Una veglia in Cattedrale sabato 23 marzo ricorderà i missionari uccisi nel corso del 2018. A Pistoia anche un sacerdote siriano di Aiuto alla Chiesa che Soffre per non dimenticare la tragedia di un sanguinoso e interminabile conflitto. Lucia Fedi, del Centro Missionario Diocesano ci presenta questa iniziativa.

A cura di Daniela Raspollini
Sono molti i sacerdoti Fidei donum e i laici che partendo da Pistoia hanno svolto il loro servizio in terra di missione; tra questi don Umberto Guidotti, a lungo attivo in Brasile e la nostra missionaria laica Nadia Vettori. Chi è rimasto adesso in terra di missione?

A questo elenco vorrei doverosamente aggiungere altri nominativi come: don Enzo Benesperi, don Giovanni Scremin che hanno operato a Manaus, mons. Rino Carlesi, comboniano, per tanti anni vescovo di Manaus in Brasile, mons. Paolo Andreotti, domenicano, missionario per 47 anni in Pakistan, dove è stato ordinato vescovo di Faisalabad, padre Vittorio Agostini, comboniano, padre Romualdo De Poli, deceduto nel gennaio 2018 in Ecuador e tanti altri vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici.
Attualmente abbiamo soltanto un sacerdote fidei donum, don Marcello Tronchin, che si trova a Esmeraldas in Ecuador. Vorrei anche ricordare alcune congregazioni religiose strettamente pistoiesi, come le Mantellate, le Suore Minime del sacro cuore di Poggio a Caiano, le Domenicane Ancelle del Signore, che hanno svariate missioni in Asia, Africa, America Latina.

Quest’anno la Veglia in memoria dei missionari martiri vede la collaborazione della pastorale giovanile e delle aggregazioni laicali: come è nata questa idea di condividere e promuovere questo appuntamento?

Quest’anno il responsabile italiano della fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che soffre ci ha proposto una collaborazione, rendendosi disponibile a far partecipare alla veglia diocesana un testimone diretto delle atrocità perpetrate contro i cristiani, ma anche contro la popolazione civile in genere durante la guerra civile che insanguina “l’amata Siria” (come la chiama Papa Francesco). A questo scopo sarà infatti presente e porterà la sua testimonianza don Ihab Alrachid, sacerdote della Diocesi greco melchita di Damasco. La sua presenza ci ha suggerito di coinvolgere nell’organizzazione e nello svolgimento di questa XXVII Veglia di preghiera in memoria di San Oscar Arnulfo Romero, vescovo di San Salvador e dei numerosi vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici uccisi durante l’anno 2018, alcune associazioni che fanno parte della consulta delle aggregazioni laicali diocesane, ma anche la pastorale giovanile ed il coro della Cattedrale.

L’ufficio missionario sensibilizza le comunità e i fedeli sull’importanza e il sostegno della Missione ad gentes. Questa quaresima missionaria si propone dei concreti progetti di carità?

La campagna della quaresima missionaria è un’iniziativa tipicamente pistoiese, nata nei primi anni settanta del secolo scorso su iniziativa di don Dino Lucchesi, allora direttore dell’Ufficio Missionario della nostra Diocesi. Don Dino intendeva far conoscere e amare la Missio ad Gentes e, nello stesso tempo, sostenere concretamente i missionari pistoiesi e non solo senza il contributo di altri soggetti se non le parrocchie. La campagna di quest’anno sarà a sostegno della “Casa della Comunità” costruita da Nadia Vettori nella periferia di Tresidela Nova della Città di Balsas in Brasile con la quale la collaborazione continua anche se Nadia è ormai rientrata in modo definitivo in Diocesi. Il Centro Missionario Diocesano continuerà a sostenere questo progetto, molto caro anche al nostro vescovo monsignor Fausto Tardelli.
Le offerte raccolte saranno destinate anche al nostro sacerdote fidei donum don Marcello Tronchin, che opera in Ecuador nella Diocesi di Esmeraldas, in contesti problematici, dove povertà e sfruttamento sono esperienze drammatiche di vita quotidiana.
Un’altra parte delle offerte raccolte sarà invece destinata alla Fondazione di diritto pontificio Aiuto Alla Chiesa che Soffre, che alla Veglia di preghiera porterà la sua testimonianza attraverso don Ihab Alrachid.
A sostegno di questi progetti facciamo appello alle nostre parrocchie, affinché tutte rispondano alla richiesta che vogliamo rivolgere in favore dei nostri missionari, anzi, i nostri mandati, perché a nessuno di essi manchi l’affetto e la preghiera ed il contributo di tutta la comunità diocesana.

«Per amore del mio popolo non tacerò»; questo è il tema della Veglia proposto a livello nazionale che richiama immediatamente la vicenda di mons. Oscar Romero…

Direi che si tratta di un richiamo doveroso: San Oscar Arnulfo Romero, ucciso mentre stava celebrando la Santa Messa a San Salvador, è diventato l’icona del martire che si è speso fino all’effusione del sangue per il popolo salvadoregno, in particolare per i poveri e gli oppressi vittime dell’ingiustizia umana e della sete di potere.

Dove si svolgerà e chi sarà presente?

Quest’anno la Veglia di Preghiera si svolgerà sabato 23 marzo 2019 alle ore 21 nella Chiesa cattedrale di Pistoia: presiederà la veglia il nostro vescovo mons. Fausto Tardelli.

Qual è l’originalità di questa edizione?

Sicuramente il fatto che siamo riusciti, sia nell’organizzazione e poi nello svolgimento della Veglia stessa, a coinvolgere altre realtà diocesane. È doveroso ringraziare per la disponibilità dimostrata, augurandoci che questa esperienza possa essere replicata in altre circostanze perché sembra proprio un bell’esempio di comunione fraterna.


I missionari uccisi nell’anno 2018

Nel corso dell’anno 2018 sono stati uccisi nel mondo 40 missionari, quasi il doppio rispetto ai 23 dell’anno precedente, e si tratta per la maggior parte di sacerdoti: 35. Dopo otto anni consecutivi in cui il numero più elevato di missionari uccisi era stato registrato in America, nel 2018 è l’Africa ad essere al primo posto di questa tragica classifica. Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides, nel 2018 sono stati uccisi 40 missionari: 35 sacerdoti, 1 seminarista, 4 laici. In Africa sono stati uccisi 19 sacerdoti, 1 seminarista e 1 laica (21); in America sono stati uccisi 12 sacerdoti e 3 laici (15); in Asia sono stati uccisi 3 sacerdoti (3); in Europa è stato ucciso 1 sacerdote (1).
Usiamo il termine “missionario” per tutti i battezzati, consapevoli che “in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario. Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione” (EG 120). Del resto l’elenco annuale di Fides ormai da tempo non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma cerca di registrare tutti i battezzati impegnati nella vita della Chiesa morti in modo violento, non espressamente “in odio alla fede”. Per questo si preferisce non utilizzare il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro.
(Agenzia Fides)