luogo dalla valenza socio-educativa anche dalla Legge italiana e il Master contribuisce a perfezionare le competenze di queste figure educative. Tale corso di perfezionamento è in stretta sinergia con il Progetto Oratorio 20.20L, anzi, potremmo dire che è nato grazie al Progetto Oratorio 20.20L e i responsabili del progetto lo seguono in prima persona, con l’incarico e le funzioni di segreteria didattica.
E’ importante che nelle parrocchie venga riproposto questo momento ricreativo all’insegna di giochi, attività ed evangelizzazione?
Indubbiamente sì. Non solo per il sostegno che le attività estive danno alle famiglie alla chiusura dell’anno scolastico, ma soprattutto per la valenza della proposta estiva oratoriana in primo luogo volta a offrire un’avventura estiva indimenticabile ai ragazzi dai 6 a 12 anni. Anche i ragazzi pre-adolescenti e adolescenti e i giovani che decidono di mettersi al servizio come animatori sono tutti resi protagonisti, infatti, mediante questa proposta sono valorizzati nelle loro abilità e capacità, crescono in competenze, ma anche in senso di responsabilità.
Inoltre è importante perché dal punto di vista metodologico alla base della proposta vi sono i linguaggi di animazione, uno strumento dalle potenzialità enormi, perché permette ad ogni ragazzo e ad ogni animatore di sperimentarsi in gioco, musica, teatro, danza, sport, media, fotografia, fumetto, poesia, arte… e così di conoscersi meglio, di migliorare le proprie abilità e di maturare come persona in un contesto protetto, dove l’errore non è un inciampo, ma un’opportunità di crescita.
Infine resta l’elemento più importante della proposta oratoriana, ovvero la possibilità di sperimentare relazioni di amicizia sincere, rapporti autentici tra pari, con i più piccoli e con i più grandi e ciò permette al ragazzo di fare esperienza dello sguardo di cura che Dio ha su di Lui. Questa occasione, e l’esempio degli animatori che si dimostrano testimoni credibili, può accrescere anche nei ragazzi la fede.
Ci puoi raccontare la tua esperienza di formatore?
Da 15 anni circa mi occupo di oratorio e di attività estive, prima sperimentandomi come animatrice nella mia parrocchia e nella mia diocesi di origine, che è Bologna, poi pian piano, grazie ai mentori che mi hanno guidato e istruito sull’oratorio e sulle figure che ne sono il perno, ovvero l’animatore e il formatore degli animatori. Poco a poco sono stata incaricata di occuparmi della formazione degli animatori delle attività estive e poi dell’oratorio come proposta continuativa annuale, prima nella mia diocesi, poi per cooperative o associazioni di estensione nazionale.
Inoltre le persone, i luoghi e i contesti formativi che ho incontrato in questi hanno mi hanno arricchita professionalmente e umanamente e hanno migliorato e calibrato il mio modo di fare formazione. Infine non posso non ricordare il mio percorso spirituale. A vent’anni fare formazione per l’oratorio non era la strada che immaginavo per il mio futuro. Ma il Signore ha deciso di valorizzare il dono della fede a me concesso, e mi ha posto accanto persone che, riconoscendo prima di me alcune mie attitudini e talenti, hanno individuato il mio futuro nell’oratorio, nella formazione e nell’educazione dei ragazzi e dei giovani. E così è stato.
Come dev’essere la figura di animatore?
Don Bosco penso risponderebbe così: “ragionevole, amorevole e religioso” e San Filippo Neri probabilmente aggiungerebbe “allegro”.
Ragionevole perché l’animatore deve imparare a progettare un percorso educativo di crescita per ciascun ragazzo e per il gruppo dei ragazzi insieme. Questo significa individuare dove si vuol portare ciascuno e al contempo il gruppo.
L’animatore ha necessità di essere presente e vicino, di prendersi cura con pazienza dei propri ragazzi, con quell’amorevolezza che entra nel cuore anche dei ragazzi più ostili.
Religioso perché se è di oratorio che parliamo, l’animatore deve avere sempre ben chiaro che il suo compito principale è quello di diventare “ponte” tra i ragazzi e Dio, e quindi di far sì che attraverso la sua amorevolezza e la sua testimonianza di fede essi possano incontrare Dio. Questo è l’incontro più grande e importante che possano fare.
E infine allegro, come insegna “Pippo buono”, dimostrando con la vita e la gioia la gratitudine per quanto ha ricevuto e la fiducia e la speranza in Dio anche nei momenti di prova. Tutto ciò lo porta ad essere inevitabilmente responsabile e attento ai ragazzi, ma anche agli animatori con i quali occorre imparare a lavorare insieme. Infatti la testimonianza e l’azione educativa che porta avanti un gruppo di animatori coesi è molto più incisiva ed efficace di quella di un singolo animatore.
Infine vorrei citare Gandalf, il personaggio stregone che guida Bilbo Baggins in Hobbit. In Te c’è di più, proposta per l’attività estiva ANSPI 2016: “in te c’è più di quanto tu creda” e “ricordati che sei solo una piccola creatura in un mondo molto vasto”.
Gli animatori possono consultare un sussidio o qualche materiale?
Il sito www.anspi.it contiene sussidi per l’oratorio invernale e le attività estiva dal 2010 al 2016 scaricabili in pdf gratuitamente.
Le proposte del 2016 sono per l’oratorio annuale all’Opera, sulle Opere di Misericordia e il Giubileo della Misericordia; La proposta estiva prevede Hobbit. In Te c’è di più, sul testo di Lo Hobbit. Andata di ritorno di J. R. R. Tolkien.
Daniela Raspollini