Dall’impegno di suor Filomena Rossi e suor Giovanna Ferrari è nato il loro carisma: l’umile servizio nell’educazione delle fanciulle e nella cura degli infermi
A Pistoia le conoscono un po’ tutti, almeno per sentito dire. Oggi i numeri scarseggiano e anche alcune storiche case, come quella di Casalguidi, hanno chiuso i battenti, ma forse non molti sanno che le suore Mantellate sono nate in diocesi e molti meno, probabilmente, che la loro esperienza è partita da Treppio, paese remoto dell’alta montagna pistoiese, quasi al confine con l’appennino bolognese.
Quest’anno le Mantellate celebravano una significativa ricorrenza: i 160° di vita della loro Congregazione. A Treppio i festeggiamenti si sono concentrati il 6 ottobre scorso, data fondamentale della loro storia religiosa che ricorda l’inizio della missione educativa di suor Filomena Rossi e suor Giovanna Ferrari nel paese. «L’ottobre scorso — racconta suor Mirella, madre superiora della casa di Treppio — il popolo si è unito a noi manifestando tanto affetto e stima. In quel giorno anche la madre generale suor Noretta Zecchi e il consiglio generalizio della congregazione erano presenti in paese». «Il nostro desiderio — afferma suor Mirella — è che suor Filomena e suor Giovanna siano riconosciute dalla Chiesa almeno venerabili per la loro disponibilità costante nel ricercare il bene, testimoniando amore incondizionato a Cristo e agli ultimi».
Dal loro impegno è nato il carisma della congregazione che «è quello dell’umile servizio che si ispira costantemente alla vita della Vergine Maria e che si esprime nell’educazione delle fanciulle e nella cura degli infermi. Inoltre— aggiunge suor Mirella — operiamo nel- la pastorale parrocchiale e anche negli ospedali. Siamo poi impegnate nella promozione della dignità della donna e in Uganda e in eSwatini (ex Swaziland) nell’evangelizzazione dei villaggi. A questo proposito ci piace ricordare che la nostra congregazione in quest’anno si arricchisce del dono della chiamata. L’8 dicembre scorso in Uganda, infatti, hanno fatto la professione perpetua sei suore e altre sei la prima professione. Preghiamo perché la loro vita sia sempre un “sì” di fedeltà».
A Treppio le Mantellate portano avanti un prezioso servizio pastorale nella parrocchia e di accoglienza gruppi nella casa di spiritualità “Mater Dei”. «In questi due anni di pandemia — racconta Suor Mirella — è rimasta quasi del tutto chiusa agli ospiti. Solo a luglio si sono tenuti qui gli esercizi spirituali per le nostre suore e ad agosto è stata riaperta agli anziani con l’accoglienza di alcune coppie di passaggio. Il nostro impegno però non si è affievolito. In primo luogo abbiamo intensificato la preghiera, dedicandoci alla parrocchia e agli anziani. Il gruppo realizzato su WhatsApp da padre Pietro Villa, il parroco di Treppio, è stato ed è un modo efficace per restare in comunicazione il più possibile con le famiglie, condividere avvenimenti lieti, come le nascite, i compleanni, e anche le sofferenze per la malattia o la morte di qualcuno».
I tempi cambiano, anche Treppio ha cambiato volto, sfidando lo spopolamento e una posizione decentrata che non facilita servizi e comunicazioni, però le Mantellate restano con una presenza ridotta ma significativa e ancora feconda.
Una storia che continua
«La congregazione – spiega suor Mirella – è nata a Treppio nel 1861 il 6 ottobre da due terziarie servitane suor Filomena Rossi e suor Giovanna Ferrari. I loro anni giovanili li hanno trascorsi Elena Rossi (suor Filomena) a Firenze, Marianna Ferrari (suor Giovanna) a Pratopiano nelle nostre montagne. Il loro cuore aperto all’invito di Gesù, ha accolto il richiamo a seguirlo e loro, attente alla voce dello Spirito, con sollecitudine sono salite a Treppio per fare scuola ai piccoli, accudire gli anziani e curare i malati. Il loro cammino è stato segnato dalla preghiera e un intenso servizio al popolo per stare come Maria “ai piedi delle infinite croci”».
Daniela Raspollini