di Daniela Raspollini
Accanto a chi è anziano e non più autosufficiente, con umanità e fede. Sono diverse le “case di riposo” gestite da comunità religiose nel territorio della Diocesi di Pistoia. Da Sambuca Pistoiese, nella struttura annessa al santuario della Madonna del Giglio, è suor Lucia delle francescane di San Pietro a Ponti che racconta la situazione: «stiamo cercando di rispettare le disposizioni del governo, ma con gli anziani è difficile. Comunque quassù non hanno contatti con l’esterno e questo ci fa stare un po’ più tranquille». «Andiamo avanti con il nostro servizio cercando di far stare sereni i nostri anziani». Così suor Davida, delle Suore Ancelle del Sacro Cuore di Lugo, descrive l’attività quotidiana con una decina di anziane accolte nella struttura di Cutigliano. «Viviamo questo tempo di Quaresima — precisa — come un’occasione di penitenza, un modo per riscoprire la fede e la fiducia in Dio». «C’è molta paura in questo momento — racconta Stefania, operatrice presso la Casa di riposo delle suore Stimmatine di Carmignano». A Comeana, non troppo lontano, alcuni ospiti della casa di riposo del paese sono morti a causa del virus. «I nostri assistiti sono trentadue — prosegue Stefania —. Molti di loro non si rendono conto di nulla, altri soffrono tanto la mancanza dei loro cari. Ma noi siamo lì a sostenerli». A Pistoia le suore Mantellate ospitano dodici persone. «In questi giorni — racconta suor Claudia — soffrono del fatto che non possono vedere i propri cari, anche se resta vivo il continuo contatto telefonico». «Abbiamo intensificato la preghiera — continua suor Aureliana —, anche noi Mantellate restiamo chiuse nel nostro istituto. Prima era una consuetudine dare da mangiare ai poveri con un panino e una frutta in portineria, adesso distribuiamo il sacchettto attraverso una grata. È un momento molto triste, ma la storia la guida il Signore».