Valentina Raimondo, presidente uscente dell’Azione Cattolica di Pistoia riassume interventi e risultati dell’Assemblea elettiva diocesana.
Il 18 e 19 febbraio si è svolta presso il Seminario Vescovile, l’assemblea elettiva di Azione Cattolica. Per l’associazione è stato un momento molto importante: l’assemblea elettiva è infatti l’occasione in cui, nonostante percorsi ed età diversi, associati e responsabili si incontrano insieme, si riflette su ciò che è stato fatto negli ultimi tre anni e ciò che rimane da fare o migliorare. Quest’anno l’assemblea è stata l’occasione per riscoprire e rilanciare l’Azione Cattolica al servizio della Chiesa Pistoiese anche attraverso l’elezione del nuovo consiglio direttivo dal quale Mons.Tardelli potrà nominare nelle settimane future il nuovo presidente.
L’assemblea ha avuto inizio sabato sera con la presenza di Claudia D’Antonio dell’ufficio centrale dell’AC Nazionale e ricercatrice in Scienze della Comunicazione. Claudia ha tracciato il profilo di coloro che hanno scelto consapevolmente un ruolo di responsabilità in AC: uomini e donne corresponsabili nella gioia, testimoni di Cristo che non guardano alle performances delle attività svolte, ma alle persone, ai loro bisogni, alle loro storie. Claudia ha ricordato, piuttosto, l’importanza di saper toccare il cuore, essere accoglienti e saper ascoltare. ll suo intervento ha poi stigmatizzato la ‘sindrome del piccolo gregge’ che talvolta ci fa chiudere in noi stessi e lascia emergere soltanto quanto siamo inadeguati di fronte alle difficoltà presenti nella Chiesa e nelle nostre Comunità. Eppure il Signore ci ama, ci sceglie senza la presunzione della perfezione, per poi trasformarci e liberarci per farci strumento.
La Domenica, giornata anche conclusiva, ha visto la relazione di fine triennio da parte del Presidente Diocesano uscente e l’intervento di Mons. Vescovo Fausto Tardelli.
Come presidente ho cercato di non limitarmi al solo bilancio triennale. Raccontare tre anni di vista associativa non è facile: è l’intensità stessa della vita associativa, la complessità, gli intrecci delle relazioni che nella loro ricchezza sfuggono al bilancio di ciò che è stato. Ho dunque puntato l’accento sui traguardi raggiunti, in particolar modo su quanto ha fatto il settore adulti, ponendosi come obiettivo la cura del percorso, la sua rigenerazione lavorando con i genitori dei ragazzi che frequentano in parrocchia e in diocesi l’Azione Cattolica. Da tempo, ormai, era sotto i nostri occhi l’esigenza di accogliere e organizzare anche per le famiglie un percorso collegato a quello proposto per i ragazzi: sono nate così delle belle occasioni di incontro (come quella dell’ultimo giorno dei campi scuola) che ci invitano a seguire in futuro un percorso più organico e costante. In questo caso l’associazione è stata capace di mettersi in gioco, trovare risorse e provare a rispondere ad una esigenza che non è solo associativa, ma direi pastorale: l’adulto protagonista nella chiesa, l’adulto capace di comunità in quanto generatore di famiglia, l’adulto testimone di Cristo in un mondo plurale e al plurale.
Altro aspetto importante è quello che ho denominato “l’Azione Cattolica in Uscita”. In questi tre anni sono stati portati avanti molti progetti fuori dall’attività ordinaria dell’associazione. Per citarne alcuni già in corso o appena nati: 1 – il sostegno educativo ed economico al Centro Insieme di Scampia; 2 – Il Baobabeach Volley; 3 – la collaborazione con la bottega del commercio equo e solidale – associazione Acqua Cheta – per la riqualificazione dei parti dei campi scuola; 4 – il percorso spirituale ed educativo presso l’oratorio dell’Istituto Sant’Anna.
