CAMMINIAMO INSIEME SULLE ALI DELLO SPIRITO

Indicazioni pastorali per l’anno 2016/2017

+ Fausto Tardelli

Un tempo di attuazione creativa e operosa

Dopo aver preso in considerazione attentamente i risultati del “tempo della ricezione creativa” e dopo aver valutato sul come muoverci ora, camminando insieme, è mia intenzione lasciarvi qualche indicazione operativa per quello che chiamerei il “tempo della attuazione creativa e operosa” degli Orientamenti pastorali che consegnai alla diocesi nel gennaio scorso.

Intanto, mi è parso opportuno dare una scansione al cammino del triennio. Tutto considerato, ritengo che questa scansione possa riprendere quella già presente negli Orientamenti pastorali e confermata in pieno nel tempo della ricezione degli stessi orientamenti (…) Pertanto questo primo anno del triennio, l’anno pastorale 2016 – 2017 sarà particolarmente dedicato al Padre, alla riscoperta di Dio Padre misericordioso. L’anno pastorale successivo, il 2017 – 2018 sarà invece dedicato particolarmente ai poveri, mentre il 2018 – 2019 ci vedrà impegnati particolarmente sulla comunità fraterna e missionaria.

Tre anni per “Camminare insieme sulle ali dello Spirito”

È proprio con questa frase “Camminiamo insieme sulle ali dello Spirito”  che voglio esprimere ciò che siamo chiamati a fare in questo triennio.  “Camminare insieme” vuol dire “sinodalità”. Una sinodalità non da proclamare a parole ma da vivere in concreto e da imparare, perché ancora non l’abbiamo ben capita e appresa.

Si è concluso dunque il tempo della “ricezione creativa”: inizia ora il tempo della attuazione creativa e operosa”. Il metodo – che poi non è solo metodo ma anche sostanza – rimane il solito. Non ce ne può essere un altro per la Chiesa del Signore, è quello “sinodale”, quello cioè del discernimento passo dopo passo, discernimento che in questa nuova fase si applica non tanto a capire cosa fare ma come farlo.

L’anno del Padre

L’anno 2016 – 2017 sarà dunque l’ANNO DEL PADRE. La frase biblica che ci accompagnerà nel cammino di quest’anno sarà “Mi alzerò e andrò da mio Padre”, ripresa dalla parabola del Padre misericordioso (Lc 15,11-32). Davanti ai nostri occhi ci dovrà essere dunque la figura di quel Padre che ci abbraccia, ci riaccoglie nella sua casa, ci riveste dell’abito più bello e fa festa per noi che eravamo morti e siamo tornati in vita.

Un stile di alleanza tra parrocchie

Mi preme inoltre dirvi che “l’attuazione creativa e operosa” degli Orientamenti dovrà realizzarsi sempre di più in alleanza tra parrocchie. Anche questa è ormai una scelta assodata per la nostra diocesi, anche se ancora lontana dal divenire prassi consolidata. Una parrocchia non può camminare da sola. Camminare insieme vuol dire anche collaborare strettamente tra parrocchie vicine. A livello di Vicariato o zone pastorali, di unità pastorali o alleanza tra parrocchie.

Indicazioni per i Consigli Pastorali

Per quanto riguarda i Consigli pastorali, ribadisco che sono un organismo importantissimo di comunione, per la partecipazione dei laici al cammino della Chiesa e per l’accompagnamento delle comunità sulle piste indicate dagli orientamenti pastorali del vescovo. È da preferirsi che i consigli pastorali siano unitari, a livello di parrocchie in alleanza. In ogni singola parrocchia può invece rimanere un piccolo gruppo di consiglieri e collaboratori del parroco. Laddove il Consiglio ancora non c’è, ci si affretti a costituirlo. Da oggi intendo che tutti i Consigli attualmente esistenti o che saranno costituiti a breve, siano automaticamente rinnovati fino al termine del triennio pastorale, quindi fino all’estate del 2019.

Formazione necessaria

Quanto detto e quanto dirò circa le indicazioni pastorali per l’anno, richiede – lo si capisce benissimo – un’attenzione del tutto particolare alla formazione degli animatori pastorali, dei vari responsabili di comunità, di gruppi, dei vari operatori pastorali. Solo con un laicato convinto nella fede, umanamente ed ecclesialmente maturo e ben preparato anche se nella semplicità dei modi, la chiesa pistoiese potrà varcare le soglie del futuro, dando vita a quell’insieme di piccole comunità cristiane di base che rappresentano l’autentico sviluppo delle nostre realtà parrocchiali in questo momento storico. Validissimo ma non unico strumento di formazione resta la Scuola diocesana di teologia.

