Guardando a Maria con il bisogno di riflettere sulla complessa realtà femminile

Queste righe sono, in qualche modo, un’opportunità per dire grazie a tutte le donne e in particolare alla mia mamma che, tanti anni fa come oggi, non hanno potuto e non possono realizzare i loro sogni e sviluppare i loro talenti. A quelle che vivono nel nascondimento, nell’invisibilità. A quelle a cui è chiesto molto e concesso poco. A quelle, come mia mamma che, se avesse avuto la possibilità di “studiare” sarebbe stata felice e avrebbe raggiunto ottimi risultati. Le fu chiesto invece di aiutare la sua numerosa famiglia andando a servizio da persone ricche, a soli dodici anni. Ebbe fortuna perchè fu accolta come una figlia e, insieme alla paga, le venne assicurato l’affetto di cui abbisognava più del pane. Dico grazie alla donne, ancora oggi, discriminate, umiliate, dimenticate. E anche a quelle che si sono fatto strada con tanta fatica in solitudine e nell’indifferenza.

Chi è la donna? A noi lo dice in primo luogo la Bibbia al capitolo due. Dio vide che quanto aveva fatto era molto buono ma si accorse anche che non era bene che l’uomo fosse solo. «Voglio fargli un aiuto che gli corrisponda» e con la costola tolta dall’uomo formò la donna. Dunque, una compagna per la vita con la stessa dignità dell’osso e della carne dell’uomo. Non una padrona, non una suddita, non una schiava, ma una creatura che, con intelligenza e sensibilità avrebbe dato all’uomo ciò che mancava e avrebbe aggiunto, con il tocco della sua grazia, bellezza a bellezza. Nacquero con lei la relazione, la condivisione, la comunione, l’amicizia, l’amore. Nacque la continuità della vita.

Nel corso del tempo, al disegno di Dio subentrò una visione diversa nei riguardi della donna. Nella società, ancora oggi, il riconoscimento della sua parità, il valore dei suoi ruoli, la lungimiranza delle sue idee, la profondità delle sue intuizioni sono frutto di faticose conquiste. Quanta indifferenza, quanta incomprensione, quanta solitudine, hanno ferito la donna nel suo essere più profondo! Quanta violenza, in nome di un’idea distorta di possesso del suo corpo e dei suoi sentimenti!

Anche la Chiesa non è stata sempre capace di riconoscere le sue potenzialità, di far tesoro del carisma femminile. Eppure sono tante le donne nella Bibbia che hanno realizzato il sogno che Dio aveva su di loro. Donne fiere, coraggiose, ricolme di sapienza, assetate di libertà, straordinariamente capaci di prossimità. Penso alle donne del Vangelo di Pasqua a cui Gesù affidò il compito di diffondere la notizia della sua Risurrezione. Penso alla Donna vestita di sole che pregheremo nel giorno della festività dell’Immacolata. Che Ella ci aiuti ad essere grate a Lei e a tutte le donne che abitano la terra e che in modi diversi generano vita.

Suor Delfina