Questi progetti rappresentano in questo periodo quanto più significhi “essere azione cattolica” piuttosto che “fare azione cattolica”. Di per sé le due denominazioni non dovrebbero avere significati differenti, ma -ahimè- troppo spesso pensiamo che fare azione cattolica significhi soltanto portare avanti le nostre attività associative ordinarie. Per cui l’esigenza di ridirci cosa vuol dire essere Azione Cattolica: laici impegnati nella vita, nei luoghi, nei territori e nelle periferie. Vuol dire sognare il possibile e l’impossibile e su questo investire con fede e perseveranza, testimoniando uno stile specifico in tutto ciò che ci intercetta nella vita quotidiana,essere Azione Cattolica in uscita nella nostra totale quotidianità, Azione Cattolica in uscita per la diocesi e per le parrocchie.
In questi tre anni non sono mancate ombre. Sicuramente è necessario investire di più nelle attività giovanili. Non solo perché è in vista il Sinodo dei Giovani indetto da Papa Francesco, ma anche e soprattutto perché i giovani oggi sono coloro che più chiedono attenzione e spiritualità, che si mettono al servizio come educatori nella parrocchia e in diocesi, ma necessitano di una guida e di un orientamento. In un mondo in cui veniamo sollecitati quotidianamente a prenderci cura di noi stessi, a porre il nostro “io” al centro, non possiamo non considerare che la nostra vita ha un senso e un significato profondo solo se è in relazione a quella degli altri, solo se permettiamo a Dio di condurci al di là di noi stessi. E per questo ci dobbiamo impegnare a crescere e ad essere giovani e adulti veri che credono nella speranza e hanno fiducia nella storia, adulti e giovani veri e soprattutto radicati in Cristo.
Altro aspetto da considerare è la diminuzione degli iscritti, che non ci deve allarmare, ma sicuramente porre delle domande. Forse troppo spesso pecchiamo nel non affidarci fino in fondo, nel non saper cogliere le nuove prospettive e proposte come ci chiede il Vangelo per paura di lasciare le nostre attività ordinarie. Papa Francesco, rivolgendosi all’Azione Cattolica ha detto: “siate creativi ed audaci”. Ovvero più coraggiosi! Siamo già gioiosi, siamo già liberi, ma occorre crescere nel coraggio dei discepoli, del sì di Maria.
Mons. Fausto Tardelli, con parole vicine e affettuose, ci ha ripetuto quanto già scritto negli indirizzi pastorali: l’Azione Cattolica è una preziosa realtà per la diocesi di Pistoia. Come pastore non ci chiede di saper fare o avere in mano le ricette giuste, ma di osare sulle ali dello Spirito e di non stancarci a osare, provare, fare, sognare… consapevoli delle nostre fragilità, debolezze e inadeguatezze. Chiede però presenza, perseveranza e maggiore partecipazione agli eventi pubblici e diocesani; invita, inoltre, il nuovo consiglio a investire sui giovani. Il Vescovo comprende le difficoltà che talvolta incontriamo nelle nostre comunità parrocchiali, ma come laici al servizio della Chiesa dobbiamo costruire la strada del dialogo e della corresponsabilità nella costruzione del Regno del Signore con una fattiva collaborazione nelle parrocchie e nei vicariati.
L’assemblea si è conclusa con l’elezione del nuovo consiglio diocesano. Un consiglio quasi totalmente rinnovato, giovane e brillante, composto da persone che fino ad oggi hanno operosamente portato avanti l’associazione, cercando di testimoniare con gioia cosa significa essere Azione Cattolica ed soprattutto essere chiesa.
Ecco i nuovi eletti:
Settore adulti: Cristina, Laura e Luciano Simonetti, Fabio Chiti e Fabrizio Borsini
Settore giovani: Matteo Moca, Alice Maestriperi, Francesca Agostini, Azzurra Di Como e Giulia Arcangeli.
Settore ragazzi: Damiano Suppressa, Sara Ferri, Marco Vivarelli, Sara Tagliasacchi e Luca Neri.
Concludo solo con un affettuoso augurio per questo nuovo consiglio, per un percorso sereno, fruttuoso e gioioso. In Azione Cattolica ogni responsabilità è sempre una “responsabilità insieme”: credo fermamente che ogni membro, come è accaduto a me, avrà l’opportunità di crescere grazie ad una esperienza che li segnerà per sempre.
Valentina Raimondo
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