Dalle comunità risposte concrete a chi fugge e soffre

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Le parrocchie moltiplicano le attività a sostegno del popolo ucraino: dalla raccolta fondi per la Caritas nazionale, all’invio di beni, agli aiuti ai profughi

Il desiderio di rendersi subito utili e soprattutto solidali con un popolo sofferente moltiplica le iniziative delle comunità e delle parrocchie per venire incontro all’emergenza umanitaria scoppiata con il conflitto in Ucraina. Alcune parrocchia, come Canapale, Badia a Pacciana, San Sebastiano e Ponte di Serravalle si sono coordinate la raccolta di beni promossa dalla Giorgio Tesi Group. «Come parrocchia — ricorda Annamaria Abatantuono di Ponte di Serravalle — attraverso i vari gruppi del catechismo e le raccolte delle celebrazioni eucaristiche, abbiamo invitato tutti a fare una raccolta di generi di prima necessità per l’emergenza alle popolazioni dell’Ucraina. Principalmente abbiamo pensato ai bambini, visto la richiesta specifica che ci è pervenuta: pannolini, pastina, biscotti e omogeneizzati e poi farmaci essenziali di base e prodotti per l’igiene. Il tutto è stato portato in chiesa dai donatori e poi il parroco con l’aiuto di alcuni parrocchiani, ha portato tutto a Pistoia alla Tesi Group». Si raccolgono generi di prima necessità ma anche denaro: «per chi volesse aiutare le popolazioni in altri modi, il parroco, don Stanislaw Jakubczak, ha disposto che tutte le offerte fatte in chiesa durante la messa siano destinate, attraverso le varie associazioni benefiche presenti sul territorio, alle popolazioni colpite da questa tremenda guerra». «Questa guerra — spiega Padre Simone Panzeri di San Francesco a Pistoia — ha colpito profondamente tutti noi. Molti parrocchiani si sono messi in moto portando pacchi alle varie raccolte spontanee e alcuni hanno messo a disposizione anche le proprie case per accogliere i primi profughi ucraini. Come parrocchia abbiamo aderito alla campagna di raccolta fondi promossa dalla Caritas Italiana e dalla raccolta di materiale di prima necessità promossa dal Cisom di Pistoia».

La parrocchia di Colle di Tizzana ha invece fatto la scelta di aiutare chi arriva. «Ho cominciato preparando materiale per due famiglie conosciute tramite un’amica di Prato, poi — spiega Franca Sermi di Colle — le richieste sono aumentate anche da fuori, per esempio da Rimini, dove 15 alberghi hanno scelto di diventare di accogliere i profughi. Aiutata da Leonardo e Ilaria una coppia di sposi della parrocchia, ho preparato altro materiale destinato a bambini, ragazzi e donne»: felpe per l’inverno, vestiario per bambini e anche qualche giocattolo. Abbiamo dato materiale anche alla Tesi Group che raccoglie e porta gli aiuti al confine. Il nostro lavoro prosegue; mi arrivano richieste anche da Seano e sto preparando vestiti e materiale». Alla chiesa della Vergine a Pistoia don Sebastiano Nawej Mpoi propone invece, come molte altre parrocchie diocesane, di seguire l’invito lanciato dalla Caritas diocesana a raccogliere offerte da inviare alla Caritas nazionale.

Poggio, Bonistallo e Limite in prima linea per l’emergenza

Anche le parrocchie rispondono alle richieste di aiuto dell’Ucraina. «A Poggio a Caiano — racconta Giuseppe Leone, responsabile della Caritas locale — la parrocchia di Santa Maria del Rosario sta raccogliendo beni di prima necessità che poi saranno via via consegnati alla Misericordia ed andranno in Ucraina via Croce Rossa. Sempre la stessa parrocchia farà una raccolta di offerte in denaro il sabato e domenica prossima durante le messe che poi saranno consegnati alla Caritas Diocesana di Pistoia».

Non solo raccolta di beni e denaro, ma anche disponibilità all’accoglienza. La Caritas parrocchiale «in relazione all’accoglienza di donne e bimbi provenienti dall’Ucraina opera nel coordinamento creato dal Comune di Poggio a Caiano che fa riferimento alla provincia di Prato (Prefettura) al fine di assicurare il massimo della rete essenziale in queste emergenze. Tutto questo per la specificità delle parrocchie di Poggio Caiano e Carmignano che fanno parte della diocesi di Pistoia; ma come territorio amministrativo alla provincia di Prato».

La sinergia con le amministrazioni comunali è presente anche a Limite sull’Arno dove la raccolta è organizzata dal Comune. Per chi fosse interessato «sono accolti beni di prima necessità, prodotti per l’igiene personale, farmaci e materiale sanitario, coperte e materassi. I punti di raccolta sono presso la pubblica assistenza (Limite, via Antonio Negro 9), Misericordia (Limite, viale Giacomo Matteotti, 3), Associazione Santa Grania (Capraia, Piazza Dori, 4), Vab, Capraia (Via delle Ginestre 14)».

A Bonistallo, invece, la parrocchia ha raccolto circa 12 quintali di beni, mandati tramite una associazione che ha contatti con il consolato ucraino. Un’iniziativa partita dal basso, racconta don Cristiano D’Angelo: «ci siamo rapidamente organizzati incontrando persone ucraine che vivono da anni in Italia, ascoltando le famiglie che ospitavano parenti delle badanti, sentendo che già spontaneamente nascevano esigenze per la raccolta». Una scelta che ha innescato una vera e propria escalation della generosità, racconta don Cristiano D’Angelo: «Abbiamo avuto un giro di una 50 di volontari che vi hanno aiutato a raccogliere, inscatolare e spedire e in più stiamo facendo una raccolta fondi da destinare alla Caritas italiana. C’è stato tanto coinvolgimento, solidarietà, partecipazione di persone che non sono di solito nel giro del volontariato».

Daniela Raspollini