Tra norma e discernimento

Le mie indicazioni segnalano quanto ogni comunità cristiana della diocesi e quindi ogni parroco che ne è responsabile debbono con convinzione mettere in atto. Hanno quindi carattere normativo. (…) Le mie indicazioni forniscono degli obiettivi pratici di cambiamento della prassi pastorale attuale. Obiettivi sui quali ci si confronta, ci si misura. Ripeto però che le modalità concrete di attuazione, la misura della concretizzazione e i tempi, vanno individuati in loco, attraverso un lavoro “sinodale” assolutamente necessario e già esso stesso esercizio di conversione pastorale.

Indicazioni normative per l’anno pastorale 2016/2017

Ecco allora qui di seguito le indicazioni normative che mi sento di dare alla diocesi, in particolare alle parrocchie, per l’anno pastorale che è appena iniziato.

Lavoriamo nei vicariati e nelle parrocchie quest’anno per:

  1. riscoprire la bellezza dell’Eucaristia domenicale
  2. imparare ad ascoltare e pregare il Padre
  3. diffondere i gruppi di Vangelo nelle famiglie
  4. vivere l’esperienza del Battesimo

 

I testi di riferimento

Intanto vi segnalo per così dire i “testi base” di riferimento per il lavoro comunitario. Sono tre: 1. Il sussidio per la meditazione della Parola di Dio che è incentrato sulla figura del Padre; 2. Gli Orientamenti pastorali da me dati che restano un riferimento importante, specialmente la premessa e la parte dedicata al Padre; 3. La Sacrosantum Concilium del Concilio Vaticano II, nella parte generale, per aiutarci a ritrovare il senso della preghiera liturgica.

Eucarestia domenicale

  1. Rendere evidente che la liturgia domenicale, l’Eucaristia, è preghiera al Padre, dialogo di salvezza con Lui, per Cristo e nello Spirito Santo: ascolto, lode, intercessione, comunione. A tale scopo, sarebbe bene che l’Eucaristia domenicale fosse accuratamente preparata. I concetti fondamentali da acquisire e da vivere mi paiono principalmente questi:

1) Il Padre ci ha convocati, personalmente e insieme;

2) Il Padre ci parla attraverso le Scritture Sante ma soprattutto attraverso la sua Parola vivente che è Gesù Cristo;

3) Noi, per Cristo, con Cristo e in Cristo, uniti nello Spirito Santo, guidati da Lui (sulle sue ali), diamo lode al Padre, ora e sempre e ci facciamo voce di ogni creatura con una preghiera di intercessione, in particolare per i poveri e gli scartati della società

4) Ci riconosciamo figli e fratelli, protesi verso il ritorno glorioso di Cristo e il compimento del Regno, quei “cieli nuovi e terra nuova” di cui parla la Scrittura.

5) Ci impegniamo a dar lode vera al Padre con la nostra vita piena di amore verso il prossimo in particolare verso gli ultimi e annunciando la Misericordia di Dio, lavorando per il Regno.

Educazione alla preghiera

  1. Educare alla preghiera nello Spirito Santo. Realizzando in ogni parrocchia o meglio forse in ogni gruppo di parrocchie in alleanza, una “scuola di preghiera”, che permetta di farne concreta esperienza. Educando quindi all’ascolto della parola di Dio e all’adorazione, adulti, bambini e ragazzi del catechismo. In ogni parrocchia, o alleanza di parrocchie, occorrerebbe riuscire a organizzare mensilmente incontri di preghiera, possibilmente con l’adorazione eucaristica. Si potrebbe ripristinare anche la pratica dell’adorazione continuata (quarantore) magari anche con la preghiera notturna. Che questi incontri siano momenti di preghiera di lode e adorazione ma anche di intercessione, accorata e insistente, per la pace, gli immigrati, i disperati, i poveri, per chi vive prigioniero del peccato, per i defunti. Andrebbero proposti poi almeno un paio di ritiri spirituali durante l’anno per tutti gli operatori pastorali, compresi i catechisti. Anche la proposta di “esercizi spirituali” parrocchiali aperti a tutti, dovrebbe essere presa in attenta considerazione.

Gruppi di ascolto della Parola

  1. Valorizzare, istituire dove non ci fossero, coltivare i gruppi di Vangelo nelle case; in un clima di preghiera, di lode e di supplica, rendendoli “cenacoli” di preghiera, carità e vita cristiana. Come ho già detto, questi gruppi dovrebbero diventare delle vere e proprie piccole comunità di base. L’evoluzione delle nostre parrocchie storiche mi pare vada necessariamente in tale direzione. La parrocchia rimane certo anche ai nostri giorni una realtà validissima e indispensabile. Ha però bisogno di un profondo rinnovamento in senso comunitario e missionario. I gruppi di vangelo possono essere il germe di questo cambiamento. Dovremmo in particolare quest’anno provare a proporre tali gruppi ai genitori dei ragazzi del catechismo e dei bambini che ricevono il Battesimo. Per questi “gruppi di Vangelo” o da essi, potrebbe essere realizzata tra le parrocchie in alleanza, annualmente una “giornata della Bibbia” che promuova la necessaria e fondamentale conoscenza delle Sacre Scritture tra il popolo.

