Arrivati in Polonia, i pellegrini pistoiesi raccontano..
Oggi abbiamo passato la notte e la mattinata in viaggio.
Tutto è stato tranquillo.
L’invito che ci è stato fatto è stato quello di non lamentarsi.
Sembra banale e scontato, ma invece la fatica si fa già sentire durante le prime ore di viaggio e lo stupore iniziale lascia spazio al lamento.
Lamento che è indice solo di un impazienza per arrivare al nocciolo della questione, al cuore della GMG.
È proprio un attesa quello che si vive qua.
L’attesa di arrivare dopo un lungo viaggio, di prendere l’alloggio, di mangiare, di lavarsi e riposare. È tutto un attesa.
Stasera, nella chiesa in cui abbiamo celebrato messa, c’era casualmente il mosaico di Gesù con la Maddalena che si rammentava ieri. La cosa che mi ha colpito di quel mosaico è che sopra di lei, nel momento del “noli me tangere” scende la colomba dello Spirito Santo. Ecco, anche lei non ha resistito all’attesa e voleva subito arrivare al cuore di Gesù. Mi sono accorto che quest attesa porta veramente frutto, se anche su di noi scende lo Spirito. Questo però va chiesto. La coscienza della Maddalena, di San Giacomo che festeggiamo oggi e di tutti gli altri santi e testimoni di Cristo va chiesta.
Chiediamo quindi di poter vivere questa esperienza con la certezza che il cuore della questione, di tutte le questioni, è già dentro l’attesa che viviamo ma che a noi poveri e limitati sembra sempre al margine delle circostanze.
(Gianni Gasperini, seminarista)
Segnaliamo anche questo articolo apparso su Agensir:
Gmg 2016: i giovani disabili di Pistoia, veterani delle Giornate