Mercoledì 22 febbraio alle ore 21 il Vescovo Fausto Tardelli celebrerà la Santa Messa al Monastero delle Clarisse per la sezione pistoiese di Comunione e Liberazione. Abbiamo rivolto alcune domande a Marta Biagini per conoscere l’impegno e i progetti del Movimento.
Ogni realtà nella Chiesa è soggetta a un percorso di rinnovamento: come questo si esprime nel movimento di Comunione e Liberazione?
Nell’udienza con il movimento, avvenuta in San Pietro il 07/03/2015, il papa ci ha messo in guardia dalla “pietrificazione” e dalla autoreferenzialità del carisma, invitandoci a rimanere “centrati in Cristo e nel Vangelo”. Il suo richiamo ad una Chiesa “in uscita” significa per noi un ritorno al carisma originale ovvero, come diceva don Giussani, a vivere la fede non in “ambiti protetti” ma nel reale, nel contesto, nei luoghi, negli avvenimenti in ci troviamo a vivere, con una presenza cristiana che sia così attraente da mostrare la pertinenza della fede coni problemi della vita.
Come si svolge il vostro impegno, la “testimonianza”, quali sono i progetti in cantiere, quali le attività?
Don Julian Carron, presidente della Fraternità di CL e successore di don Giussani alla guida del Movimento, ci ha ricordato recentemente che “la testimonianza non è una strategia da immaginare, da programmare a tavolino, e neppure la nuova parola d’ordine da ripetere. È un modo diverso di stare nel reale che nasce dalla verifica della fede: ci sorprendiamo diversi nel modo di affrontare la vita”.
La certezza della fede è il contributo più concreto e decisivo che possiamo dare alla nostra Chiesa, là dove viviamo, al lavoro, in famiglia, nelle parrocchie, perché ci spalanca al dialogo, all’incontro con l’altro, alla condivisione, fino al perdono.
Lo strumento con il quale siamo educati alla verifica della fede nel paragone con la propria esperienza è principalmente la Scuola di Comunità, che consiste nella lettura e meditazione personale di un testo proposto a tutto il Movimento, seguito da incontri settimanali comunitari.
Al di là del ruolo che ciascuno ricopre nella società o nella Chiesa, è urgente parlare di problematiche cosiddette emergenti (luoghi di desolazione, crisi esistenziali, ragazzi-genitori) che producono fenomeni allarmanti: l’unità dei carismi di tutta la Chiesa potrebbe fare scudo e catena andando nei luoghi di vita per fronteggiare e risolvere nel piccolo qualcosa?
Nel libro “Perché la Chiesa” (Ed. Rizzoli – 2014), attuale testo di riferimento della Scuola di Comunità, Don Giussani dice che “la Chiesa non ha come compito diretto il fornire all’uomo la soluzione dei problemi che egli incontra lungo il cammino. … La funzione che essa dichiara sua nella storia è l’educazione al senso religioso dell’umanità … [e ciò implica] il richiamo a un giusto atteggiamento dell’uomo di fronte al reale e ai suoi interrogativi”. Pertanto il compito che noi abbiamo, insieme a tutti i movimenti della Chiesa, è quello di portare Cristo, l’unica vera risposta ai problemi dell’uomo, l’unico in grado di soddisfare il desiderio infinito del cuore dell’uomo. La fedeltà ai differenti carismi con i quali siamo stati afferrati da Cristo sono lo strumento che abbiamo per stare di fronte alle sfide che la società di oggi ci pone.
Papa Francesco ci ha indicato il cammino da percorrere: “Dio desidera abitare tra gli uomini, ma può farlo solo attraverso uomini e donne che, come i grandi evangelizzatori del continente, siano toccati da Lui e vivano il Vangelo, senza cercare altro. […] In questo, il cammino dei cristiani verso la piena unità è un grande segno dei tempi, ma anche l’esigenza urgente di rispondere all’appello del Signore ‘perché tutti siano una sola cosa’”. (Discorso per il conferimento del Premio Carlo Magno, 6/5/2016).
Nei prossimi giorni avrà luogo la messa con il Vescovo presso il monastero delle Clarisse in piazzetta Santo Stefano: viene spontaneo volgere il nostro pensiero a Madre Donatella che per anni vi ha accolto…
Anche quest’anno, il prossimo 22/2 mons. Tardelli celebrerà la Santa messa in occasione del XII anniversario della morte di don Giussani e il XXXV del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione. Questa ricorrenza sarà per noi occasione di ricordare, e ancora una volta affidare alla misericordia del Padre, la nostra cara sorella Donatella, con la quale abbiamo condiviso il cammino di Comunione e Liberazione fin dalle origini del movimento a Pistoia in quanto, come lei stessa ci raccontava, il riconoscimento della sua vocazione nacque dall’incontro con il movimento in università a Siena, in particolare con Mons. Camisasca che nei primi anni del suo cammino fu il suo padre spirituale.
Siamo grati a suor Donatella e alle sue consorelle per la bella testimonianza che ci hanno dato, e tuttora ci danno, di una vita spesa per Cristo e per la dignità, la tenerezza e la serenità con la quale hanno vissuto la lunga malattia. Ancora oggi il Monastero ci ospita per i nostri incontri settimanali di Scuola di Comunità ed è per noi significativo non solo per il legame che ci univa a suor Donatella, ma anche per la consapevolezza di essere inseriti in un luogo di preghiera così importante.
Chi volesse saperne di più e contattare il movimento può scrivere a: mar.biagini@gmail.com (Marta Biagini)
Daniela Raspollini