La professione solenne di Suor Daniela nella Fraternità apostolica di Gerusalemme
di Daniela Raspollini
Una vocazione sbocciata fin dalla giovinezza, una scelta maturata nella fraternità apostolica di Gerusalemme. La vita religiosa di Daniela Fusco (39 anni) è fiorita nel tempo nella propria parrocchia di origine e ha trova domenica 11 luglio una svolta decisiva con la professione perpetua nella fraternità apostolica di Gerusalemme.
«Il momento in cui ho sentito per la prima volta che Dio mi chiamava — racconta Daniela — è stato preparandomi alla Cresima. Avevo 13 anni. In me c’è stato come un risveglio da un sonno, un’illuminazione e ho sentito quanto Dio mi amava e il grande desiderio di ricevere il dono dello Spirito Santo. Da lì in poi ho iniziato a fare la catechista e ad impegnarmi sempre di più al servizio del Signore nella mia parrocchia (quella di San Paolo a Pistoia, ndr)». È qui che Daniela ha conosciuto la forma di vita religiosa che oggi abbraccia definitivamente: «Ho avuto la grazia di conoscere la Fraternità nella mia stessa parrocchia. Quando è nata nel 2003, io avevo 21 anni ed ero fuori città per studio. Una volta terminati l’università, nel 2007, sono tornata in pianta stabile a Pistoia e ho cominciato a lavorare e a frequentare la Fraternità dei Giovani di Gerusalemme.
Il cammino che ho intrapreso con questo gruppo di giovani e poi due viaggi in Africa che ho compiuto nell’estate del 2009 e del 2010, in una parrocchia nella periferia povera di Nairobi con cui San Paolo è gemellata, sono stati per me esperienze fondamentali nella maturazione del desiderio di rispondere sì alla chiamata che Dio mi aveva fatto al momento della cresima. Ancora una volta, mi sono sentita amata e desiderata immensamente dal Signore attraverso i miei fratelli, sia i giovani del mio gruppo che i miei fratelli africani. Ho fatto esperienza di cosa significasse veramente far parte della Chiesa, famiglia di Dio e corpo di Cristo. L’unità e l’amore che ho sperimentato e vissuto con queste persone mi hanno fatto toccare con mano la Presenza di Dio nella mia vita e percepire chiaramente la sua chiamata. Quando poi sono partita per la Francia nel 2011, nella Fraternità di sorelle che abbiamo vicino Lourdes, per intraprendere la mia formazione, ho potuto apprezzare sempre di più la bellezza della liturgia di Gerusalemme e la gioia che mi dava l’apostolato, soprattutto con i giovani e i bambini nei campi scuola e nella catechesi parrocchiale».
La professione solenne arriva dopo una lunga esperienza di vita religiosa, ogni volta accolta con entusiasmo: «Ogni giorno — racconta suor Daniela — è un’avventura. Il Signore ti sorprende sempre. Ti aiuta a superare i tuoi limiti o ad accettarli. A metterti sempre in gioco, ti stimola e incoraggia a crescere nell’amore e nella libertà responsabile ». «Fatti suora! Suora è bello! — conclude Daniela — Scherzo: mi piace scherzare ….è importante ridere nella vita e non prendersi troppo sul serio, prendendo però sul serio la vita. Dio è un grande umorista. Ci dà sempre di più di quello che chiediamo e se ci toglie qualcosa è per darci qualcosa di ancora più bello e grande. Dio è bello! Dio è buono!».