Una tavola rotonda con Letta, Giovannini e mons. Santoro, vescovo di Taranto ha chiuso “i linguaggi del divino”.

Nella splendida cornice della Chiesa di S. Francesco, Lunedì 22 Ottobre, si è svolto l’ultimo evento della Rassegna 2018: una tavola rotonda su interessanti temi di attualità quali. L’impegno civile e politico e quello dell’economia e del lavoro, che -possiamo con soddisfazione affermare- ha riscosso una notevole partecipazione da parte di numerosissime persone.
La tavola rotonda, moderata dal giornalista Marco Damilano, direttore dell’Espresso, ha visto come protagonisti relatori di grande livello: mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, delegato dalla Conferenza Episcopale Italiana per i problemi sociali e del Lavoro, Enrico Letta, economista ed ex premier, Enrico Giovannini, economista ex presidente dell’Istat, fondatore dell’ASVIS (Agenzia per lo sviluppo sostenibile).
Il titolo scelto per l’incontro «Fa’ che non manchi mai il pane e il lavoro- L’impegno per un mondo più giusto» ha dato subito il senso dell’iniziativa stessa, iniziativa che ha trovato il suo fondamento nelle numerose indicazioni da parte del Magistero della Chiesa. In particolare abbiamo tenuto presente la 48° Settimana Sociale dei cattolici italiani tenutasi un anno fa a Cagliari.
La settimana sociale di Cagliari non è stato un convegno astratto, nè un punto di arrivo, ma un punto di partenza per la mobilitazione del “popolo cattolico”, chiamato ad operare una profonda “conversione culturale” allo scopo di trovare risposte ai bisogni urgenti della gente. In quella sede fu proprio lo stesso mons. Santoro a lanciare un forte appello, invitando i cattolici a riprendere la loro “leadership” nel «dibattito pubblico, sociale e politico» facendo leva sul potenziale costituito da tantissime competenze ed esperienze presenti nella comunità ecclesiale italiana e che vanno messe a servizio del “bene comune” e dell’interesse generale, in primis sulla “questione lavoro”. «I problemi economici – afferma il vescovo di Taranto – non sono una nicchia, ma costituiscono l’asse portante della nostra società che, come tale, non può essere lasciato in mano all’attuale modello di sviluppo, non può vedere assenti o insignificanti i cattolici: lavoro, famiglia, scuola, salute, ambiente, migranti, gli ambiti in cui la rilevanza pubblica dei cattolici deve svilupparsi, senza dimenticare mai l’opzione preferenziale per i poveri e l’attività caritativa».
La realizzazione di questo evento, voluto dalla diocesi di Pistoia all’interno de “I linguaggi del divino” è stata indubbiamente una importante occasione per conoscere meglio, avere una lettura più illuminata scaturita dal confronto con esperti qualificati. I temi trattati riferiti ai cambiamenti del mondo del lavoro, alla necessità di rimettere al centro del dibattito politico i temi dell’economia reale e del lavoro, nonché sull’impegno dei cattolici in politica, sono stati di evidente interesse, coinvolgenti e stimolanti in quanto riguardano la vita di tutti noi, il futuro delle nostre comunità.
Enrico Letta nel suo intervento ha messo costantemente l’accento sui giovani, offrendoci peraltro una “lettura” nettamente positiva e piena di speranza per il futuro. «In questi giovani, nei miei studenti ritrovo ogni giorno – ha affermato l’ex premier – quella stessa capacità di innovazione e creatività che hanno costituito il motore dello sviluppo del nostro paese. Se li guardo vedo soltanto un grande futuro per l’Italia e per l’Europa – e noi abbiamo la responsabilità di garantire loro una formazione di alto livello per affrontare al meglio le sfide del prossimo futuro».
Enrico Giovannini – portavoce Asvis (Agenzia per lo sviluppo sostenibile ) – associazione nata due anni e mezzo fa per diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell’Agenda 2030 – ha messo in evidenza che, per quanto in alcuni ambiti si registrino dei passi avanti, se non si interviene con interventi coordinati e con azioni immediate e consistenti, sarà impossibile rispettare gli impegni presi dal nostro Paese. «Ciò che manca – ha spiegato Giovannini – è una visione coordinata delle politiche per costruire un futuro dell’Italia equo e sostenibile. Il confronto tra le forze politiche nelle ultime elezioni non si è svolto intorno a programmi chiari e con un orientamento in tal senso. Come Asvis – ha continuato – stiamo proponendo al governo almeno due misure urgenti e a costo zero: introdurre lo sviluppo sostenibile tra i principi fondamentali della nostra Costituzione e trasformare il Cipe in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile. «Senza un’attenzione all’ambiente che ci ospita – ha ricordato – non potrà esistere un futuro di prosperità per nessuno».
«Dobbiamo riscoprire un rapporto diverso con il lavoro e con i lavoratori – ha affermato mons. Filippo Santoro – rimettendo al centro la persona e la sua dignità, addirittura prima di qualsiasi altra istanza, sia essa economica o tutela dei diritti». Il vescovo ha ricordato le parole pronunciate da Paolo VI nel corso della messa della notte di Natale del 1968, celebrata all’allora Italsider di Taranto: «Montini affermò che la Chiesa non condivide le passioni classiste, quando queste esplodono in sentimenti di odio e in gesti di violenza; ma la Chiesa riconosce, sì, il bisogno di giustizia del popolo onesto, e lo difende, come può, e lo promuove. E aggiunse: “non di solo pane vive l’uomo, dice la Chiesa ripetendo le parole di Cristo; non di sola giustizia economica, di salario, di qualche benessere materiale, ha bisogno il lavoratore, ma di giustizia civile e sociale”».
Selma Ferrali – Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro
(foto di Mariangela  Montanari)