Il prossimo 8 dicembre, per la Solennità dell’Immacolata, alle ore 18 nella Cattedrale di San Zeno, il Vescovo Mons. Fausto Tardelli conferirà i ministeri a due seminaristi della nostra Diocesi incamminati verso il sacerdozio. Eusebio Farcas riceverà il ministero del lettorato e Gianni Gasperini diventerà accolito. Entrambi raccontano la loro esperienza.
La prima domanda nasce spontanea: come avete vissuto voi seminaristi questo anno della misericordia che ha chiuso i battenti?
Si è chiuso l’anno santo della misericordia, ma la misericordia resta. Quest’anno ho imparato proprio questo, che la misericordia di Dio non si ferma di fronte al nostro scandire del tempo, ma continua a lavorare anche se noi non ce ne accorgiamo. Se teniamo la nostra porta aperta, la misericordia entra e fa nuove tutte le cose, anche quelle che prima puzzavano di muffa. La cosa grande è che vedi tutto in modo più semplice, ed in questo Papa Francesco è la dimostrazione di quanto sia bella una misericordia in atto che viene lasciata passare nella propria vita.
Sei arrivato ad una tappa importante del tuo cammino, quella che ti aprirà la strada per il diaconato, ci vuoi dire semplicemente cosa è il ministero dell’accolitato?
Accolito vuol dire “servitore” ed è un ministero antichissimo. Oggi viene conferito per aiutare il Diacono e per fare da ministro al Sacerdote nelle azioni liturgiche curando il servizio dell’altare e distribuire, come ministro straordinario, la Santa Comunione tutte le volte che c’è bisogno.
Detto così l’accolito sembra un super-chierichetto, che svolge un compito che di fatto per necessità nelle parrocchie possono fare più o meno tutti; ma quando è la Chiesa che conferisce questo ministero vuole sottolineare non tanto l’abilità nello stare all’altare ma la coscienza nuova con cui eserciti questa funzione a servizio dei sacerdoti e del popolo.
Attualmente presti servizio presso la Comunità di Oste, vuoi parlarci della tua esperienza?
Quest’anno svolgo il mio sevizio a fianco di Don Simone Amidei. Mi ha chiesto di seguire un gruppo dopocresima ed insieme abbiamo deciso di proporre a questi ragazzi un percorso sul Desiderio, perché oggi nessuno sa più quello che vuole e sapere che dentro di noi c’è un desiderio di infinito che va ben oltre tutto quello che possediamo o che cerchiamo di ottenere nella vita è importante.
Comunque è proprio una grazia essere stato mandato ad Oste perché è una realtà grandissima e molto viva; così posso imparare bene com’è organizzata una parrocchia in vista anche dei miei prossimi passi; e poi don Simone è sempre molto disponibile a seguirmi ed insegnarmi le cose pratiche che in facoltà teologica non insegnano.
C’è un messaggio che ti sta a cuore e che vorresti rendere noto?
Adesso ci sono tante cose che mi stanno a cuore e che vorrei dire a tutti, frutto di tutto quello che ho imparato in questi anni di seminario. Si potrebbe riassumere così: Non c’è cammino più umanamente interessante che di quello cristiano fatto all’interno della Chiesa, perché ti da la possibilità di scoprire una bellezza in tutte le cose presenti e passate e ti da la certezza per camminare lieto verso il futuro. È un invito, quello di seguire questo cammino, che vale per tutti; non solo per me, ma per tutti.
(Gianni Gasperini)
Eusebio Farcas, riceverà l’8 dicembre il ministero del lettorato. Cosa significa per te questo momento?
Il lettorato è il primo dei ministeri istituiti che può essere conferito non soltanto a coloro che si preparano al sacerdozio, ma anche ai fedeli laici. Il lettore è chiamato al servizio della Parola di Dio, perché la proclami durante la liturgia e si impegni ad annunciarla. Dunque il lettore è chiamato al servizio della Parola perché giunga a tutti e venga accolta. Ricevere il ministero del lettorato significa per me un maggior impegno e maggiore responsabilità nel proclamare la parola di Dio e nella meditazione della Sacra Scrittura per poter svolgere degnamente e solennemente questo ufficio. Come lettore dovrò fare maggiore attenzione, in primis, a vivere la Parola, quindi a proclamarla affinché venga accolta da tutti. Questo ministero significa anche un riconoscimento del mio cammino di preparazione al sacro ordine del presbiterato, un riconoscimento che mi impegna a crescere sempre di più nello Spirito e a perseverare nel cammino di formazione.
Stai facendo servizio presso la parrocchia dell’immacolata. Ci vuoi raccontare la tua esperienza?
Innanzitutto devo premettere che sto svolgendo il servizio pastorale nella parrocchia dell’Immacolata da poco più di un mese, per cui ho poca esperienza in questa parrocchia. Mi sembra giusto però, menzionare il fatto che sono stato accolto benissimo sia dal parroco, Mons. Paolo Palazzi che dai parrocchiani, i quali fin da subito si sono mostrati contenti della presenza dei seminaristi nella loro parrocchia. Attualmente sto svolgendo il servizio pastorale come catechista insieme ad un altro seminarista. Insieme ci preoccupiamo di un gruppo di 15 ragazzi che si stanno preparando a ricevere la prima comunione. Inoltre mi occupo anche del servizio liturgico. Da quel poco che ho visto posso dire che la parrocchia dell’Immacolata è una Parrocchia viva, che vive lo spirito evangelico impegnandosi nella carità e nel portare a tutti il lieto annuncio del vangelo.
Quale messaggio vuoi dare ai giovani e a tutti noi che soffriamo di sete di amore e di giustizia?
In primo luogo vorrei dire che tutti noi dobbiamo essere assetati dell’amore e della giustizia di Dio, che è misericordia. Per essere più preciso nel rispondere a questa domanda, ritengo opportuno usare le parole di San Paolo, che mi sembrano un ottimo messaggio per tutti noi che soffriamo di sete e di amore di Dio: «Io sono infatti persuaso che né morte né vita, ne angeli ne principati, né presente ne avvenire, ne potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,31-39).
Sabato 26 novembre Alessandro Gori ha rinnovato il suo impegno temporaneo presso la fraternità Apostolica di Gerusalemme. Pubblichiamo di seguito una breve sintesi dell’evento.
Il giorno 26 novembre 2016 alle ore 16.30 nella Chiesa di san Paolo apostolo in Pistoia si è svolta la celebrazione Eucaristica per l’impegno apostolico temporaneo di fratel Alessandro Maria nelle Fraternità Apostoliche di Gerusalemme. La messa è stata presieduta da fratel Antoine-Emmanuel, delegato del priore generale delle Fraternità Monastiche di Gerusalemme.
Fratel Alessandro Maria ha compiuto il rinnovo dei voti per la durata di tre anni nella spiritualità della famiglia di Gerusalemme e vive la sua vita religiosa nella preghiera liturgica nel cuore delle città, nella comunione fraterna, nel servizio pastorale affidato alla fraternità dal Vescovo e come studente al 4° anno della Facoltà teologica dell’Italia centrale a Firenze.
Vive il suo servizio pastorale nell’oratorio san Domenico Savio presente nella parrocchia di san Paolo apostolo, soprattutto occupandosi degli adolescenti, curando la loro formazione umana e spirituale insieme ad una sorella della fraternità ed un’equipe di laici educatori.
La celebrazione della professione si è svolta, durante la Messa che abitualmente è quella per i bambini del catechismo, in un clima di serenità e familiarità. Rendiamo grazie al Signore per quanto è stato vissuto insieme in questa giornata.