La Caritas diocesana di Pistoia con i suoi volontari da anni frequenta con regolarità il campo nomadi di Brusigliano in via Ciliegiole a Pistoia. Ci preme condividere alcune testimonianze in merito.
«Se devo pensare alla prima cosa che mi viene in mente, pensando al campo di Brusigliano, vedo volti, sorrisi, occhi, sguardi: allegri o tristi, timorosi o stanchi, accoglienti o diffidenti, ingenui o furbi. Penso a B. che mi sorprende perchè si accorge, che è da un po’ di tempo, che sono molto pensierosa…ed è vero perché sono preoccupata per alcune situazioni personali. Vedo U., che appena arrivo manda subito le sue nipoti a prepararmi il caffè. Vedo S. che mi aiuta a decorare con creatività e fantasia gli scatoloni in cui custodiamo i giochi della casetta della Caritas. Vedo N. che mi dice che, se io lo aiuto ad imparare a leggere e scrivere, lui mi insegna a giocare ai video giochi. Vedo V. che mette a disposizione lo spazio davanti casa per guardare un film tutti insieme. Vedo persone… Eh sì, non sono cieca, vedo anche i rifiuti, ed il fango ..ma è una parte, non è il tutto, perché non è la prima cosa che mi viene in mente». (suor Mara, volontaria Caritas).
«Al campo rom incontro le mie amiche con le quali ci scambiamo ricette, confidenze e preoccupazioni, con le quali ridiamo dei nostri mariti e della vita. Le amiche che saluto con gioia quando ci troviamo in centro e che nonostante le tante preoccupazioni riescono ad affrontare con coraggio le avversità della vita». (Cristina Giorgetti, volontaria Caritas).
«Quando vado al campo del Brusigliano incontro degli amici che appena mi vedono arrivare mi circondano per parlarmi dei loro problemi. Io un po’ scocciato reagisco: “ma è possibile che voi avete solo problemi?”. Ormai la conoscenza ci permette anche di scherzare o di mandare qualche rimprovero, perché sono sempre a lamentarsi senza però interrompere un legame che è consolidato dal reciproco rispetto e amicizia. Sì, c’è un legame, se vogliamo anomalo, ma sicuramente intenso, segnato da sofferenza, disagio e da tante contraddizioni, ma anche dal desiderio di annunciare loro che Gesù Cristo ha dato la vita anche per loro e che non li abbandonerà mai». (don Patrizio Fabbri, Vicario Generale della diocesi di Pistoia)
«Personalmente sono anni, che come volontario prima e Direttore della Caritas poi, seguo le vicende dei campi – perché ricordo che non esiste solo quello del Brusigliano. La vicinanza con queste persone mi ha sempre interrogato profondamente, perché come è già stato detto, oltre agli aspetti di aiuto materiale, ci siamo sforzati moltissimo per comprendere il lato umano e le dinamiche di queste persone. Ricordo, ad esempio, l’esperienza dell’incontro con Papa Francesco in occasione del Giubileo del Popolo Rom Sinti e camminanti: andare a Roma insieme, condividere un viaggio, un’esperienza tanto forte, ha proprio posto in evidenza il bisogno di ascolto, di relazione e di tenerezza che tutti noi abbiamo intimamente». (Marcello Suppressa, Direttore Caritas)