di Don Diego Pancaldo*

Non è casuale il fatto che il primo punto indicato dal Vescovo nella lettera pastorale di quest’anno sia dedicato alla preghiera. La lettera, intitolata Alla scuola dell’apostolo San Jacopo. Pregare, ripensare e continuare ad amare invita infatti a tornare al Signore, all’essenziale della propria fede, raccomandando di intensificare la preghiera personale e comunitaria a tutti i livelli. La preghiera, come più volte ci è stato ricordato dal Magistero anche in questi ultimi anni, è una vera e propria priorità pastorale. Una preghiera che si nutre di ascolto orante della Parola e che ha nell’Eucaristia domenicale «il momento culminante e fontale della preghiera del cristiano». Solo così la casa, la Chiesa, viene saldamente costruita sulla roccia. Altra via non c’è.

Lo sottolineava Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte, quando invitava a fare di ogni comunità cristiana una scuola di preghiera; lo ha ribadito Papa Benedetto indicandoci in Sacramentum Caritatis la necessità di dare una forma eucaristica alla nostra vita cristiana; lo ripete oggi Papa Francesco che più volte, anche di recente, ha dedicato importanti riflessioni alla preghiera. Così affermava, ad esempio, nell’udienza del 15 novembre 2017: «La Messa è preghiera, anzi, è la preghiera per eccellenza, la più alta, la più sublime, e nello stesso tempo la più ‘concreta’. Infatti è l’incontro d’amore con Dio mediante la sua Parola e il Corpo e Sangue di Gesù. È l’incontro con il Signore. Ma prima dobbiamo rispondere a una domanda. Che cosa è veramente la preghiera? Essa è anzitutto dialogo, relazione personale con Dio. (…) Ognuno di noi ha voglia di rinascere sempre per incontrare il Signore? Avete questo desiderio voi? Infatti si può perderlo facilmente perché, a causa di tante attività, di tanti progetti da mettere in atto, alla fine ci rimane poco tempo e perdiamo di vista quello che è fondamentale: la nostra vita del cuore, la nostra vita spirituale, la nostra vita che è incontro con il Signore nella preghiera». Questo è il punto essenziale su cui è chiamato a interrogarsi ogni cristiano, ogni comunità.

* docente di Spiritualità alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale