Il luglio pistoiese che ci aspetta. Festeggiamenti più discreti e niente giostra. Novità e conferme per le celebrazioni liturgiche

di Ugo Feraci e Daniela Raspollini

A Pistoia il mese di luglio si presenta anche quest’anno come l’occasione — forse stavolta più che mai — di ripensare la propria identità cittadina, di ritrovare ciò che unisce e fa sperimentare quel piacere del tutto particolare di cui parla anche papa Francesco: «il piacere spirituale di essere popolo».

L’occasione sono i festeggiamenti iacobei che trovano il culmine nella memoria liturgica di San Jacopo sabato 25 luglio. Una festa quest’anno priva, per ragioni di forza maggiore, della sua giostra e dell’ordinario corredo di eventi cittadini. Non mancheranno però le occasioni di preghiera e di vita liturgica, stavolta segnate da una particolare intonazione mariana. Sarà infatti dalla Basilica della Madonna dell’Umiltà che giovedì 16 luglio prenderà il via la novena in preparazione della solennità.

La Madonna dell’Umiltà è compatrona della diocesi, elevata, ormai in epoca medicea, a contraltare della memoria iacobea, segno eloquente dell’identità pistoiese e della sua antica libertà comunale. Oggi, che certe motivazioni politiche e culturali sono cadute restano quelle teologiche. Il legame tra la Vergine e l’apostolo è infatti molto antico. Non soltanto per il fatto che Maria ha accompagnato i primi passi dei discepoli dopo la resurrezione di Gesù e la Pentecoste, ma soprattutto perché la Madre di Dio è simbolo della Chiesa e Giacomo ne esprime il carattere dell’apostolicità. Un’occasione dunque che ci parla di Chiesa: santa, cattolica e apostolica. Giovedì 16 luglio alle 18, nei primi vespri della Solennità della Madonna dell’Umiltà, don Luca Carlesi, arciprete della Cattedrale, celebrerà una Messa nella Basilica, al termine della quale un corteo storico condurrà alla Cattedrale di San Zeno il tradizionale mantello rosso con cui è rivestita la statua dell’apostolo. «La veste — ricorda A don Carlesi — sarà consegnata ai vigili del fuoco che poi la posizioneranno sulla statua di San Jacopo alla sommità della facciata del Duomo, come segno dell’avvio della festa. A partire dal 17 luglio la novena prevede la Messa alle 18 la sera in Cattedrale seguita dalla venerazione della reliquia di san Giacomo».

Quest’anno non ci sarà la giostra, ma la sera del 24 luglio alle 21 sarà comunque realizzata la processione di San Jacopo da piazza San Francesco alla Cattedrale. «Una tradizione ripresa da qualche anno — commenta don Carlesi — e che ricorda il pellegrinaggio della diocesi dalla periferia della città di allora alla Cattedrale. Il giorno della festa è poi previsto il corteggio storico dei rioni cittadini e l’omaggio a San Jacopo. Il corteo arriverà in Cattedrale verso le 10.30 dove sarà salutato dal vescovo Tardelli, quindi avrà inizio la Messa pontificale. Causa Covid non sarà organizzato invece, il consueto concerto di San Jacopo. Nei giorni successivi infine, il 2 di agosto si concluderà l’ottava della festa, eloquentemente significata dalla rimozione del mantello di San Jacopo».

Festeggiamenti un po’ in sordina, che però accrescono il desiderio di celebrare ancora più intensamente il prossimo anno santo iacobeo che avrà inizio il 9 gennaio 2021 e si concluderà il 27 dicembre dello stesso anno, nella memoria liturgica di San Giovanni evangelista, tradizionalmente considerato il fratello di Giacomo. Eppure, già adesso non mancano i pellegrini: «Molti infatti — racconta don Luca — impossibilitati a recarsi a Santiago de Compostela per la pandemia, hanno dirottato il loro cammino a Pistoia, la Santiago Minor. A breve, proprio il 16 luglio, arriverà da Firenze un pellegrinaggio di giovani in cammino sulle tracce di San Giacomo».

Accanto all’apostolo la figura della Vergine diventa riferimento e conforto in mesi di lenta ripresa. La Chiesa italiana, attraverso Tv2000, durante la quarantena ha proposto ogni settimana la preghiera di intercessione con il Rosario nei diversi santuari d’Italia; adesso la Chiesa diocesana fa riferimento alla Basilica dell’Umiltà, che della città è il polo mariano più significativo. «Qui – racconta don Giordano Favillini della Fraternità apostolica di Gerusalemme – il 17 luglio 1490 dall’immagine della Madonna affrescata sul muro dell’antica chiesetta di Santa Maria Forisportam, uscì un misterioso sudore che dal volto della Vergine attraversò l’immagine in tre rivoli visibili ancora oggi. Un prodigio segnato dal dolore di Maria, affinché terminassero l’odio e la violenza che allora insanguinavano la città». Così l’antica immagine fu staccata dal muro della piccola chiesa medievale e ricollocata sull’altare della nuova Basilica rinascimentale che con la sua grande cupola segna lo skyline di Pistoia. «Anche oggi – prosegue Giordano – in questo tempo di pandemia tante persone hanno pregato nei diversi santuari mariani per ottenere aiuto e guarigione. Nel santuario dell’Umiltà c’è una preghiera perenne che si eleva nel centro della città e che ricorda a tutti la presenza di Maria».