Dal 16 al 19 maggio 2016 a Roma, Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, parteciperà all’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Il Tema principale dell’Assemblea è il seguente: Il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. Ad esso saranno dedicate due relazioni e l’approfondimento nei gruppi di studio, finalizzati a mettere a punto alcune proposte operative.

L’Assemblea si dedicherà anche all’approfondimento delle linee di gestione in ambito economico e alla revisione delle norme circa il regime amministrativo e le questioni economiche dei Tribunali ecclesiastici.

La particolare attenzione riservata all’identità sacerdotale è stata sottolineata recentemente dal comunicato finale del Consiglio Permanente della CEI (14-16 marzo 2016) che ha proposto il tema principale della Prossima Assemblea Generale. Nel documento, infatti, si riflette sull’esigenza di pensare “un nuovo modello di presbitero”.

L’attenzione alla formazione permanente è dettata dalla consapevolezza che «essa risponde non tanto o solo a un’esigenza di qualificazione, quanto alla necessità di approfondire un mistero di vocazione mai pienamente esaurito.
Nei Vescovi è risultata condivisa la volontà di avviare processi che facciano leva su alcuni “passaggi nodali” della vita del presbitero.
In particolare, diversi interventi hanno sottolineato la necessità di formare alla testimonianza e alla missione, aiutando i presbiteri a inserirsi come evangelizzatori in questo tempo, attrezzati ad affrontarne le sfide, capaci di lasciarsi provocare dagli eventi, dai poveri e dalla fragilità, attenti a passare “da una pastorale del campanile a una del campanello”. Al riguardo, è stato rilevato come in questione sia – in senso socio-culturale – il modello stesso del prete, chiamato a misurarsi con un contesto attraversato da un rapido processo di scristianizzazione».

Riflessioni, analisi e proposte sulla formazione al sacerdozio e sulla formazione permanente sono state recentemente discusse dai vescovi italiani anche nell’Assemblea Straordinaria della CEI (10-13 novembre 2014) e raccolte in uno stimolante libretto (Preti si diventa. Avviare processi di riforma, F. Lambiasi, D. Pompili, edd., EDB Bologna 2015).
Per quell’occasione Papa Francesco aveva indirizzato una lettera ai Partecipanti da cui riprendiamo alcuni passaggi:

L’identità del presbitero, proprio perché viene dall’alto, esige da lui un cammino quotidiano di riappropriazione, a partire da ciò che ne ha fatto un ministro di Gesù Cristo.

La formazione di cui parliamo è un’esperienza di discepolato permanente, che avvicina a Cristo e permette di conformarsi sempre più a Lui. Perciò essa non ha un termine, perché i sacerdoti non smettono mai di essere discepoli di Gesù, di seguirlo. Quindi, la formazione in quanto discepolato accompagna tutta la vita del ministro ordinato e riguarda integralmente la sua persona e il suo ministero. La formazione iniziale e quella permanente sono due momenti di una sola realtà: il cammino del discepolo presbitero, innamorato del suo Signore e costantemente alla sua sequela (cfr Discorso alla Plenaria della Congregazione per il Clero, 3 ottobre 2014).

Del resto, fratelli, voi sapete che non servono preti clericali il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore, né preti funzionari che, mentre svolgono un ruolo, cercano lontano da Lui la propria consolazione. Solo chi tiene fisso lo sguardo su ciò che è davvero essenziale può rinnovare il proprio sì al dono ricevuto e, nelle diverse stagioni della vita, non smettere di fare dono di sé; solo chi si lascia conformare al Buon Pastore trova unità, pace e forza nell’obbedienza del servizio; solo chi respira nell’orizzonte della fraternità presbiterale esce dalla contraffazione di una coscienza che si pretende epicentro di tutto, unica misura del proprio sentire e delle proprie azioni.

Papa Francesco, Lettera ai partecipanti all’Assemblea Generale Straordinaria della CEI [Assisi, 10-13 novembre 2014]