Le difficoltà della pandemia hanno imposto una sospensione del catechismo in presenza, ma stimolato la creatività dei gruppi. Si ripensa la pastorale, ma col desiderio di custodire le relazioni

di Valentina Brachi

La catechesi giovanile ha fatto (e dovuto fare) un importante salto tecnologico e comunicativo, costringendo i catechisti a ripensare le modalità di trasmissione del messaggio evangelico pur non alterandone i contenuti.

Alessandra Corti – animatrice del dopo Cresima della parrocchia di San Francesco di Pistoia – racconta come gli incontri online siano fruttiferi: il digitale si è dimostrato un buon incentivo alla partecipazione fisica dei ragazzi alla Messa domenicale. La facilità di dare continuità agl’incontri telematici ha anche permesso la progettazione di più ampie attività comunitarie; tra queste la Via Crucis online strutturata sulla base delle indicazioni della Pastorale giovanile. La preghiera ha restituito ai ragazzi una forte vicinanza verso i loro coetanei.

Anche il gruppo “Ohana”, dopo Cresima della parrocchia di San Michele Arcangelo alle Casermette, sottolinea questo aspetto sostanziale. Sono stati proprio i sussidi della Pastorale ad animare la loro attività portando anche alla creazione di alcuni video condivisi sui social diocesani e parrocchiali. Gli aspetti positivi di questo catechismo digitale che ha coinvolto vari gruppi della parrocchia, dalla seconda elementare al post Cresima, vengono sottolineati dal catechista Pietro Tasselli: durante il passato lockdown l’attività con i ragazzi del dopo Cresima «è stata un successo! Un periodo roseo dal punto di vista degli incontri: accadeva che ci incontrassimo online anche tre volte a settimana. In più registravamo le messe in streaming, partecipando tutti assieme». Altrettanto innovativa risulta la proposta della parrocchia dell’Immacolata.

Rachele Daka si occupa, assieme a suo marito Emilio, dell’attività pre e post Cresima, animando gli incontri attraverso piattaforme e risorse digitali. In particolare l’uso di Wordwall – strumento di creazione di risorse didattiche – ha reso ogni incontro un momento interattivo per apprendere stando insieme.

Lo stesso spirito di condivisione, assieme a una ricerca delle “cose belle”, lo possiamo percepire nella proposta rivolta al gruppo della prima Comunione della parrocchia di San Biagio guidato da Laura Simonetti.

La catechesi risulta inserita in una cornice accattivante: un “tg speciale” che parla di buone notizie ed eventi che accadono nella vita dei bambini e nei racconti evangelici.

Focalizzare l’attenzione sulla quotidianità dei ragazzi, mantenendo un rapporto personale con ognuno di loro, è una delle sfide principali delle attività del gruppo montemurlese della parrocchia Sacro Cuore di Gesù.

Sara Gabbanini – che accompagna la catechesi del gruppo – sottolinea come sia stata fondamentale, per raggiungere lo scopo, la collaborazione tra i catechisti e i genitori in un’ottica di interazione con le famiglie.

In tal senso, la partecipazione genitoriale è stata un elemento qualificante e caratterizzante anche dei gruppi della parrocchia del centro storico di San Paolo, animati da Valentina, David e Socrate. Il catechismo è diventato un momento di crescita e confronto ricco di domande, attività ludiche, catechesi e proposte operative. La necessità di adattarsi e rinnovarsi ha portato i catechisti a riflettere sulla proposta offerta. Dalle loro parole si respira una profonda positività, un atteggiamento poco sottrattivo che si concentra sul presente, capace di coglierne, con tutte le oggettive difficoltà, nuove e interessanti potenzialità. La voglia di creare ponti di vicinanza, almeno telematica, è tutta proiettata verso il futuro delle nostre parrocchie: i più giovani.