La Messa online, il Rosario meditato, oratori e catechesi. La fede “virtuale” diventa reale

DI LORENZO MARIANESCHI

Nei momenti più difficili è sempre bello scovare nuovi germogli di speranza. È così che, dopo le numerose restrizioni dello scorso 8 marzo, causate dalla diffusione pandemica del virus Covid–19, tante parrocchie si sono mosse per tornare a essere comunità, per quanto possibile, grazie a quanto offerto dai moderni mezzi di comunicazione. Dalle soluzioni più semplici a quelle più professionali, ognuno ha dimostrato tenacia e tanta voglia di mettersi a disposizione gratuitamente per la propria comunità. Con un cellulare, con un computer, grazie all’utilizzo di camere professionali, l’importante è stato mantenere la connessione — mai come in questo momento —, con le case di ognuno di noi. Il Triduo pasquale, le Messe della domenica, il Rosario, l’Angelus, momenti di preghiera e riflessione, sono stati vissuti, ma prima di tutto desiderati, da tanti fedeli. Le testimonianze sono numerose: da Bonistallo a Canapale, dalle Casermette di Pistoia a Casalguidi e Quarrata. Dal centro città, verso le colline, sino alla montagna, in ogni luogo del vasto territorio diocesano si possono trovare magnifici esempi. Mai come in questo momento è pos- sibile scoprire quanto di positivo i canali social e le attuali tecnologie possono offrire a tante famiglie che vivono questo difficile momento. La passione e la fantasia di tanti parroci, gruppi giovani e fedeli alimentano una dimensione spirituale di cui tanto si sente la mancanza. Dalla parrocchia delle Casermette oltre alla Messa della domenica (in diretta alle 9, poi sempre a disposizione in differita) arriva una bella testimonianza dal gruppo giovani “Ohana”: la condivisione serale dei riti del Triduo pasquale tramite videochiamate Skype, l’adorazione condivisa e la stesura delle preghiere dei fedeli per le celebrazioni della domenica.

La parrocchia di San Benedetto ha invece permesso alla comunità di godere anche in questa particolare Santa Pasqua del meraviglioso coro. Ogni brano della celebrazione è stato registrato da ogni membro del coro e montato in un singolo video polifonico. I risultati sono strabilianti e facilmente condivisibili nella nostra città come in tutto mondo. Un modo come tanti per rendere questi tempi così difficili un po’ più belli e leggeri, e stare vicino a chi desidera vivere la propria comunità, approfittare di occasioni di preghiera, meditazione e catechesi, oltre a seguire la messa e la vita della Chiesa. Un’organizzazione che, ne siamo certi, tornerà utile anche quando questo incubo sarà terminato.

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