Lunedì 15 maggio alle ore 21 in seminario il vescovo Tardelli incontrerà gli animatori dei Gruppi di Ascolto della Parola.
L’appuntamento si inserisce nel percorso di valorizzazione e promozione dei Gruppi di Ascolto della Parola promosso dalle Indicazioni pastorali per l’anno 2016/2017. Nel documento, infatti, si ricordava l’esigenza di «valorizzare e istituire dove non ci fossero … i gruppi di ascolto della Parola nelle case; in un clima di preghiera, di lode e di supplica, rendendoli ‘cenacoli’ di preghiera, carità e vita cristiana». I Gruppi di Ascolto dovrebbero diventare, secondo le indicazioni del Vescovo, i principali centri di cambiamento e trasformazione del tessuto parrocchiale in senso comunitario e missionario.
In vista dell’appuntamento di lunedì abbiamo raccolto alcune testimonianze come quella di Fernanda Rapisardi, animatrice della parrocchia di San Michele Agliana. «Personalmente, afferma Fernanda, ho sempre creduto alla validità di questi incontri nelle famiglie, ma ancora persiste la mentalità per cui di ‘certe cose’ne parla il prete, quindi si sperimenta talvolta diffidenza verso i laici, ancora peggio se chi propone i gruppi di ascolto è una ‘laica’. Eppure nel nostro gruppo la cosa incoraggiante è che la parola di Dio è accolta con gioia,fedeltà e costanza. E quando abbiamo terminato la serie di incontri consigliati dall’ufficio catechistico mi hanno chiesto di continuare, tanto erano desiderosi di conoscere la parola di Dio».
Aitanga Petrucciani, animatrice dei Gruppi di Ascolto della Parola nella Parrocchia della SS. Annunziata, ci ricorda, invece, quanto sia determinante la presenza di gruppi di ascolto sopratutto nel caso in cui viene a mancare il parroco, così come si è verificato qualche tempo fa nella parrocchia della SS. Annunziata.
«I Gruppi sono stati di aiuto alla parrocchia aiutando la coesione fra la gente. È stato proprio grazie alla loro presenza che la parrocchia è rimasta unita. I partecipanti non sono stati ‘cristiani sulla soglia’, ma si sono seriamente impegnati nelle case e nelle famiglie».
Daniela Raspollini