Riforma del Battesimo

  1. Rivedere il processo di Iniziazione cristiana a partire dal Battesimo. Per ora ci fermiamo al Battesimo. In seguito si prenderanno in esame gli altri sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Per quanto riguarda il Battesimo, ritengo che sia giunto il momento di prendere una decisione, dopo che per alcuni anni si è andati avanti con la sperimentazione.

Confermo con opportuni aggiustamenti la forma della celebrazione battesimale cosiddetta “in tre tempi”, con l’avvertenza però che non si tratta semplicemente di una riforma celebrativa ma di un modo per permettere un incontro, un dialogo e un accompagnamento pastorale delle famiglie che chiedono il Battesimo per i propri figli. È questo il vero obiettivo e se non si persegue questo scopo a poco varrebbe la sola riforma celebrativa.

In sintesi, mi sembrano importanti queste attenzioni:

1) che ci sia accoglienza, ascolto e dialogo “cuore a cuore” tra il sacerdote e i genitori che chiedono il Battesimo;

2) che si facciano conoscere ai genitori alcuni membri della comunità, alcune famiglie cristiane della parrocchia, in modo che si stabilisca un’amicizia;

3) che si invitino i genitori a prepararsi partecipando alla S. Messa domenicale, qualora non lo facessero già;

4) che la preparazione specifica si faccia spiegando il significato del rito liturgico nelle sue varie parti, utilizzando anche il lezionario biblico proprio della liturgia battesimale;

5) che si accompagnino i genitori nel cammino post battesimale, personalmente, andando ogni tanto a trovarli e invitandoli con costanza a gruppi di vangelo o ad altri appuntamenti parrocchiali.

La concorde linea in tutta la diocesi circa le date dei Battesimi, porterà in breve tempo a una consuetudine facilmente accettata dalla gente. Le date sono le seguenti: 1) ultima domenica di settembre; 2) Epifania; 3) Battesimo del Signore; 4) Veglia pasquale; 5) Domenica in albis; 6) Domenica della Trinità; 7) seconda domenica di luglio.

Per quanto riguarda i tre momenti celebrativi, ci si orienti in questo modo:

1) La presentazione e i riti di accoglienza si faranno in una Eucarestia domenicale precedente di qualche settimana il Battesimo, a discrezione del parroco;

2) Il rito dell’esorcismo e dell’unzione pre-battesimale si possono fare in una messa domenicale e/o in celebrazioni separate con i soli genitori/padrini e familiari; o anche in celebrazioni feriali.

3) la celebrazione del Battesimo avverrà nelle date sopra indicate e per tutti i bambini durante l’Eucaristia domenicale, senza distinzioni legate alla situazione matrimoniale dei genitori. Ove possibile sarebbe bene riscoprire la forma per immersione del Battesimo che è tra l’altro la prima forma proposta nello stesso rituale dei battesimi.

Mi pare inoltre quanto mai opportuno che durante l’anno liturgico si istituiscano dei momenti che coinvolgano tutta quanta la comunità allo scopo di sostenere il cammino post – battesimale dei bambini e delle loro famiglie.

Per quanto riguarda il Battesimo degli adulti, quando si presenti il caso, si ricordi che va contattato il Vescovo e con lui stabilite le tappe del sempre necessario Catecumenato. I riti di accoglienza e le unzioni pre-battesimali si faranno in parrocchia ma la celebrazione del Battesimo e di regola anche della Confermazione e dell’Eucaristia avverrà in un’unica Liturgia in Cattedrale, per le mani del vescovo, durante la Veglia Pasquale.


Convegno pastorale Diocesano – Documentazione online

Sintesi del tempo di ricezione creativa degli Orientamenti Pastorali 2016/2019 a cura di don Cristiano d’Angelo.

Convegno – Relazione-sul-tempo-della-ricezione-creativa

Intervento di S.E. Mons. Fausto Tardelli.“Camminiano insieme sulle ali dello Spirito. Indicazioni pastorali per l’anno 2016/2017

Indicazioni per Anno-pastorale-2016-2017

Di seguito è possibile scaricare (files pdf)  le quattro relazioni relative alle tematiche proposte per l’anno pastorale 2016/2017:

Convegno – Gruppi-di-ascolto del Vangelo (don Timoteo Bushishi)

Convegno – la preghiera (don Diego Pancaldo)

Convegno – la-riforma-dei-battesimi-in-diocesi (don Cristiano d’Angelo)

Convegno – l’eucarestia (don Luca Carlesi)