Comincerò col dire che la GMG non è una favola. Non è la GMG che si vede dalla TV: nella realtà è molto più complessa. Questa è stata una GMG devastante, le GMG sono cosí: o le ami, o le odi. Sono state giornate che ci hanno messo a dura prova, l’organizzazione non ci ha aiutati e molte volte ci siamo ritrovati a trascorrere ore schiacciati fra la folla, costretta a passare da un’unica via, con le ambulanze che passavano in mezzo a migliaia di persone, senza nessuna corsia di emergenza. Ci siamo trovati a camminare per ore senza sapere dove andare e come fare, bagnati dalla pioggia e poi bruciati dal sole cocente, abbiamo viaggiato su treni stracolmi di persone, riuscendo ogni volta a salire per miracolo… Dalla TV tutto ciò non si può vedere. E questo è il motivo per cui una GMG la si può odiare: “la prima e l’ultima volta”, “ma chi me l’ha fatto fare”, ecc…
Lo so, sono partita dalla parte peggiore, ma adesso dirò subito che quando invece la ami è grazie a tante cose: grazie alla bellezza di gustare l’unione di milioni di persone, che nel loro piccolo pezzettino del Campus Misericordiae si danno la mano con le candele accese. È ballare sotto la pioggia, è pregare insieme -ma in lingue diverse- è trascorrere insieme quegli attimi essenziali che resteranno per sempre, soprattutto se sai che stanno per finire.
La GMG è toccare con mano e sentire profondamente la fede, quella che ti sorregge quando le forze ti lasciano. È sperimentare l’Amore che ti dice: sorridi, perchè quel sorriso te l’ho inventato io! È stravolgere la propria vita, perchè quando avresti potuto essere al mare, invece sei qui.
La GMG si fa amare per gli abbracci che ti regala, per il sentirci l’unica Risposta alle tante violenze, quando nel mondo uccidono e sparano. Questa GMG è stato il riflesso di questi ultimi mesi: dura e dolce.
Torno a casa con tante domande, e tante responsabilità grandi da prendere. Torno a casa in silenzio, con la febbre, stremata, pensierosa, malinconica, speranzosa, ma anche col sorriso timido di chi non sa cosa l’aspetta domani ma sa che la Vita continua e che c’è Qualcuno che la spinge avanti anche se tu non sai quale sarà la rotta.
Il Papa ha parlato di speranza, di puntare in alto, di non ‘fare i pensionati’, di essere Giovani pieni della Vita e non tristi di vuoto. Parole importanti, toccanti, pungenti, commoventi. Ha detto che per noi la GMG inizia oggi e continua domani: fra quei milioni di cuori, fra quegli sperduti campi di Cielo, in questa Terra, in questi attimi… lascio i miei desideri, le mie domande, il mio cuore.
Ringrazio i miei compagni di viaggio, soprattutto chi ha partecipato per la prima volta ed ha tenuto duro. Spero che arrivati a casa, dopo una doccia calda, ripensino a queste giornate e trovino un motivo, il Motivo, per partecipare ancora. Ringrazio la famiglia polacca che ci ha ospitati con semplicità e cura. Ringrazio chi ci ha guidati in tutto, perchè è stato essenziale. So che in qualche modo continuerà a farlo! L’Amicizia non si perde, mai! Grazie a Te che fra le tue nuvole ci scruti e ci aspetti. Dacci il coraggio di camminare verso di Te, nel Disegno che hai dipinto per noi, fra il chiaro e lo scuro.
Da Rio eravamo partiti 3 anni fa, oggi da Cracovia torniamo a casa, siamo cambiati, siamo cresciuti ma abbiamo ancora bisogno di essere bambini, di restare cosí: sporchi ma felici. Se con felicità intendiamo l’Esserci stati e l’Esserci ancora, insieme, vicini, uniti. Questa è la GMG, scegliete voi quale faccia della medaglia scegliere: io personalmente LA AMO, solo per la Bellezza di questo tramonto.
Adesso si viaggia e si riposa…
“Che Dio protegga i nostri SOGNI.”
Alessandra Corti (Montemurlo)